ANCONA – Francesco Rubini correrà da solo: il candidato di sinistra di Altra Idea di Città, che ha già corso per il ruolo di primo cittadino alle ultime amministrative, raccogliendo al primo turno il 6,5% dei voti anconetani, ha annunciato stamattina che da oggi comincia la sua campagna elettorale. Niente coalizione con Movimento 5 Stelle e con Europa Verde, niente candidato comune. Ognuno correrà per proprio conto, come ha spiegato proprio lo stesso Rubini: «Annunciamo che, malgrado gli sforzi per la condivisione di massima su alcuni aspetti programmatici fondamentali e su alcuni profili politici condivisi, il nostro tentativo di organizzare una coalizione più ampia, che comprendesse Cinque Stelle e Verdi, non è andato a buon fine. Non si sono determinate le condizioni per arrivare a una sintesi complessiva, anche e soprattutto sul candidato sindaco».
Niente candidato comune, dunque.
«Ci teniamo a dire che tutte le proposte fatte dagli altri partecipanti al tavolo si sono sostanzialmente dimostrate mai veramente disponibili, parliamo di nomi già resi noti, come Longhi, Di Stasi e Nobili. Noi eravamo la forza che su quel tavolo sin dall’inizio diceva che non era una condizione necessaria trovare un candidato fuori dalle forze politiche. Tanto che la mia candidatura era disponibile e presente sul territorio da ormai otto mesi. Non è nostro interesse fare processi alle intenzioni. Ringraziamo i nostri interlocutori. Siamo convinti che la nostra convergenza su programmi, temi e mobilitazioni in città proseguirà, adesso e successivamente in consiglio comunale. Oggi, però, per noi comincia ufficialmente la campagna elettorale. Non c’è più tempo da perdere».
Si è persa un’occasione?
«Sì, d’altra parte le formule magiche in politica non esistono. Siamo convinti che per costruire coalizioni servano presupposti di fiducia, compattezza e obiettivi comuni, non siamo mai stati interessati ad accrocchi elettorali dell’ultimo minuto, tanto per stare insieme. E’ un quadro che non s’è composto. Quindi ora è opportuno mettere in campo una proposta come la nostra che, comunque, si è radicata e costruita sul territorio da dieci anni. D’altra parte chi più di noi può essere deluso da questo esito, visto che siamo stati i primi, a luglio 2022, a proporre una coalizione?».
Come procederete?
«A breve determineremo la lista o le liste in mio sostegno, tramite il coinvolgimento delle migliori energie che in questi anni abbiamo incontrato. Partendo dai temi e dalle mobilitazioni che ci hanno contraddistinto, dall’area marina protetta, al grande tema del porto con la contrarietà alla banchina per le grandi navi da crociera, direttamente collegato al tema dell’inquinamento, e quindi della mobilità, della viabilità, delle questioni legate al traffico e all’inquinamento ambientale. Altri temi fondamentali sono la lotta contro le privatizzazioni, contro questa logica di esternalizzazione dei servizi pubblici, e poi il grande tema dei giovani, i grandi assenti nel dibattito pubblico di questa città».
Il messaggio ai giovani anconetani?
«Rischiamo davvero di perdere non solo loro ma anche i giovani fuori sede che studiano qui, se non saremo nelle condizioni di invertire la rotta e di mettere in campo politiche in grado di costruire elementi di aggregazione, socialità, divertimento notturno. Siamo sicuri di rappresentare per la città e i cittadini di Ancona un’alternativa valida, coerente e radicale al centrosinistra e al centrodestra».
Voi siete “la” sinistra.
«Sicuramente siamo la sinistra, ma non solo, a noi interessa aggregare il pensiero critico di questa città».
E il malcontento.
«Certo, e siamo soprattutto convinti che la sinistra si faccia con i programmi e con le idee, non con le etichette. Certo è che questo centrosinistra anconetano e questo modello di governo “mancinelliano” di cui Ida Simonella è l’erede è tutt’altro che un modello di governo di sinistra. Basti pensare che nelle scorse settimane il centrosinistra anconetano è stato superato a sinistra, permettetemi la battuta, addirittura dal candidato Silvetti del centrodestra che propone la riapertura della stazione marittima, tema a noi caro da molti anni, mentre il centrosinistra la stazione marittima l’ha chiusa».
In sintesi?
«Siamo di fronte a questo, a proposte politiche per le elezioni comunali in cui i programmi e i principi si equivalgono, dal centrosinistra come dal centrodestra. Noi, invece, pensiamo di poter rappresentare la sinistra e più in generale una sponda per chi non si riconosce più in queste forze che, sostanzialmente, hanno un solo obiettivo che è quello di gestire il potere e non di cambiare la realtà della nostra città».