ANCONA – Sul tema della sanità ad Ancona, discusso ieri pomeriggio (26 febbraio) in consiglio comunale, un consiglio monotematico cui hanno partecipato anche i vertici della Regione Marche, presente con il presidente Acquaroli, con il vice Saltamartini, con l’assessore Baldelli e il sottosegretario Salvi, è intervenuto il Movimento 5 Stelle, non rappresentato in consiglio comunale ma pronto a ribadire alcuni concetti. «Il Movimento 5 Stelle ha partecipato convinto che sia necessaria una mobilitazione per rivendicare il primato costituzionale che ha il diritto alla tutela della salute – si legge nella nota diffusa dai pentastellati –. I rappresentanti sindacali sono stati molto critici: i piani sanitari mascherano una realtà che non esiste, con gravi inefficienze per disabili e non autosufficienti, evidenziando l’importanza della figura di infermiere di comunità, figura sottovalutata nel dibattito. Si è chiesto che si apra finalmente un tavolo per verificare la reale situazione delle strutture di accoglienza dei soggetti non autosufficienti e le dotazioni umane che verranno messe a disposizione. Taglio dei posti letto per mancanza di infermieri e Oss, denunce relative all’allarmante degrado degli standard assistenziali e di sicurezza delle cure. A ciò si aggiunge l’annunciato ritardo del funzionamento della nuova struttura Inrca e del Salesi».
Il movimento è intervenuto anche su altri temi trattati durante il consiglio monotematico, dall’ex Umberto I alla Casa Rossa, all’Inrca: «L’apertura dell’ex Umberto I, previsto come casa di comunità con fondo Pnrr, è programmata per giugno con il posizionamento degli arredi, ma l’operatività sarà raggiunta forse nel 2025 – dicono i pentastellati, mentre il direttore dell’Ast Ancona Giovanni Stroppa ha parlato ieri di trasferimento dei poliambulatori dal viale della Vittoria entro giugno –. È annunciata la fine dei lavori della Casa Rossa entro due mesi, ma niente può funzionare senza risorse umane e personale qualificato. L’Inrca, presente anche in altre regioni, è considerato un gioiello nelle Marche e si aspetta di vedere nei prossimi anni la stabilizzazione di ricercatori: tutto è in divenire – anche qui la direttrice Capalbo ha promesso la stabilizzazione di quaranta ricercatori entro l’anno –. Solo il tempo ci dirà quale sarà il reale sviluppo, speriamo che a pagare non siano gli operatori sanitari, perdendo occasioni di impiego, ed i cittadini della provincia di Ancona, subendo tutti gli effetti negativi sulla salute e sull’economia familiare per il mancato raggiungimento dei livelli essenziali di prestazione nella struttura più grande della regione», concludono i Cinquestelle.