Ancona-Osimo

Ancona, copertura della curva e restyling dello stadio, l’amministrazione pensa al futuro

Per il vicesindaco Giovanni Zinni gli interventi di miglioramento per il Del Conero non sono utopia: «Stiamo ricevendo idee da progettisti»

La Curva Nord, foto Us Ancona

ANCONA – La copertura della curva nord dello stadio Del Conero è sempre un tema che tiene viva l’attenzione dei tanti appassionati di calcio del capoluogo, migliaia di tifosi che ogni weekend in cui l’Ancona gioca in casa si danno appuntamento sugli spalti della curva di Passo Varano per assistere alla partita dei biancorossi. Sotto il sole o la pioggia, al caldo come al freddo, come intrappolati nella nebbia, come è successo nell’ultima partita in casa contro il Cesena, partita in cui gli spettatori delle due curve non riuscivano a vedere la porta dall’altra parte del campo. Se su certi aspetti meteo come la nebbia è chiaro che c’è poco da fare, sulla copertura della curva, qualunque sia la soluzione possibile, si continua a parlare, o a fantasticare. Reale possibilità futura o utopia, quel che è certo è che lo stadio Del Conero ormai soffre non solo la fretta con cui è stato costruito, in occasione del primo anno dell’Ancona in serie A, nel 1992 – inaugurato senza la curva a dicembre 1992 – ma anche, ormai, i suoi trentuno anni d’età.

Ecco sul tema il pensiero del vicesindaco e assessore allo sport del Comune di Ancona, Giovanni Zinni: «Non è un’utopia, anzi, stiamo già ricevendo idee da progettisti su come immaginare uno stadio diverso, più accogliente, più all’inglese, più vicino al campo – spiega Giovanni Zinni –. Non lo dico per sedare la fantasia di chi vuole dare dei contributi, ma lo dico chiaramente: quando una squadra inizia a stabilizzarsi a livello di serie B e inizia a immaginare un salto in A allora può immaginare uno stadio davvero importante. Vorrei ricordare che il Del Conero nasce in fretta e furia perché il vecchio Dorico quando andammo in serie A non era più omologabile per la massima serie, e il progetto del Del Conero non è nell’immaginario collettivo il più bello che uno vorrebbe frequentare».

Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il bilancio: «Per la copertura tutto si può immaginare – prosegue il vicesindaco –. Ma calcoliamo che il Comune di Ancona quest’anno ha avuto diversi milioni di euro di spese in più rispetto al bilancio precedente, non navighiamo certo in un’agiatezza tale da poter dire facciamo molti interventi sugli impianti sportivi, perché abbiamo criticità sulle strade, su piazze che vanno recuperate. Non vedo un intervento del genere nell’immediato, ma non è utopia, perché bisogna sempre pensare al medio-lungo periodo e pensare in grande. La società dell’Ancona è seria e ha voglia di crescere, è incappata in una stagione sfortunata ma sicuramente nel tempo può ambire a categorie superiori. Un’intera città deve ambire a un salto di livello e anche l’amministrazione comunale deve reggere il passo nel caso in cui questo avvenga».

Non solo stadio, nei pensieri dell’amministrazione comunale, ma anche una diversa viabilità per l’accesso allo stesso, specie in occasione delle partite più importanti, quelle che creano sempre disagi per gli anconetani: «Non vorrei accelerare troppo i dettagli di queste idee relative allo stadio, di cui si occupa il collega Daniele Berardinelli. C’è questo contributo che ci viene sottoposto, siamo in una fase talmente iniziale e conoscitiva che non mi sento di sbilanciarmi su nulla. Quello che mi sento di dire, però, è che sicuramente tutti auspichiamo un’Ancona che stabilizzi il suo asset societario e che porti la squadra avanti in un percorso di crescita. L’amministrazione dovrà essere al passo, iniziare a immaginare certi passi è assolutamente un atto dovuto, ma da qui al dire che abbiamo fatto le nostre scelte e che lo faremo è un percorso un po’ più lungo. Ascolto anche i tifosi che mi parlano di viabilità – conclude Giovanni Zinni –, a stagione finita farò anche su questo un ragionamento con il questore. Ascoltare la gente, ascoltare liberi professionisti che hanno idee, ascoltare i tifosi è un atto dovuto. Poi vedremo quello che saremo in grado di mettere in campo. Non è neanche un anno che siamo al governo della città».

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