ANCONA – Sono undici i cimiteri di Ancona, dodici se si considera anche quello di guerra di Passo Varano, addirittura tredici se si comprende anche l’antico cimitero ebraico ai piedi del Cardeto. Sono quello monumentale di Tavernelle e poi gli altri delle periferie cittadine, Pinocchio, Posatora e Pietralacroce, e quelli delle frazioni Sappanico, Gallignano, Montesicuro, Montacuto, Varano, Poggio e Massignano. Dopo aver fatto visita a quelli di Tavernelle e Varano, CentroPagina ha effettuato un sopralluogo anche nei cimiteri del Pinocchio e di Posatora e la situazione sembra essere tristemente la medesima: lavori in corso in più parti, percorsi a ostacoli con transenne di legno o nastri bianchi e rossi che delimitano parti inaccessibili, pericolose o pericolanti, intonaci che si scrostano, muri lesionati, e diverse aree off limits. Molti dei danni presenti sono frutto dell’ultimo terremoto, ma anche della mancanza di manutenzione che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Le fotografie testimoniano la necessità anche in questi cimiteri cittadini di interventi urgenti. Quelli che ha predisposto il Comune di Ancona che ha trovato fondi pari a 750mila euro per il cimitero di Posatora, 500mila per quello del Pinocchio e 200mila per quello di Pietralacroce, dunque i tre cimiteri cittadini periferici. Resta il fatto che a pochi giorni dal ponte dell’1, 2 e 3 novembre, in cui verrà anche celebrata la ricorrenza che cade nel giorno dei defunti e che richiamerà al camposanto tante persone a far visita ai propri familiari o amici che non ci sono più, la situazione dei cimiteri anconetani non è certo quella che ci si potrebbe aspettare da un capoluogo di regione. Al cimitero del Pinocchio, per esempio, sono numerosi i lavori in corso e le aree delimitate e inaccessibili specie sui colombari, ma anche più in basso, verso i due accessi, dove un bel cartello di lavori in corso fa bella mostra di sé a un metro dai loculi. A Posatora problemi di intonaco, anche qui transenne per aree delimitate e inaccessibili, intonaco che cade a pezzi, ma anche muri lesionati. Insomma, non certo la migliore accoglienza per chi si reca in visita ai propri defunti.