ANCONA – Un tavolo di confronto sulla questione delle barriere antirumore. È quello che si è aperto oggi in Regione tra Giunta, Rfi, Arpam e sindaci dei comuni interessati. Obiettivo, come ha spiegato il presidente Luca Ceriscioli, «arrivare a scelte condivise» circa la questione del Decreto Ministeriale del 29 novembre 2000 che impone ai gestori delle reti di trasporti di intervenire sull’inquinamento acustico allo scopo di limitarlo.
Tra le possibilità fin’ora sul tavolo: l’arretramento delle ferrovie, l’intervento sul materiale rotabile, le barriere antirumore tanto contestate dai comuni o la modifica della normativa, come invocato da Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), che tenga in considerazione dell’ammodernamento effettuato sull’infrastruttura nel corso degli anni.
Oggi di fatto si è aperto un confronto diretto fra gli attori interessati, un confronto che accompagnerà il percorso verso le conferenze dei servizi dei comuni.
Presenti all’incontro, oltre alla vice presidente regionale Anna Casini, Rfi e Arpam, rappresentanti dei comuni di Ancona, Falconara, Pesaro, Mondolfo, Montemarciano, Porto Sant’Elpidio, Fermo e Cupra Marittima, tra i quali sindaci, tecnici e assessori.
«La Regione sarà al fianco di tutti i comuni sposando le esigenze di ognuno», ha commentato la vice presidente Anna Casini al termine del tavolo di confronto. «Abbiamo esaminato insieme ad Rfi le criticità di questa procedura – ha detto – e abbiamo deciso di riaggiornarci dal punto di vista tecnico, ma sicuramente se un comune deciderà di non installare le barriere la Regione delibererà e porterà in conferenza dei servizi un parere contrario».
Le conferenze dei servizi saranno convocate per ogni comune, ha sottolineato la Casini perché «ogni comune ha un’esigenza diversa: alcuni hanno le barriere lungo la fascia costiera e altri più in arretramento». Per questo la Regione ha chiesto ai comuni di inviare atti per dimostrare le ragioni della loro scelta, successivamente la Regione parteciperà alla conferenza dei servizi insieme al Mit, Ministero delle Infrastrutture: «noi porteremo alla conferenza per dare l’intesa Stato-Regione la posizione che i comuni ci chiederanno» – ha ribadito la vice presidente nell’evidenziare un’apertura da parte di Rfi che ha riconosciuto alcune criticità insite nella procedura.
Gli incontri proseguiranno, ha detto la Casini, «sia dal punto di vista tecnico che amministrativo con i sindaci e con i tecnici comunali», anche perché «la Regione dovrà stimolare modifiche e attenzioni diverse».
Il presidente Ceriscioli ha spiegato che la Regione si farà promotore di un «lavoro sartoriale» che punterà a lasciare la scelta sulle barriere ai singoli comuni.
LA POSIZIONE DEI COMUNI
Forte il no delle città interessate alla questione, in tutto 26 comuni, tra i quali Ancona, Fano, Mondolfo, Porto Sant’Elpidio, Porto Recanati, San Benedetto, Porto San Giorgio, Cupra Marittima, Marotta e Fermo. Capofila della rivolta Falconara e Ancona che si sono fatte anche promotrici di una missiva diretta agli altri sindaci per chiedere di fare fronte comune in modo da bloccare il progetto delle barriere.
La sindaca di Falconara Marittima, Stefania Signorini, chiede alla Regione «una presa di posizione ferma e decisa, un no senza se e senza ma» rispetto al forte impatto che le barriere causerebbero sul territorio. Una questione che per la sindaca non si può ridurre solo all’altezza delle barriere: «per la nostra città si sarebbe devastante e segnerebbe una frattura irreparabile tra città e mare».
Tra le soluzioni alternative proposte dalla Signorini l’utilizzo di materiale rotabile più innovativo che consenta di ridurre l’inquinamento acustico e l’arretramento complessivo della ferrovia che permetterebbe secondo la sindaca di «trasformare una criticità in una risorsa e significherebbe mettere le ali a Falconara una città fortemente vocata al mare».
«Occorre una progettazione – ricorda la Signorini – se non si parte non ci può essere un capolinea». La sindaca auspica infine l’apertura di un «vero confronto sulla questione con Rfi».