ANCONA – Saranno 16 i mezzi urbani della Conerobus sui quali partirà fin da oggi (3 febbraio) la sperimentazione di una segnaletica dedicata alle persone con difficoltà cognitive e visive. L’obiettivo è quello di facilitare lo spostamento in autonomia sui mezzi pubblici per non vedenti, ipovedenti e persone con disabilità intellettive.
Due le iniziative presentate questa mattina (3 febbraio) al capolinea di piazza Cavour, che rientrano nell’ambito del progetto Dignity (DIGital traNsport In and for socieTY), finanziato dall’Unione Europea e sviluppato da Conerobus in collaborazione con il Comune di Ancona e Mycicero per favorire la mobilità attraverso l’impiego di tecnologie digitali.
Per facilitare la lettura e la comprensione dei segnali da parte delle persone con disabilità intellettiva, parte la sperimentazione della nuova segnaletica specifica nell’ambito del progetto Easy to read nei bus. In pratica i mezzi sono stati dotati di segnali che aiutano queste persone a capire ad esempio qual è la porta giusta da cui salire o scendere, dove timbrare il biglietto, o prenotare la fermata. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il centro “Papa Giovanni XXIII”.
La vicepresidente del centro Papa Giovanni XXIII Giorgia Sordoni spiega che il progetto nato in Europa, non solo renderà la comunicazione più facilmente accessibile nei servizi per le persone con disabilità, ma andrà a beneficio anche degli anziani, grazie all’impiego di immagini più semplici da comprendere. «Questo tipo di progetto è stato testato prima per la costruzione grafica e poi verrà testato con le persone che ospitiamo nella nostra cooperativa», spiega Sordoni, sottolineando che nel corso dei laboratori settimanali tenuti dall’associazione saranno le stesse persone con disabilità a dire la loro sul fatto se la nuova segnaletica (cartelli di divieto, indicazione e regole) sia loro «di aiuto o meno nella comprensione» e come comportarsi a bordo e nelle vicinanze del mezzo.
Gli autobus sui quali parte la sperimentazione sono i 16 nuovi arrivati nel 2019, tutti dotati di pedana per facilitare la salita e la discesa alle persone in carrozzina, ma anche di sistemi di videosorveglianza e di autospegnimento in caso di incendio, oltre che di avvisatori acustici, fondamentali per ciechi e ipovedenti.
E proprio alle persone con difficoltà visive è rivolta l’altra iniziativa studiata in tandem con l’Unione Italiana Ciechi che prevede una comunicazione mirata per dare informazioni tempestive su eventuali variazioni di fermate e di orario.
Tramite e-mail e WhatsApp Conerobus avvisa l’associazione che a sua volta comunica ai propri iscritti quanto sta per cambiare in termini di mezzi pubblici. Inoltre l’azienda ha sensibilizzato i propri autisti nel riconoscere quando sta per salire a bordo una persona con problemi visivi. Inoltre gli autisti nel caso vedano una persona con cane guida e bastone bianco nei pressi della fermata dei bus, sono tenuti a fermarsi per assicurare il servizio. Inoltre i mezzi dovranno tenere le luci accese di sera e di notte nel caso a bordo ci sia un ipovedente così da agevolarne l’individuazione del posto in cui sedersi. Una bella sinergia quella tra Conerobus, Comune di Ancona e associazioni.
Il presidente della sezione di Ancona di Unione Italiana Ciechi Andrea Cionna ha sottolineato che va avanti da «parecchio tempo», inoltre ha posto l’accento sull’importanza dell’impiego delle nuove tecnologie che «ci aiutano molto anche nell’utilizzo degli autobus», spiega.
La sperimentazione delle due iniziative durerà 3 mesi, ma in progetto c’è di «estenderla a tutti gli altri mezzi» spiega il presidente Conerobus Muzio Papaveri. I bus a rotazione copriranno tutto il territorio urbano del capoluogo. L’iniziativa rappresenta «un cammino perché Conerobus ha avuto sempre una sensibilità molto forte verso queste persone, ma oggi aumentiamo e partiamo con la sperimentazione verso i disabili mentali».
Una tappa di un «programma che si porta avanti» realizzato in rete con le associazioni spiega la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli nel quale è fondamentale «la costanza nel proseguire passo dopo passo». «Sappiamo bene quanto ancora c’è da fare, ma siamo convinti che la realtà si trasforma così facendo un passo dopo l’altro con costanza, determinazione e coerenza. La bacchetta magica non c’è l’ha nessuno, ma la buona volontà si misura dai fatti e questo è un piccolo grande fatto».
«Le barriere non sono solo quelle architettoniche fatte da muri e marciapiedi» ha ricordato l’assessora ai servizi sociali Emma Capogrossi nel sottolineare il lavoro trasversale compiuto dal Comune di Ancona per la piena inclusione. Insomma l’abbattimento delle barriere passa anche attraverso l’eliminazione di quelle culturali che spesso impediscono alle persone che hanno qualche disabilità di «vivere appieno la città e tutto quello che offre dal punto di vista culturale e paesaggistico», osserva la Capogrossi. Un ambito quello dei servizi alla disabilità estremamente importante dal momento che, come ricorda l’assessore, «è quello che pesa di più sul bilancio comunale». Abbiamo dei servizi articolati in maniera specifica sulle persone a seconda della loro condizione ed età, sottolinea, questo ci richiede molto impegno ma in piena collaborazione di tutte le associazioni rappresentative facciamo un percorso tutti insieme.
Per i servizi sociali il Comune ha stanziato a bilancio un investimento complessivo di circa 17 milioni di euro di cui beneficiano «più di 5 mila persone l’anno» spiega l’assessora Ida Simonella nel precisare che «una fetta importantissima è legata al mondo della disabilità, non stiamo parlando di una nicchia piccolissima, ma di una fetta di popolazione che ha diritto a servizi e supporti che noi garantiamo anche con bilanci spesso difficili a cui non abbiamo mai rinunciato neanche nei momenti più difficili».