ANCONA – Il centrodestra anconetano compatto a fianco al candidato a sindaco Daniele Silvetti: oggi pomeriggio al Palazzo degli Anziani s’è svolto l’incontro con conferenza stampa “Insieme per Ancona” che ha visto la partecipazione, insieme a quella del candidato al ruolo di primo cittadino, di Stefano Benvenuti Gostoli, deputato e coordinatore provinciale Fratelli d’Italia, di Giorgia Latini, deputata e commissario provinciale Lega, di Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana e coordinatore provinciale Forza Italia, e di Massimo Meles, coordinatore comunale Udc. I partiti della coalizione di centrodestra si sono ritrovati e presentati tutti insieme al fianco di Daniele Silvetti, non solo per sostenere la sua candidatura ma anche per testimoniare e dimostrare che le voci di dissenso interne circolate negli ultimi mesi erano solo frutto di un malinteso. L’incontro di oggi con i partiti del centrodestra segue l’annuncio ufficiale della candidatura a sindaco da parte del presidente del Parco del Conero, lo scorso 18 gennaio al SeePort Hotel, insieme alle liste civiche: la sua, Ancona Protagonista, affiancata da Stefano Tombolini per 60100 Ancona, e da Daniele Ballanti per Ankon Civica Verde e Popolare.
«Questo – spiega Daniele Silvetti –. è il secondo tempo che segue quello di due settimane fa quando mi sono presentato insieme alla piattaforma civica. Questo mi pone in una condizione di federatore di un patto sociale che ci vuole e deve vedere vincenti, perché vogliamo portare veramente il buon governo in questa città. L’anconetano merita di vivere l’alternanza. È un momento di grande importanza, perché in modo compiuto questa città può vivere il cambiamento e l’alternanza, che sono un concetto democratico. Non passa giorno che non incontri associazioni, professionisti, mondo del volontariato, è evidente che c’è grande aspettativa, sono talmente tanti gli stimoli che derivano da questi incontri, sto raccogliendo quante più informazioni possibili. Informazioni importanti per il governo di questa città è chiaro che me le aspetto anche dai partiti che sono qui oggi, con i quali voglio condividere e fare scelte. Poi c’è il momento della sintesi e voglio fare della coesione e della partecipazione politica uno dei miei cavalli di battaglia. Attraverso l’ascolto e l’incontro, in ogni angolo della città».
Lo ha già detto e lo ribadisce, Daniele Silvetti: se sarà eletto farà il sindaco a tempo pieno: «Me lo chiede il ruolo, me lo chiedono anche i cittadini – prosegue –. Il buon governo si crea parlando con tutti i cittadini. È questo che temono i nostri avversari. È in atto un meccanismo per impaurire l’elettorato di sinistra, è una chiamata alle armi, un serrare i ranghi, un chiudere il recinto. Ma è decisamente troppo tardi. Assistiamo al mercato delle vacche: dopo dieci anni di questa amministrazione oggi, magicamente, compaiono milioni, compaiono grandi opere, progetti, idee, stimoli, poi vengono ripresi le mie idee e i miei progetti che espongo nelle conferenze stampa, come nel caso della zona archeologica, che testimoniano la farsa che stiamo vivendo. Cercherò di far prevalere non solo il governo del buon senso, ma le proposte, assolutamente condivise, dove saranno la politica, l’elemento scientifico, quello economico, a prevalere sull’ideologia e sull’emotività, sui preconcetti. Oggi non è più il momento del confronto fine a se stesso, ma è il momento del governo con le idee molto chiare. La gente è stufa del solito teatrino. Oggi ci sono tutte le condizioni per parlare ed essere ascoltati a 360 gradi».
«Chiariamo una volta per tutte l’unità del centrodestra nell’aderire alla candidatura di Daniele Silvetti – sono le parole di Stefano Benvenuti Gostoli –. Nel dialogo di questi mesi il nome di Silvetti è sempre stato il filo conduttore tra i nostri partiti, sarebbe stato singolare se non ci fosse stata anche qualche proposta alternativa, ma c’è sempre stato un riconoscimento unanime su Silvetti. C’è stato dialogo, e questo filo conduttore che ha sempre segnato una convergenza su Silvetti lo abbiamo fondato su delle motivazioni: innanzitutto sul grande senso di responsabilità che avvertiamo alla luce degli ultimi risultati elettorali, alle regionali e alle politiche, un senso di alternanza che la popolazione avverte e ci chiede. Dovevamo fare la scelta migliore e Silvetti rappresenta l’identikit del candidato ideale che avevamo in mente. Primo per l’età, poi per la grande esperienza politica, e poi pensando agli anconetani: questa città ha sempre espresso il bisogno di sentirsi rappresentata da uno di noi, che incarnasse l’essere anconetano, che conoscesse intimamente questa città. Gli anconetani vogliono affidare la loro città a qualcuno che la conosca profondamente, che abbia genitori e figli che vivono in questa città. E anche che sia una persona capace di dialogo e che esprima un profilo moderato. Forse negli ultimi tempi questo è mancato, serve meno autorità e più autorevolezza, meno imposizione e più dialogo e concertazione».
«È una sfida difficile – aggiunge Giorgia Latini –, l’obiettivo che ci poniamo è quello di rilanciare questa città che soffre da troppi anni, le testimonianze sono nei numeri, una città in cui diminuiscono gli abitanti. Abbiamo bisogno di un capoluogo che sia una città capofila, c’è bisogno di innovare, di un gruppo politico nuovo che abbia quell’entusiasmo indispensabile a far rinascere la città. Ci sono tanti problemi e tante sfide ancora inespresse. Musei, area archeologica, dobbiamo investire sulla cultura per un turismo che non sia mordi e fuggi ma fatto di persone che vogliono rimanere qui per visitare la città. Ancona fa parte della Riviera del Conero e non è solo un posto dove prendere i traghetti. Come Lega porteremo avanti le nostre proposte. Riusciremo a portare risultati concreti, adesso è il momento dell’impegno e della sfida».
«Ho partecipato alle riunioni per la ricerca del candidato – afferma Gianluigi Tombolini –. Non abbiamo iniziato dai partiti, dalle percentuali, nessuno ha dato o ha imposto un candidato, siamo partiti dalla città, una città il cui grigiore e la cui stagnazione è visibile a tutti. Cercavamo una persona che fosse in grado di dare una visione, quella che manca ad Ancona. Non si può procedere a spot, bisogna avere una visione affinché la città ricopra il ruolo che merita. Silvetti lo ha dimostrato con il Parco del Conero, prima a Numana era diffusa la sensazione di un Parco come qualcosa che costringeva, legava, non apparteneva ai cittadini, Silvetti ha aperto le porte del Parco che oggi viene percepito come un’opportunità. È capace di una visione ampia e concreta. Per la prima volta Ancona ha un candidato quattro mesi prima delle elezioni, abbiamo messo al centro Ancona e le caratteristiche che doveva avere il candidato, e da qui costruiremo la squadra».
«Siamo una piccola formazione politica – conclude Massimo Menes – le nostre proposte sono sempre state guidate dal simbolo, lo scudo crociato, la cultura cattolica, democratica, popolare. Essere popolari per noi vuol dire mettersi all’ascolto, con grande disponibilità tutte le componenti sociali, culturali ed economiche, non con la prepotenza dimostrata da alcuni amministratori comunali da troppo tempo avvezzi al potere. Ascoltare i giovani, ascoltare le famiglie, ascoltare le coppie giovani che si stanno allontanando dal centro di Ancona. Daniele Silvetti avrà tutto il nostro sostegno, con lui Ancona rinascerà».