ANCONA – Dopo aver fatto la sua comparsa in maniera importante sulle coste del Nord Adriatico, la mucillagine si è presentata anche nello specchio d’acqua della costa marchigiana. Ieri, 29 giugno, la striatura si è mossa dal largo della costa anconetana, davanti allo specchio d’acqua del Passetto di Ancona, interessando anche Portonovo e dirigendosi a Sud del promontorio del Conero.
Durante le prime ore della mattina il mare a riva era pulito, poi la striscia via via è comparsa, muovendosi dal largo verso l’arenile, per depositarsi a riva, scoraggiando molti dal fare il bagno. Un fenomeno non nuovo e non dannoso per l’uomo, ma che preoccupa il mondo della pesca.
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Una situazione lamentata già nei giorni scorsi dai pescatori della Marineria dorica, che avevano parlato di una situazione precipitata nel giro di pochi giorni. La piccola pesca è infatti ferma, proprio a causa della mucillaggine da un paio di settimane, e i pescherecci temono danni ai motori che intasandosi per la sostanza gelatinosa rischiano di surriscaldarsi e di riportare seri danni.
«Venerdì – racconta Apollinare Lazzari presidente dell’Associazione Produttori Pesca di Ancona – molti pescherecci hanno avuto problemi in mare a causa della mucillaggine. Lunedì proveremo ad uscire per la pesca ma non sappiamo ancora cosa potremo trovare». Tra le specie marine che più risentono della mucillaggine ci sono i molluschi bivalvi, cozze e vongole.
Una stagione senza pace in particolare per il mosciolo selvatico di Portonovo che dopo una proroga di un mese allo stop della pesca, per consentire il ripopolamento del mollusco, adesso a minacciarlo c’è anche la mucillagine. «Depositandosi sugli scogli una patina di sostanza gelatinosa – spiega Roberto Rubegni della condotta Slow Food di Ancona – questa ostacola l’attaccamento del mosciolo e la sua capacità di filtraggio, con il rischio di causarne la morte».
La pesca del mosciolo selvatico di Portonovo, ripresa il 15 giugno, sta proseguendo, ma «le prospettive non sono buone – spiega – sia perché i moscioli sono pochi e di piccole dimensioni, sia per la mucillagine che rischia di soffocarli. È una situazione difficile». Per questo Rubegni rilancia la proposta, di cui è stato uno storico fautore, di istituire l’Area Marina Protetta del Conero «una misura compensativa – dice – ma la più importante che possiamo mettere in campo per dare un po’ di sollievo al nostro mare».