ANCONA – «Un futuro in crescita, sempre attento ai bisogni, all’innovazione e all’attività di ricerca». È con queste parole che il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, ha delineato l’avvenire dell’Ateneo dorico in occasione della prima reunion di tutti i laureati che si è svolta ieri pomeriggio (27 luglio) in Piazza Roma ad Ancona nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni dell’Università. «Cresceremo ancora di più in reputazione, nella considerazione degli studenti, in quello che le imprese percepiscono dei nostri valori – ha detto Longhi -. Entreremo ancora di più incisivamente nella società, saremo grandi, grandissimi».
Un momento di incontro senza precedenti tra i laureati delle cinque aree della Politecnica, Agraria, Economia, Ingegneria, Medicina e Scienze, ma anche l’occasione per presentare la nuova associazione Alumni Univpm nata per riunire laureati, dottori di ricerca e diplomati delle Scuole di specializzazione dell’Ateneo in una comunità universitaria con l’obiettivo di realizzare iniziative di carattere professionale, culturale e sociale. «Associazione bagnata associazione fortunata» ha scherzato il rettore, ironizzando sulla pioggia che ha simbolicamente “battezzato” la neonata Alumni e spinto molti dei presenti a rifugiarsi sotto gli alberi presenti in Piazza Roma pur di continuare a seguire l’evento, riparandosi dal maltempo.
Presente al pomeriggio di festa anche la sindaca del comune di Ancona, Valeria Mancinelli che ha sottolineato lo stretto legame esistente tra l’Ateneo dorico e la città di Ancona, nella quale è nato e si è sviluppato nel corso degli anni, “sfornando” oltre 60mila laureati. «Un grande orgoglio» ha detto la Mancinelli che ha poi scherzato con il rettore sull’ipotesi di ribattezzare Piazza Roma, come Piazza dell’Università: un’eventualità non possibile dal momento che come ha spiegato la sindaca il nome della piazza deriva da «un fatto storico», anche se ha detto la Mancinelli si può ragionare sulla possibilità di «dare una veste simbolica» al rapporto che lega la città al suo Ateneo.
L’evento è stato anche l’occasione per celebrare i Laureati d’Argento, ovvero il 25esimo anniversario dal conseguimento del titolo, con la consegna di una pergamena a ricordo della giornata e la corona d’alloro, simbolo del conseguimento della laurea.
Sul palco insieme al rettore, che gli ha rivolto un saluto particolare, uno dei primi iscritti all’Università Politecnica delle Marche (facoltà di Ingegneria): il professor Carlo Maria Bartolini che ha mostrato sul palco il suo libretto universitario con la matricola numero 3. Nel 1969, anno della sua fondazione, la Politecnica aveva avviato il corso di laurea in Ingegneria, al quale si è aggiunto l’anno dopo quello di Medicina e Chirurgia, e negli anni successivi gli altri. Carlo Maria Bartolini dopo la laurea è stato professore della Politecnica per oltre 40 anni e oggi è presidente di una società di ricerca nata da uno spin-off della Politecnica delle Marche, oltre ad essere il fondatore dell’associazione Alumni di Ingegneria: «Dopo 45 anni di laurea è come trovarsi a casa», ha detto emozionato il professor Bartolini.
Nel corso del talk show, condotto dal giornalista Roberto Tallei, corrispondente da Bruxelles per Sky TG24, laureato all’Università Politecnica delle Marche alla facoltà di Economia, hanno trovato posto i racconti e le esperienze di 5 laureati d’eccezione che si sono distinti nella loro professione tenendo alto e divulgando il nome dell’Ateneo dorico. Tra loro, Maria Letizia Gardoni, imprenditrice agricola e presidente Coldiretti Marche (laureata in Agraria), Francesca Petrini, imprenditrice olearia, testimonial per la Regione Marche all’Expo 2015 (laureata alla facoltà di Economia), Monica Giannini, project officer presso la Commissione Europea settori Green Vehicles e Batterie (laureata alla facoltà di Ingegneria), Rodolfo Montironi, professore ordinario di Anatomia Patologica alla Facoltà di Medicina, primo scienziato di “patologia” in Europa, e primo assunto all’Università e Gian Marco Luna, direttore del CNR-IRBIM (laurea in Scienze).
Ospite d’onore il padre del rap italiano, il cantautore Frankie Hi-Nrg Mc, al secolo Francesco Di Gesù, che ha presentato alla libreria Mondadori di Ancona, dove l’evento si è spostato a causa della pioggia battente, il suo libro “Faccio la mia cosa” nel quale ha raccontato la sua carriera artistica. Un’opera, che come l’ha definita lo stesso autore, «è in parte un’autobiografia, in parte il racconto di come sia nata la cultura Hip hop nel South Bronx di New York da dove si è propagata nel mondo fino a diventare il genere musicale più diffuso al mondo». Un prequel dal quale partono la sua carriera musicale e i suoi successi con il primo singolo uscito nel 1992 “Fight da faida”. Un libro che racconta come il cantautore di origini siciliane nato a Torino, si sia avvicinato al rap, divenendo fonte ispirativa per tanti giovani talenti tra i quali il rapper e produttore discografico senigalliese Fabri Fibra.
A ricevere la pergamena sono stati: Gianluca Agostinelli, Andrea Amati, Michela Andrenelli, Mauro Antici, Laura Appignanesi, Giovanna Badiali, Roberto Ballerini, Silvano Biancucci, David Brachetti, Alessandro Bravi, Gianfranco Maria Calbucci, Stefano Capannelli, Tonino Cerquoni, Valentina Ciarapica, Giulia Frida Anna Ciletti, Michele Cimino, Paola Colanzi, Luigina Corradetti, D’ascanio Lucia, Dora De Mutiis, Carmelo Devicienti, Sabrina Faccenda, Roberto Familume, Maria Grazia Fantozzi, Gian Claudio Valerio Felici, Fabrizio Ferri, Piero Antonio Fortunato Flammia, Patrizia Gabrielloni, Gianna Gambini, Giacomo Giambartolomei, Maurizio Giommi , Giuliano Giordani, Giovanna Leonori, Aldo Mastrangelo, Paolo Mastrostefano, Alessandra Mattioli, Cristina Monteverde, Loredana Nagni, Sara Offidani, Brunella Orazietti, Anna Paganelli, Massimo Palanca, Raffaele Palazzi, Giuliana Palmieri, Sara Paoletti, Emilio Pasqualini, Paolo Perini, Roberto Perrini, Tommaso Piemontese, Rita Pierucci, Paolo Raponi, Alessandro Romani, Maria Cristina Saltari, Stefano Sampaolo, Andrea Sergiacomi, Alessandra Vallasciani e Roberto Volpi.