ANCONA – Lunghe e concitate telefonate nel cuore della notte, odore di urina nell’androne e tanfo insopportabile. Un senza tetto dorme sotto un porticato privato di via Gorizia dalla scorsa primavera. I residenti della via, che si trova nel cuore del rione Adriatico, ad Ancona, sono costretti a vivere così da 6 mesi. A raccontarlo, è un’abitante del civico 15, che chiede l’anonimato e denuncia la situazione di degrado che va ormai avanti da aprile: «Era esattamente il 16 aprile. Mi ricordo il giorno perché era il compleanno di mia sorella. Stavo rientrando a casa, quando ho sentito un vociare. Sul portone, mi sono girata e ho visto un ragazzo – carnagione scura, 170 di altezza, fisico atletico e abbigliamento sportivo».
Il clochard avrebbe una 30ina d’anni e sarebbe originario dell’Africa. «La mattina vaga per la città – spiegano i residenti dei civici 6 e 8 di via Gorizia – e poi la sera torna qui, davanti al nostro portone, sotto il porticato. Prende i suoi cartoni, li stende e si mette a dormire». Spesso «discute animatamente al telefono e io e la mia vicina, che in estate non abbiamo il condizionatore, e perciò teniamo le finestre aperte, lo sentiamo fin dentro casa». Come se non bastasse, «il ragazzo urina sulle piante condominiali e ora – riferiscono dalle abitazioni di via Gorizia – quelle piante sono secche. E chissà se ci urina soltanto, dato il forte tanfo che c’è sin dalle prime ore del mattino».
I cartoni che fungono da letto sono sistemati tra i vasi condominiali e i bidoni della spazzatura. «Non è un bello spettacolo – riprende la signora – D’estate dormiva in mutande, ma ora ha una coperta». Il ragazzo camperebbe di elemosina e sembra tranquillo «anche perché nessuno ha mai osato dirgli qualcosa, ma non si può vedere una persona dormire in strada. Non è degno di una città civile. Dal canto mio – evidenzia l’abitante – continuo a fare la nostra vita, ma certamente se ho degli ospiti a casa – com’è capitato – ci penso due volte a fumare una sigaretta in balcone».
«Una volta – racconta ancora la donna – il senza tetto urlava al telefono e ci ha svegliato nel cuore della notte. Morale? Ho passato la notte in bianco, senza chiudere occhio e l’indomani, al lavoro, mi sono sentita male». Stando a quanto raccontano i residenti, sia i condòmini dei civici 6/8 sia la signora del 15 avrebbero scritto alle istituzioni e informato della situazione: «A fine settembre, ho mandato una Pec al Comune, alla Questura e al Comando di polizia locale, ma nessuno mi ha risposto».
«L’Unità di strada è già intervenuta» – replica, dal canto suo, Emma Capogrossi, assessore ai Servizi sociali del Comune dorico. «È una situazione delicata e complessa, quella che riguarda il ragazzo. Certo è che i posti, nelle nostre nostre strutture, ci sono, ma non possiamo obbligare la gente a rimanerci».