ANCONA – Un nuovo modello di sviluppo che coniughi lavoro e diritti delle persone, innovazione e territorio, coesione e sostenibilità da realizzare stringendo un patto fra Regione, parti sociali ed economiche. Sono le proposte per il rilancio economico e sociale delle Marche, messe nero su bianco da Cgil, Cisl e Uil. I sindacati confederali le hanno formalizzate in un documento, presentato questa mattina (25 agosto) nella sede della Cgil di Ancona, denominato “Le Marche di domani”, che sottoporranno nei prossimi giorni ai candidati governatori in corsa per la competizione elettorale del 20 e 21 settembre.
Dodici i 12 le priorità rilevate da Cgil, Cisl e Uil, fra le quali ci sono lo sviluppo sostenibile, le politiche per il lavoro, la sicurezza sul lavoro, la formazione, le politiche di genere, le infrastrutture, il post-sisma, la rigenerazione dei territori, la sanità, le politiche tributarie e tariffarie, il riordino istituzionale e le relazioni sindacali.
I segretari generali di Cgil, Daniela Barbaresi, Cisl, Sauro Rossi, e Uil, Claudia Mazzucchelli (nominata un mese fa alla guida del sindacato al posto di Graziano Fioretti), nel loro intervento hanno evidenziato che di fronte ad un mutato quadro economico e sociale, sul quale ha avuto un notevole impatto anche l’emergenza sanitaria, servono nuove risposte.
«Serve un nuovo modello di sviluppo – ha dichiarato la segretaria generale Cgil Marche Daniela Barbaresi – che metta al centro il lavoro di qualità, la coesione sociale, la sostenibilità ambientale e sociale e la transizione verso una economia green e digitale». Dodici priorità per dodici proposte, che come ha evidenziato la segretaria generale della Cgil Marche, toccano doversi temi, dallo sviluppo economico alla sanità, dal sociale all’istruzione, fino alla ricostruzione.
«Nei prossimi giorni – spiega Barbaresi – incontreremo singolarmente i candidati presidenti per discutere il nostro documento: abbiamo bisogno di poterci misurare su questo, non solo perché vi sono sintetizzate le nostre priorità, ma anche perché è la nostra piattaforma in vista della prossima legislatura. E intanto hanno già dato disponibilità ad un confronto sui temi, Maurizio Mangialardi (centrosinistra), Francesco Acquaroli (centrodestra), Roberto Mancini (Dipende da noi) e Gian Mario Mercorelli (Movimento 5 Stelle).
Daniela Barbaresi puntualizza che i sindacati confederali chiedono anche interventi legislativi specifici: una nuova legge sul lavoro, legalità e appalti, sulla non autosufficienza e sull’invecchiamento attivo, oltre che sulla parità di genere e le pari opportunità.
Il segretario generale Cisl Marche Sauro Rossi ha evidenziato che il nuovo sviluppo della regione «ha bisogno di tenere assieme la dimensione sociale, con quella ambientale ed economica». Una cornice nella quale «bisogna trovare il modo di rigenerare le reti di welfare per dare sostegno alle persone e alle famiglie e accompagnare uno sviluppo che sappia fare tesoro anche delle imponenti risorse, che per le vicissitudini recenti della pandemia, verranno poste a disposizione dei nostri territori».
Secondo Sauro Rossi però, per agevolare la razionalità delle scelte «serve un confronto continuo che la Regione dovrebbe condurre in maniera più costante con i territori e con i soggetti economici e sociali. Solo attraverso questo confronto si riuscirà a selezionare bene gli interventi e rendere equilibrato il progetto di sviluppo che deve essere riconosciuto da tutta la Regione».
La neo segretaria generale Uil Claudia Mazzucchelli ha rimarcato che la regione esce da tre grandi emergenze: la crisi economica che ha colpito il mondo intero, il terremoto del 2016 e la pandemia di covid-19. «Queste crisi vanno trattate insieme – spiega – Arriveranno delle risorse che devono essere gestite in una logica di progettualità per il rilancio economico e sociale della nostra regione». Fra le priorità secondo Mazzucchelli ci sono la sicurezza sul lavoro e l’occupazione giovanile, poi le università, dalle quali può partire il rilancio. Poi la riqualificazione del territorio con l’economia green e le infrastrutture digitali e viarie. «Temi strettamente collegati fra loro – conclude – , sui quali vorremmo una reale partecipazione democratica con le parti sociali e una gestione condivisa per dare avvio al rilancio».