ANCONA – Campagna elettorale agli sgoccioli. Prima che scatti il silenzio pre-elettorale gli 8 candidati in corsa per la poltrona di governatore delle Marche si sono confronti per l’ultima volta alla Sala Boxe della Mole Vanvitelliana ad Ancona, sotto la regia della giornalista Cesarina Trillini di Tgr Marche Rai Tre.
Francesco Acquaroli (centrodestra), Sabrina Banzato (Vox Italia Marche), Anna Rita Iannetti (Movimento 3V-Libertà di Scelta), Alessandra Contigiani (Riconquistare l’Italia – Fronte Sovranista Italiano), Roberto Mancini (Dipende da noi), Maurizio Mangialardi (centrosinistra), Gian Mario Mercorelli (Movimento 5 Stelle) e Fabio Pasquinelli (Lista Comunista) hanno rivolto il loro ultimo appello agli elettori che si apprestano ad andare alle urne il 20 e 21 settembre per rinnovare il presidente e il Consiglio regionale.
Francesco Acquaroli nel suo intervento ha sottolineato che le Marche sono una regione in transizione che sta scivolando verso il sud e che è forte nella popolazione la voglia di riscatto, specie nelle aree colpite dal sisma, dove spiega, «abbiamo colto una grande voglia di rinascita». Avversario da sconfiggere durante la campagna elettorale «il sentimento che accomuna alcuni cittadini che non vedono più speranza nella politica». Nel suo appello al voto ha sottolineato «abbiamo una visione di regione che vorremmo realizzare con i cittadini» per rilanciare le attività produttive, la ricostruzione, il sistema socio-sanitario e quello infrastrutturale, ma anche il lavoro.
Anna Rita Iannetti ha rimarcato che dal territorio arriva la richiesta di un rilancio sul fronte della conoscenza e della libertà, «due temi molto importanti per la salute» e proprio sul fronte sanitario ha posto l’accento sulla necessità di «sviluppare tutto quello che crea salute». Parole chiave del suo appello al voto «epigenetica e microbiotica, chi governerà la Regione e non sa rispondere a questi elementi non può gestire la sanità».
Fabio Pasquinelli ha parlato di «Marche sofferenti», ma anche «ferite e vitali», mentre ha ancora una volta rimarcato che centrosinistra e centrodestra «sono la stessa cosa, litigano sulle stesse cose che non hanno valore e agiscono alla stessa maniera», inoltre ha affermato che Acquaroli e Mangialardi «portano avanti la stessa politica». L’obiettivo della Lista Comunista è quello di applicare l’esito del referendum del 2011, rendendo nuovamente pubblici i servizi, come sanità, acqua, energia elettrica, rifiuti e trasporti.
Roberto Mancini ha contrapposto la vitalità delle zone costiere all’abbandono dell’entroterra ed ha rimarcato lo squilibrio esistente fra la parte nord e sud della regione. Inoltre ha ricordato che occorre eliminare la prevaricazione dalla politica che invece «è servizio» e ha rimarcato come sia necessario combattere il senso di sfiducia delle persone «che non credono sia possibile un altro modello». Il candidato di Dipende da noi ha sostenuto: «I difetti delle forze politiche sotto gli occhi di tutti, il voto utile è un voto giusto», ma serve «un nuovo metodo» intriso si partecipazione, ascolto e conoscenze avanzate».
Maurizio Mangialardi ha detto che le Marche sono una terra meravigliosa, ricca di energie che vogliono essere canalizzate. L’avversario da combattere è «la superficialità» nel giudizio alla quale ha contrapposto la necessità di puntare sull’«approfondimento». Nel suo appello al voto ha dichiarato che domenica e lunedì gli elettori saranno chiamati «a scegliere tra una proposta venuta da Roma, dai partiti sovranisti e populisti che non vogliono le risorse europee» ha detto riferendosi al candidato di centrodestra, mentre il centrosinistra «guarda all’Europa e agli 8miliardi di risorse che consentiranno di cambiare la Regione».
Gian Mario Mercorelli ha parlato di una regione stanca, «fiaccata dal covid e dal sisma, ma anche forte» che però «deve essere liberata dalla zavorra politica e dal capestro della burocrazia». Per il candidato del M5s la sfida è quella verso la libertà, che «si ottiene aprendo le porte dell’amministrazione alle persone», visto che «il popolo marchigiano non è mai stato ascoltato da nessuno». Avversario da combattere «l’ipocrisia dei partiti tradizionali» che «devono riferirsi alle segreterie di partito». «Ricominciamo dal motto liberi e senza zavorra» ha detto nel suo appello al voto, spiegando che occorre «liberarsi da soliti favoritismi e andare via veloci, per fare le cose insieme e dare la giusta dignità a tutti».
Sabrina Banzato ha sottolineato come la regione sia stata «massacrata» dal governo di centrosinistra e che era già provata prima del covid: «Molte persone sono disorientate, arrabbiate e non andranno a votare». L’avversario da combattere per la candidata di Vox Italia è «il mostro a tre teste» ovvero centrodestra, centrosinistra e 5 Stelle che ha definito come «una falsa alternativa» e come «una stampella del Pd che ha fatto risuscitare». La Banzato ha infine rivolto un «appello a indecisi, arrabbiati e delusi: mandiamo a casa il duo Mangiaroli e Acqualardi».
Per Alessandra Contigiani i marchigiani sono «delusi dalla politica», ma ha anche spiegato che le forze non sono tutte uguali e, lanciando una stoccata a centrosinistra, centrodestra e 5 Stelle ha detto che «ci sono persone che hanno a cuore i cittadini». Avversario, il voto utile che ha definito «una logica fallimentare». La Contigiani ha concluso rivolgendosi agli elettori: «Vogliamo che la Regione torni a fare la Regione», sul fronte della sanità pubblica, dell’istruzione pubblica e degli aiuti alle imprese.
I candidati
A sostegno del candidato governatore di centrodestra Francesco Acquaroli ci sono 6 liste: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia – Civici per le Marche, Udc-Popolari Marche, Movimento per le Marche e Civitas-Civici per Acquaroli. Sei liste anche per Maurizio Mangialardi (centrosinistra): Pd, Marche Coraggiose, Le nostre Marche e il Centro, Mangialardi Presidente, Italia Viva-Psi-Demos-Civici Marche, Rinasci Marche. I restanti 6 candidati a governatore, sono invece tutti appoggiati da una sola lista, a partire da Gian Mario Mercorelli, l’aspirante presidente della Regione Marche per il Movimento 5 Stelle. Poi ci sono Roberto Mancini, con la lista di sinistra etica Dipende da Noi, alternativa alla coalizione a guida Pd, e Fabio Pasquinelli che corre per il Partito Comunista Italiano, ponendosi in antitesi a destra e sinistra, viste quali facce della stessa medaglia. Sabrina Banzato scende in campo invece con Vox Italia-Marche, la compagine politica ispirata al pensiero del filosofo Diego Fusaro, anche questa alternativa a centrodestra e centrosinistra e contraria al “regime covid”. Alessandra Contigiani, tagesmutter di professione, con Riconquistare l’Italia – Fronte Sovranista Italiano pone la necessità di riportare la costituzione al centro dell’agenda politica, mentre Anna Rita Iannetti, medico esperto nella prevenzione e salutegenesi, con il Movimento 3V – Libertà di Scelta, sostiene che “non c’è una soluzione preconfezionata” per risolvere le criticità presenti delle Marche, piuttosto “i problemi vanno sviscerati nella loro complessità per trovare le soluzioni per sanità, ambiente, lavoro ed economia”.