Ancona-Osimo

Ancona, una conferenza sull’etica dei software liberi: «Così fermiamo il divario digitale»

Ecco la prima conferenza di LibreItalia in territorio marchigiano. La riflessione della vicepresidente Lug, Giulia Mugianesi

ANCONA – Software liberi e modificabili, accessibilità, condivisione e principi etici al passo con i tempi. Se ne parlerà domani (4 maggio) a Monte San Vito, in provincia di Ancona. Appuntamento dalle 9 (alle 17) al Centro Turistico Carlo Urbani. Digitale, divulgazione tecnologica e conoscenza dei più svariati aspetti tecnologici relativi ai software. Che poi sono il motore propulsore dei nostri computer e smartphone.

Questa è la prima conferenza di LibreItalia in territorio marchigiano. Ci dice di più la vicepresidente del Lug, Linux User Group, Giulia Mugianesi: «Quella di domani sarà un’opportunità unica per immergersi nell’universo del software libero, dove la condivisione e la collaborazione sono al centro dell’innovazione tecnologica».

Alcuni esperti guideranno discussioni coinvolgenti su temi all’avanguardia nel campo del software libero e dell’open source. Ma di cosa si tratta, precisamente? «Parleremo di Libre Office, strumento per l’ufficio in software libero, con codice aperto e libero e sviluppato dalla (e per la) comunità, al di fuori del sistema canonico per come lo conosciamo. Promuoviamo questo software nel territorio italiano, ma anche e soprattutto la cultura digitale accessibile. Il focus principale – continua la vicepresidente – è avere occasioni di divulgazione e conoscenza di tutte le possibilità che abbiamo attraverso il software libero per ridurre il digital divide».

«Grazie ai software liberi, gli utenti sono più consapevoli perché conoscono il meccanismo in cui opera la macchina (il pc, il tablet o lo smartphone, ndr) e possono contribuire alle loro modifiche (un po’ come avviene con Wikipedia, ndr). E ciò apre il discorso non solo a una questione tecnico digitale ma anche ai diritti digitali e ad una certa filosofia di pensiero e di utilizzo del digitale. Digitale che ormai è importantissimo per qualsiasi aspetto della nostra vita». Alla tecnologia si unisce quindi il fattore etico e di condivisione.

La vicepresidente della Lug è una donna: domandiamo se davvero le figure femminili siano meno portate alle materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Mugianesi fuga ogni dubbio, a riprova del fatto che non esistono settori prettamente maschili o prettamente femminili: «Non credo che le donne siano svantaggiate in questo campo. Ad oggi, le possibilità ci sono per tutti – rimarca – Però, sì, forse esistono retaggi culturali che portano anche una donna a prediligere scelte piuttosto che altre. Ma vi sono tantissime figure femminili nell’informatica, anche con risultati eccellenti. Siamo eventualmente noi a porci dei limiti, altrimenti le donne non hanno alcuna limitazione. Al pari degli uomini. Probabilmente, questo è un settore che raccoglie più interesse del pubblico maschile, ma credo si tratti solo di un retaggio culturale. Le donne non sono meno portate dell’uomo».