ANCONA – Calci e pugni al commerciante che non riesce a restituire un prestito a tasso d’usura, arrestati padre e figlio. Il piccolo imprenditore, che ha una attività non alimentare a Civitanova, in difficoltà economiche, si era rivolto ad un 60enne, G.F., e ad un 32enne, C.F., per un prestito di 10mila euro trovandosi poi a doverne restituire 25mila. Tassi d’usura fino al 133%. Non riuscendo a saldare il conto padre e figlio, residenti a Civitanova dove hanno una attività di ristorazione, hanno iniziato a minacciarlo fino alle percosse. Così, esasperato, il commerciante si è rivolto alla polizia. Questa la ricostruzione secondo le indagini durate settimane. L’operazione, della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Ancona, diretta da Carlo Pinto, competente a trattare questi casi, ha portato in poche settimane ad arrestare i due aguzzini accusati anche di lesioni gravi.
L’indagine, coordinata dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, ha avuto inizio a fine giugno ed è partita a seguito del prestito che il 60enne ha concesso al commerciante.
In un anno avrebbe dovuto restituire l’intero importo, di 10mila euro in una unica soluzione, più 1.300 euro al mese come interessi. Dopo aver pagato oltre dodicimila euro, il commerciante non ce la fatta piú e ha cominciato a tentennare nei pagamenti diventando bersaglio di minacce di morte e continue pressioni finalizzate alla riscossione di altro denaro. Esasperato e impaurito il piccolo imprenditore si è rivolto alla polizia.
Ascoltati i fatti negli uffici della squadra mobile distrettuale di Ancona, i poliziotti dorici, hanno iniziato una capillare attività investigativa anche con l’ausilio di presidi tecnici che confermavano passo per passo la vicenda estorsiva ed usuraia.
Il 9 luglio scorso la vittima è stata convocata dal suo aguzzino per un colloquio chiarificatore. Sul posto, la polizia di Ancona e Macerata ha monitorato l’appuntamento senza farsi vedere.
Dopo pochi minuti dall’inizio dell’accesa discussione, il 60enne ha iniziato ad inveire ferocemente contro il suo debitore. Anche il figlio lo ha aggredito. Il commerciante è stato preso a calci e pugni. A quel punto è intervenuta la polizia per evitare il peggio. Il piccolo imprenditore ha riportato 30 giorni di prognosi per traumi al volto, al torace e ad una mano. Per il 32enne è scattato l’arresto in carcere. Il padre è stato invece arrestato ieri a conclusione dell’attività investigativa per usura e lesioni gravi. Ora si trova a Montacuto in una speciale sezione di isolamento a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il 3 agosto scorso il 32enne è stato scarcerato e affidato in prova ai servizi sociali.