ANCONA – Le Marche sono la regione più virtuosa in Italia per il pagamento della Cassa integrazione in deroga. È quanto emerge dalla fotografia scattata da Il Sole 24 Ore sulla base dei dati Inps. Al 29 aprile in Italia sono 140.558 le domande di Cassa in deroga inviate all’Inps delle quali 82.086 sono quelle autorizzate e 17.321 quelle pagate a 35.342 beneficiari. Nelle Marche sono 6.456 le domande di Cgid inviate all’Istituto nazionale di previdenza sociale dalla Regione, 6.075 quelle autorizzate dall’Inps, 3.283 le pagate e 7.028 i beneficiari che hanno ricevuto il pagamento. Subito dietro, fra le regioni virtuoso c’è il Lazio con 2.921 domande pagate e 6.044 beneficiari pagati. fanalino di coda la Sardegna che non ha ancora pagato nessuna domanda né beneficiario.
Analizzando nel complesso la situazione delle regioni italiane, le Marche si piazzano al primo posto per numero di domande erogate e di beneficiari pagati risultando così «la più efficiente nell’erogazione della Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (Cigd)» dichiara l’assessora Manuela Bora. Non una fortunata coincidenza però, sottolinea l’assessora «la nostra Regione aveva stipulato un’intesa con i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro – prosegue – : grazie a questa intesa, le banche hanno potuto anticipare sin da subito i versamenti, e nelle Marche i tempi di attesa sono stati molto inferiori rispetto al resto del Paese».
Positivo il commento di Cristiana Ilari, segretaria regionale Cisl Marche: «Il nostro impegno come organizzazioni sindacali è stato fin da subito estremamente assiduo sul tema degli ammortizzatori sociali. C’è stata una concertazione proficua con la Regione e un accordo sottoscritto in tempi relativamente veloci considerata l’emergenza. L’attenzione posta è sempre stata molto alta dal momento che il tessuto produttivo marchigiano è costituito da aziende manifatturiere di piccole dimensioni per cui la cassa integrazione in deroga era fondamentale».
«Questo non significa che tutti i problemi sono risolti», prosegue la sindacalista nel porre l’accento sul fatto che per «la ripresa del tessuto produttivo c’è bisogno anche di liquidità in un contesto in cui bisogna ancora fare attenzione alla salute e sicurezza». Secondo Cristiana Ilari per far riprendere il mercato serve «un’azione sinergica» che contempli da un lato interventi a sostegno del tessuto produttivo e dall’altro di sostegno sociale in favore delle famiglie.