Ancona-Osimo

Caro carburante e transizione energetica, autotrasporto alle strette. Serbassi (Fast Confsal): «Situazione inaccettabile»

Nelle Marche il prezzo al self è arrivato a 1.918 euro al litro, mentre nella rete autostradale ha sfondato già da tempo quota 2 euro al litro (2.019 euro). Una stangata per le imprese dell'autotrasporto che si somma anche ai rincari registrati dalle tariffe autostradali

ANCONA – Il caro gasolio sta mettendo alle strette il mondo dell’autotrasporto. Nelle Marche il prezzo al self è arrivato a 1.918 euro al litro, mentre nella rete autostradale ha sfondato già da tempo quota 2 euro al litro (2.019 euro). Una stangata per le imprese dell’autotrasporto che si somma anche ai rincari registrati dalle tariffe autostradali.

«Una situazione inaccettabile» per il segretario generale Fast – Confsal Pietro Serbassi «il mondo dell’autotrasporto sta subendo attacchi su ogni fronte» e al caro prezzi si aggiunge anche la partita della transizione ecologica ancora tutta aperta.

«L’aumento del prezzo del gasolio – dice il segretario regionale Fast Alas- Confsal Marche Gianluca Cecchini – sta creando grosse difficoltà alle imprese dell’autotrasporto, la maggior parte delle quali sono piccoli padroncini, ma si riflette inevitabilmente anche sulle famiglie perché il caro carburante influenza anche il costo del carrello della spesa».

L’80% circa delle merci che arriva sugli scaffali dei supermercati e dei negozi alimentari viaggia su gomma, l’aumento del prezzo del carburante genera una sorta di effetto domino facendo lievitare il costo di numerosissimi prodotti, sui quali pesano anche l’inflazione e il caro energia.

L’altra questione messa sul tavolo dal segretario generale e da quello regionale di Fast – Confsal è il processo di transizione ecologica chiesto dalla Comunità Europea. «D’accordo che i mezzi a gasolio sono inquinanti – osserva Serbassi -, ma per permettere alle imprese dell’autotrasporto, specie alle più piccole, di rinnovare il parco mezzi, servono aiuti: i piccoli padroncini, una rete fondamentale nel mondo dell’autotrasporto, non hanno la forza economica di affrontare da soli la transizione energetica che comporta l’acquisto di nuovi mezzi elettrici o ad altre alimentazioni sostenibili. Vigileremo attentamente sulla prossima finanziaria del governo, dove speriamo di trovare ristori per le piccole e medie imprese dell’autotrasporto».

La richiesta del sindacato da un lato è quella «di sgravi fiscali» che consentano alle imprese di fronteggiare il caro carburante senza impattare sul carrello della spesa» e dall’altro «contributi per rinnovare il parco auto con mezzi più ecologici e meno inquinanti» dice Cecchini.