ANCONA – Degrado, incuria e disperazione al Parco della Pace di via Ragusa, è allarme tra i residenti: «Un uomo, l’altro giorno, defecava nel verde». A dirlo, è un giovane ragazzo che vive negli edifici che si affacciano sul parco. Stando a quanto riferiscono alcuni abitanti – che chiedono l’anonimato per veder tutelata la propria privacy – «la situazione è arrivata al limite. Scene di degrado sono ormai quotidiane», tuonano, chiedendo maggiori controlli.
Una situazione, questa, che si era già presentata e di cui avevamo già scritto ad agosto dello scorso anno. Ma le cose sembrano circa identiche a qualche mese fa, con i residenti che continuano a chiedere interventi al Comune e invocano una presenza più frequente delle forze dell’ordine.
«Mercoledì sono tornato a casa e mi sono affacciato dal balcone – racconta il ragazzo – Ho visto che c’era uno straniero che stava defecando nel parchetto sotto la mia abitazione. Si tratta del cortile che sta sotto le scuole Podesti, che ora sono chiuse. Quell’uomo era intento nel fare i propri bisogni vicino all’entrata del cancello. A pochi metri, ho visto una nonna, una signora anziana, forse con il nipote. Non mi sembra sia normale vedere certe cose».
«D’inverno, il Parco Margherita è per gli alunni delle elementari Elia di via Sebenico, ma durante il pomeriggio – continua il giovane – è aperto al pubblico, ci sono i ragazzi che giocano. Gliene dico un’altra – riflette – Una volta stavo scendendo dalla macchina dopo aver parcheggiato davanti al portone e c’era un signore (nero) con un bambino al seguito che faceva pipì dietro un cespuglio. Gliel’ho fatto notare e mi ha detto che gli scappava di urinare: non sapendo dove andare, l’ha fatta là. Mi danno fastidio queste cose, per quieto vivere a volte sto zitto, anche perché puoi trovare da discorrere di questi tempi. Non nascondo che c’è da avere paura, ma adesso è ora di fare basta».
Secondo chi abita davanti al Parco di via Ragusa, si verificherebbero anche episodi di spaccio: «In alcune ore del giorno, arrivano dei giovani che si raggruppano dietro dei cespugli altissimi. Alcuni, lasciano degli zaini in mezzo all’erba e non c’è alcun controllo, nessun sistema di videosorveglianza comunale. La polizia se la chiami passa, dà un’occhiata e poi più nulla. I controlli – dice – sono saltuari. Invece, serve un pattugliamento periodico e il parco va tenuto bene e va curato. Il custode lo apre attorno alle 6 e lo chiude alle 21, ma le reti laterali sono mezze rotte e chiunque può entrare a qualsiasi ora. L’altro ieri, attaccato al cestino della spazzatura c’era un cane. Subito dietro, un uomo. Cosa fa quella persona lì? Chi è? Un pusher?».