ANCONA – «Intervenire in maniera straordinaria sulla ricostruzione post-sisma». È quanto chiede il presidente regionale Luca Ceriscioli al premier Giuseppe Conte, al suo secondo mandato dopo che il presidente della Repubblica Mattarella gli ha conferito l’incarico di formare il nuovo esecutivo, un incarico che Conte ha accettato con riserva.
Nell’augurare in bocca al lupo al premier, il presidente Ceriscioli ha auspicato che la ricostruzione post-sisma sia la priorità del nuovo governo e che «finalmente ci dimenticheremo dello zero fatto dal governo precedente».
Esprime grande soddisfazione il senatore del Movimento 5Stelle Mauro Coltorti per la conferma di Conte alla guida di un governo giallorosso. «Credo che dovrebbe trovare tutti gli italiani soddisfatti perché Giuseppe Conte si è dimostrato un arbitro superpartes che ha ascoltato tutte le diverse fazioni anche quando suonavano campane molto diverse tra loro, mediando e permettendo di giungere ad una sintesi condivisa – sottolinea il senatore pentastellato -. Non ha lesinato critiche né al Movimento ne alla Lega. La sua presenza è garanzia di equanimità. Una persona fuori dagli schemi della vecchia politica».
Coltorti ricorda che quando Conte «venne contattato da Luigi Di Maio, spiegò che non aveva votato per il Movimento 5 Stelle, ma al Movimento non sono mai interessati gli “yes man”, bensì chi ha sempre lavorato per il bene del paese che è quanto il presidente Conte ha fatto nella passata legislatura in un contesto economico e strutturale estremamente problematico».
«Siamo certi che sarà quello che continuerà a fare. Qualcuno si meraviglierà della scelta del Movimento di cercare un accordo con il PD dopo una esperienza di governo con la Lega. Ma al Movimento, come al Presidente Conte, interessa realizzare il programma per il quale siamo stati eletti e per garantire un futuro sereno all’Italia».
«Per ora del Conte Bis sappiamo solo che Pd e M5S hanno iniziato a litigare ancora prima di mettersi insieme – commenta il senatore della Lega Paolo Arrigoni – . Non sulle cose da fare, non avendo niente in comune, ma soltanto sulle poltrone e sui ministeri».
Conte nel suo discorso ha espresso l’intenzione di dar vita a «un Governo pienamente concentrato sugli interessi dei cittadini, che porti in alto il nome dell’Italia, accrescendo il bagaglio di credibilità e prestigio di cui il nostro Paese già attualmente gode a livello internazionale». Il premier ha posto l’accento sul coraggio e la determinazione «di disegnare un Paese migliore». «Di mio aggiungerò tanta passione, che mi sgorga naturale nel servire il Paese che amo» ha detto nell’invocare «un nuovo umanesimo» come «orizzonte ideale per un intero Paese».