ANCONA – Continua il valzer delle nuove aperture in centro, dopo le recenti chiusure di alcune delle più storiche attività. Dopo l’arrivo di una lasagneria e un negozio di street food, in cantiere ci sono nuove aperture in via Simonetti, il vicolo che si trova tra corso Garibaldi e corso Mazzini, nel cuore del centro storico.
Qui, un locale ha già iniziato la ristrutturazione. Stando a quanto trapela, dovrebbe arrivare pure qui un punto ristoro, proprio di fronte all’osteria Simonetti. Un’osteria che ha aperto a fine dicembre e che richiama la curiosità di moltissime persone.
Quantomeno la mattina, quando i locali sono chiusi e il menù viene esposto fuori. Un’osteria, i cui titolari decidono di lanciarsi sul mercato in uno dei momenti più neri per il commercio dorico (e non solo). Ma caro bollette, inflazione e rincari – evidentemente – non spaventano Sascha Spadaro e Fabio Nobili.
I due, che sono rispettivamente uno storico ambulante e un noto agente immobiliare, sono molto conosciuti ad Ancona per via delle loro escursioni in barca targate Conero Explorer. Si conoscono da dieci anni e spiegano così la loro nuova avventura: «Non ci aspettavamo tutto questo clamore per la nostra osteria. Certo credevamo in questo progetto, ma siamo davvero subissati di telefonate e non riusciamo ad accontentare tutti» – spiegano i soci.
Ma com’è nata l’idea? «Beh, ad un certo punto, ci siamo chiesti: perché non fare qualcosa anche d’inverno e non solo d’estate, con le solite gite in barca? Così, ci siamo messi alla ricerca del locale giusto. In due anni – racconta Nobili – ne abbiamo girati tanti di negozi, ma a stregarci è stato quello di via Simonetti», tra corso Garibaldi e corso Mazzini, dietro la libreria Feltrinelli.
«Volevamo aprire un’osteria in pieno centro storico. Sa, era una nostra idea da tanto tempo e ci piacevano questi due locali (che sono stati uniti solo recentemente, ndr). Tra l’altro, via Simonetti è una traversa carina, io credo nel centro di Ancona e ancora più nei vicoli, che mi piacciono molto».
Entriamo anche noi: lavagnette scritte col gesso appese alle pareti color giallo ocra, con un arco di mattoncini a vista e il pavimento a legno che regalano un’atmosfera casalinga e accogliente: «Una bella sfida» – come la definiscono loro – che inizia in uno dei momenti più bui del commercio, tra inflazione e caro bollette: salumi, formaggi e cucina a vista sono sinonimo di genuinità e convivialità: «Chi entra qui, è per noi un amico e deve sentirsi a casa». L’osteria, aperta per ora solo dalle 17.30, avrà a breve un piccolo spazio esterno, sia in via Simonetti sia (forse) davanti alla Feltrinelli: «Ora, partiamo cauti. Aprire anche a pranzo? Si vedrà» – commentano.
«Prezzi giusti», dicono loro, per prodotti della tradizione marchigiana e non solo: «Dal ragù, alle pappardelle al cinghiale passando per i tortellini in brodo. Come secondi, i piatti locali tipici, con pollo (o coniglio) in potacchio, stoccafisso, trippa o stufato di fagioli con costarelle e salsicce». Ma le novità «apprezzatissime sono le tigelle e lo gnocco fritto, tipici del modenese. Ad Ancona, le facciamo solo noi» – precisano.