Ancona-Osimo

Ancona, Conerobus: «Il Comune ha già deliberato di anticipare i 2,5 milioni della Regione»

In consiglio comunale si è tornato a parlare dell'azienda partecipata che potrebbe chiudere il bilancio 2022 con una perdita di 4 milioni di euro. Ecco il quadro della situazione e le risposte della sindaca Valeria Mancinelli

ANCONA – La situazione dell’azienda partecipata Conerobus è tornata sotto la lente d’ingrandimento del consiglio comunale di Ancona. Se ne sono occupati i consiglieri Antonella Andreoli e Daniele Berardinelli con due interrogazioni che avevano lo scopo di conoscere l’attuale e prossima situazione economica e finanziaria dell’azienda ma anche di conoscere dati specifici, vale a dire saldo di cassa, costo degli stipendi al mese, debiti con i fornitori, stima della chiusura d’esercizio nel 2022 e previsioni per il 2023. E’ stata la sindaca Valeria Mancinelli a intervenire e rispondere ai quesiti.

«Parto fornendo i dati specifici richiesti, poi approfondirò il quadro complessivo – ha attaccato la sindaca –. In cassa al 25 febbraio ci sono 1,6 milioni di euro, l’uscita mensile per il monte stipendi è di 940 mila euro, i debiti verso fornitori 6 milioni di euro circa, ma i crediti maturati ed esigibili da Stato, Regione e Comune ammontano a 7,5 milioni, i flussi di cassa medi mensili, tra titoli di viaggio, abbonamenti e Regione circa 2 milioni di euro. La previsione di bilancio 2022 non è ancora definita né definibile, ma lo sarà entro le date previste, cioè il prossimo 30 aprile 2023. Conerobus vive una situazione difficile, sia per il conto economico sia per i flussi finanziari e la vive pienamente, partecipando alla crisi complessiva del settore che vede coinvolte tutte le aziende che gestiscono il trasporto pubblico in Italia».

La sindaca ha quindi proseguito fornendo un quadro nazionale secondo un articolo apparso sul Sole 24 Ore lo scorso 31 gennaio a firma di Marco Morino: «L’Asstra, associazione delle imprese del trasporto pubblico regionale e locale, ha denunciato nel 2022 maggiori costi per carburanti e per caro energia per 480 milioni di euro, ha denunciato e richiesto ristoro per mancati ricavi non solo relativi al periodo Covid, ma anche nel 2022, e la tendenza continua nel 2023: il dato medio nazionale di minor numero di passeggeri per il 2022, su piano nazionale, è del 21%, e la media Conerobus rientra in questo dato. L’associazione nazionale ha dunque chiesto al governo un adeguamento dei contratti, Asstra ha chiesto al governo 800 milioni di euro per minori ricavi che le aziende che rappresenta lamentano rispetto al periodo pre Covid. La stessa Asstra denuncia in fatto che nel 2023, secondo gli indicatori, continuerà a persistere, seppure in maniera minore, la diminuzione di entrate da titoli di viaggio, così come proseguiranno i problemi derivanti dal caro energia. Il governo, rispetto ai 480 milioni di costi maggiorati, ha stanziato 460 milioni, che però non sono ancora stati né ripartiti né tantomeno entrati nelle casse delle aziende. Asstra, inoltre, richiede che quel fondo per il 2022 ci sia anche per il 2023 e che possa entrare subito nelle casse delle aziende».

Fin qui la situazione nazionale illustrata dalla sindaca Mancinelli secondo l’articolo del Sole 24 Ore e l’associazione tpl. «In questa situazione – ha proseguito la sindaca – Conerobus ha chiesto alla Regione di avere subito assegnati i fondi almeno relativi a quei 460 milioni, e chiede il riequilibrio del contratto per i mancati introiti. Il Comune di Ancona ha già deliberato (dunque non ancora assegnato, ndr) di anticipare i tempi dell’erogazione a Conerobus dei 2,5 mln di euro dei fondi che la Regione Marche deve a Conerobus per il trasporto di Ancona e che passano attraverso il Comune».

«Ringraziamo il governo per aver coperto i costi carburanti, più il bonus trasporti – ha replicato la consigliera Andreoli –. Ma mi soffermo sulla situazione Conerobus che è una situazione drammatica, per cui si parla di smembramento dell’azienda, di subappalti, il Comune di Ancona che partecipa al 51% in Conerobus in questi anni non ha saputo gestire la situazione economico finanziaria dell’azienda. Molti crediti non sono stati recuperati». «Approfondiremo, verificheremo queste cifre – ha concluso il consigliere Berardinelli –. Mi dispiace che tra questi dati di Conerobus non ci sia un riferimento al 31 dicembre scorso, perché mi risulta una perdita di oltre 4 milioni di euro. Si starebbe paventando la riduzione del capitale sociale che sarebbe un danno grave».