ANCONA – I consultori delle Marche nel mirino del Pd per il numero di figure professionali e l’orario svolto. Il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo in una nota fa sapere «nei giorni scorsi l’Osservatorio sulle Disuguaglianze nella salute dell’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) ha pubblicato il Report, aggiornato a giugno 2023, sulla situazione dei Consultori familiari nella regione Marche» nel quale individua «una lunga serie di fortissime criticità che caratterizzano queste fondamentali strutture sociosanitarie, nonostante l’impegno e la professionalità di tutti gli operatori che vi lavorano».
Secondo quanto riferisce Mastrovincenzo «è insufficiente il numero di figure professionali (ginecologo, ostetrica, assistente sociale, psicologo, pediatra) previste dalle normative nazionali e regionali: in nessun consultorio è presente il pediatra, solo 24 sedi consultoriali su 66 possono contare su 4 figure (36,4%) e 8 sedi hanno 3 figure (12,1%); la maggior parte delle strutture ha solo uno o due professionisti. E proprio nel Report si sottolinea come “di fatto le sedi prive di una equipe composta da almeno 4 figure professionali non possono essere considerate consultori familiari”.
Il Report – prosegue – poi evidenzia come “la valutazione dei dati relativi alle ore di assistenza fornite settimanalmente mostra che per tutte le figure professionali l’orario è di molto inferiore a quanto previsto dalla regolamentazione regionale: in particolare ginecologo, ostetrica e assistente sociale assicurano a malapena la metà di quanto previsto dalla norma regionale”».
Il dem evidenzia che «rispetto al 2016, si è verificata una netta riduzione del numero di ore/settimana erogate per ogni 10.000 abitanti per tutte le figure professionali, fatta eccezione per le assistenti sociali e che tutte le figure professionali, ad eccezione dello psicologo, sono numericamente molto inferiori a quanto previsto dalla normativa. Forti carenze si registrano per tutte le figure professionali; in particolare, oltre alla totale assenza dei pediatri, ginecologi e ostetriche coprono meno della metà del fabbisogno e gli assistenti sociali coprono il 33,8% del fabbisogno; per quanto riguarda le ore di apertura settimanale, a fronte di una media regionale di 11 ore apertura/settimana per 10.000 abitanti, il 41% delle sedi consultoriali con 10 ore/settimana è al di sotto della media regionale, già particolarmente modesta. Nel 2016, nelle Marche era presente un Consultorio ogni 21.743 abitanti, nel 2023 ce n’è uno ogni 22.533 abitanti. A conclusione dell’indagine, l’Osservatorio “suggerisce un necessario ed urgente cambio di passo per restituire ai Consultori familiari la loro connotazione e metterli in condizione di svolgere la mission per cui sono stati istituiti, ovvero servizi territoriali di bassa soglia per la promozione della salute, la prevenzione e la presa in carico anche sociale delle problematiche femminili, adolescenziali e genitoriali affidate al lavoro multidisciplinare delle equipe”».
Il consigliere regionale del Pd fa sapere di aver depositato una interpellanza in Consiglio regionale per chiedere conto della situazione dei Consultori familiari nelle Marche. «In questi anni il Gruppo del Partito Democratico ha più volte evidenziato le gravi criticità esistenti, sollecitando la Giunta e l’assessore Saltamartini a prendere provvedimenti: nulla è stato fatto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il tempo è scaduto e il Governo regionale deve assolutamente “cambiare passo” per restituire dignità ai Consultori e dare risposte a donne, genitori e adolescenti delle Marche».
La replica dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini
L’assessore della Regione Marche con delega alla Sanità e vice presidente della giunta regionale, Filippo Saltamartini replicando alla nota stampa dei dem fa sapere che sono stati emessi due atti di indirizzo per il potenziamento dei Consultori. «Il report di cui si tratta è stato realizzato dall’Agenzia Regionale Sanitaria negli anni 2006, 2016 e 2023 – spiega Saltamartini -. La pandemia ha fatto sicuramente emergere criticità che già esistevano».
L’assessore evidenzia che «negli ultimi due anni sono stati emessi due atti di indirizzo riguardanti il potenziamento dei consultori familiari» tra questi ricorda la DGR n. 1222 del 2022, attuata nell’anno in corso, «riguardante il potenziamento della figura dello psicologo nei consultori con un finanziamento mirato equivalente a 250.000 euro (contratti avviati dalle AST tra giugno e ottobre 2023)» e la «DGR n. 1438 del 2023 che prevede per la prima volta l’istituzione di un nuovo flusso informativo (utilizzando i fondi PNRR) per il monitoraggio delle attività erogate dai consultori familiari con relativa assistenza prestata in favore dei minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie, residenti e non residenti, a livello distrettuale, domiciliare e territoriale».
«Questo nuovo flusso – fa sapere – permette per la prima volta di verificare l’attuazione dei livelli essenziali e uniformi di assistenza nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza. Sono 5 le Macroaree d’intervento: salute sessuale, salute riproduttiva, prevenzione e promozione della salute, supporto psicologico, adozione e affidi, rapporti con le istituzioni. Sicuramente l’aumento di assistenti sociali e di psicologi rappresenta un potenziamento dei consultori. I risultati del monitoraggio continuo da parte dell’Osservatorio Diseguaglianze consentirà di effettuare una razionalizzazione e adeguata allocazione delle risorse, oltre che una verifica dell’efficacia degli interventi attuati».