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Clima, Feole di Coldiretti: «Il caldo anticipa di cinque settimane il raccolto. In inverno abbiamo irrigato, mai successo»

Il cambiamento climatico si fa sempre più evidente e i suoi effetti impattano sulle colture ortofrutticole

Orto (Foto di jacqueline macou da Pixabay)

ANCONA – «Il caldo ha anticipato il raccolto di tanti prodotti dell’orto, portandoli a maturazione prima: alcune colture sono in anticipo addirittura di cinque settimane». A delineare la situazione è l’imprenditore agricolo Eugenio Feole, di Coldiretti Marche. Il cambiamento climatico si fa sempre più evidente e i suoi effetti impattano sulle colture ortofrutticole.

L’inverno caldo ha anticipato di cinque settimane la maturazione di broccoli e cavolfiori, ma quest’anno si raccoglieranno in anticipo e dunque arriveranno prima sulle tavole anche cicoria e biete, mentre la rucola in alcuni orti è addirittura già in fiore.

Un quadro molto anomalo, aggravato anche dall’assenza di piogge. «Per la prima volta questo inverno abbiamo dovuto irrigare i campi – spiega – perché non ha piovuto, mentre gennaio e febbraio solitamente erano i mesi più piovosi e i nostri terreni argillosi in questa fase accumulavano acqua». Le temperature più elevate del solito rispetto al periodo hanno provocato anche un anticipo sulla tabella di marcia relativa alla semina di alcune colture.

«Molti hanno già messo le insalate che solitamente non si mettono in questo periodo dell’anno – prosegue – e nei miei terreni non abbiamo addirittura mai smesso di produrla, e questo è un fatto anomalo». Per quanto riguarda la frutta la speranza degli agricoltori è che non ci siano gelate tardive che possano compromettere le piante da frutto.

Una preoccupazione condivisa anche da chi fa olivicoltura, dopo due anni nei quali si è avuta una ridotta produzione di olio a causa del freddo tardivo e della mosca olearia. «Per ora la situazione è tranquilla» spiega Adriano Galluzzi, produttore di olio biologico di Coldiretti Marche, «speriamo non faccia freddo da qui al 15 aprile, dopo di che le piante saranno fuori pericolo, sempre che non si verifichi un maggio piovoso come quello del 2023».

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