ANCONA – Creare città a misura di bambini e adolescenti. È questo l’obiettivo del progetto “Città sostenibili e amiche dei bambini e degli adolescenti” avviato nel 2014 tramite la convenzione stipulata tra Ombudsman delle Marche, Regione Marche, Unicef Italia e Legambiente che ha già avuto una prima sperimentazione in 35 comuni e numerosi istituti scolastici.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina (13 settembre) in Regione ad Ancona, presso Palazzo Li Madou, dove è stato siglato il protocollo di intensa per la creazione di una rete regionale. Presenti il presidente della Commissione Sanità regionale, Fabrizio Volpini, il garante dei diritti della persona, Andrea Nobili, il sindaco di Fano, Massimo Seri, e di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, i due comuni capofila che hanno siglato il protocollo.
Sono 19 i comuni che hanno aderito al progetto: oltre a Fano e Porto Sant’Elpidio, ci sono anche Ancona, Pesaro, Senigallia, Santa Maria Nuova, Civitanova Marche, Corinaldo, Monte Marciano, Ripatransone, Macerata, Recanati, Chiaravalle, Gradara, San Costanzo, Porto San Giorgio, Fermo, Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano. Agli amministratori che hanno siglato il protocollo è stato consegnato un libro che racconta l’esperienza del Comune di Fano, scritto dal pedagogista Francesco Tonucci che fu l’ideatore dell’iniziativa.
Siglando il protocollo, come ha spiegato Giovanni Santarelli, dirigente del Servizio Politiche Sociali, i comuni si «assumono l’impegno di portare avanti il progetto», «un gesto che definisce una tappa del percorso».
Il garante dell’infanzia Nobili nel suo intervento ha posto l’accento sul crescente disagio adolescenziale, un’emergenza sociale che colpisce soprattutto la fascia tra i 15 e i 18 anni, «un tema sul quale – ha detto – dobbiamo rilanciare l’azione e che richiede interventi e misure straordinarie». Nobili ha ribadito la necessità di realizzare «spazi verdi, città più vivibili per i bambini e i ragazzi, luoghi di aggregazione e aree non trafficate dove possano confrontarsi». Città a misura di bambino che quindi diventano anche «a misura di donna e di uomo. Un segnale forte – ha dichiarato – che su questo tema siamo tutti uniti, indipendentemente dal colore politico, in nome di una qualità di vita che sia la migliore possibile». Il garante ha infine evidenziato che l’iniziativa ricade nel trentennale della Convenzione Onu sui Diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989: «Un bel segnale che parte dalle Marche», ha detto, nel sottolineare che alle città che hanno aderito al progetto verrà consegnato il logo di “Città sostenibile amica dei bambini” proprio in occasione della ricorrenza del 20 novembre, una sorta di «marchio di qualità per valorizzare il territorio e farlo conoscere sul versante turistico».
Gli amministratori dei comuni che aderiscono dovranno porre un’attenzione particolare ai bambini e agli adolescenti nell’ambito della pianificazione urbanistica e sociale del loro comune. L’obiettivo, come ha evidenziato Fabrizio Volpini è quello di «estendere e rafforzare una cultura di governo e di pianificazione delle città che sia rispettosa della sensibilità e delle esigenze dei più piccoli. Costruire città con queste caratteristiche significa migliorare la qualità di vita di tutti e significa ridurre i tempi che i ragazzi trascorrono davanti al telefonino e ai video giochi, creando momenti di stimolo al gioco e all’attività fisica. Una necessità – ha detto – anche in considerazione dei preoccupanti dati sul sovrappeso e sull’obesità infantile che interessano sia in Italia sia la regione».
Il progetto era già stato sperimentato con successo nel comune di Fano dove è stato realizzato in un quartiere, raccogliendo ampi consensi tra le famiglie. Come lo ha definito il sindaco della cittadina, Massimo Seri, si tratta di una iniziativa molto ampia, che investe a ricaduta tutte le fasce della popolazione: «È un progetto di pianificazione urbanistica e sociale per i servizi, ambientale per la sostenibilità, democratico perché partecipativo, ma è anche un progetto condiviso ed economico di brand turistico». In tal senso, come ha sottolineato il primo cittadino rappresenta una «grande occasione per uscire dai recinti amministrativi, grazie a un progetto di città e di brand che può portare soddisfazioni a tutta la regione».
Il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, ha posto l’accento sulla necessità di «combattere il senso di solitudine dei ragazzi, una grande sfida». «La rete – ha concluso – permette di ampliare le prospettive e le buone pratiche».