ANCONA – La cinquecentesca pala d’altare di Girolamo Siciolante da Sermoneta tornerà nelle prossime settimane nella chiesa di san Gregorio Illuminatore. Lo ha assicurato l’assessore alla Cultura Paolo Marasca, ieri durante la seduta del consiglio comunale, rispondendo all’interrogazione del capogruppo del M5S Daniela Diomedi.
«Pensiamo che la pala possa tornare nei tempi che avevamo previsto – ha spiegato Marasca – ovvero entro la primavera. Crediamo che nelle prossime settimane si possa procedere con gli atti necessari al trasferimento. La pala è molto grande e avrà bisogno di un intervento di pulitura e restauro che, d’accordo con la Soprintendenza, si terrà all’interno della chiesa di san Gregorio per un grande restauro pubblico».
«È un’operazione delicata – ha sottolineato l‘assessore -, non capita tutti i giorni che un’opera portata via in epoca napoleonica torni nel suo luogo di origine». Portata a Milano dai commissari del Regno Italico nel 1811 e, poi trasferita in una chiesa a Calcinate dove si trova attualmente, grazie ad un accordo con la Pinacoteca di Brera potrà di nuovo essere ammirata ad Ancona. «Di comune accordo con la Soprintendenza – ha continuato – è stato deciso di riportare nella chiesa anche le altre opere che si trovavano originariamente nell’edificio religioso vicino all’anfiteatro. Anche se sono sparse e non sarà semplice, sarà un modo per far sì che la chiesa possa raccontare la sua storia».
Dopo 46 anni, infatti, a dicembre è stata riaperta la chiesa di San Gregorio Illuminatore in via Birarelli, che fino al 3 marzo ha ospitato “Terre in movimento”, la mostra dei fotografi Olivo Barbieri, Paola De Pietri e Petra Noordkamp, incaricati dalla Soprintendenza di fotografare il territorio marchigiano colpito dal sisma. Chiusa in seguito al terremoto del 1972 e, dopo i lavori di restauro iniziati all’inizio degli anni ’90 e interrotti e ripresi negli anni, finalmente la chiesa è stata riaperta e presto al suo interno tornerà la pala d’altare di Girolamo Siciolante, la Vergine con il Bambino in trono e santi del 1570, dedicata a San Bartolomeo, protettore degli Armeni.