Ancona-Osimo

Coronavirus, Anaao Assomed scrive a Ceriscioli: «Medici disponibili sì, sacrificabili no»

La segreteria regionale del sindacato dei medici dirigenti si sfoga in una lettera indirizzata al presidente regionale denunciando «gravi carenze di organizzazione e programmazione della sanità regionale»

Oriano Mercante (immagine di repertorio)

ANCONA -«Disponibili sì, sacrificabili no». È amaro lo sfogo di Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti, che con una lettera indirizzata al presidente regionale Luca Ceriscioli ha voluto denunciare le «gravi carenze di organizzazione e programmazione della sanità regionale».

Il sindacato punta il dito contro le «condizioni di lavoro drammatiche» e spiega che i medici «chiedono di essere rispettati come persone e come operatori sanitari». La segreteria regionale di Anaao Assomed nella missiva ricorda di aver già inviato alla segreteria del presidente regionale nella giornata di venerdì 20 marzo «una richiesta in cui chiedevamo il numero di medici e dirigenti sanitari malati, positivi, deceduti in seguito a infezione da coronavirus nelle varie aziende sanitarie ed aree vaste», il numero di tamponi effettuati sul personale sanitario, la situazione delle forniture di dispositivi di protezione individuale (in particolare mascherine e camici», ma anche i bandi emessi per l’integrazione del personale sanitario.

Il sindacato «a fronte di ripetuti solleciti» si dichiara pronto ad agire per via legale se le sue richieste non verranno accolte. Sette i punti sui quali Anaao Assomed accende un faro chiedendo alla Regione di intervenire: personale, gestione degli asintomatici, organizzazione, programmazione, prevenzione, interlocuzione e reperimento risorse.

PERSONALE: «Chiediamo di essere trattati alla stessa stregua di come noi trattiamo i pazienti».
Il sindacato punta il dito sulle condizioni in cui sono «costretti ad operare» gli operatori sanitari (medici, dirigenti sanitari, tutti gli operatori sanitari compresi gli operatori del 118, guardie mediche), con turni di lavoro senza sosta e «senza le opportune dotazioni di protezione che azzererebbero o almeno limiterebbero fortemente le possibilità di essere contagiati». Per questo Anaao Assomed chiede che tutti gli operatori sanitari vengano sottoposti al tampone per accertarne l’eventuale contagio già avvenuto. «Già la carenza di personale è enorme. Se quelli in servizio vengono decimati chi si occuperà dei malati? Chiediamo di essere trattati alla stessa stregua di come noi trattiamo i pazienti».

Medici

GESTIONE ASINTOMATICI
Critiche anche sulla gestione degli asintomatici che il sindacato definisce «errata». «Vengono lasciati in isolamento domiciliare con la certezza di contagiare come minimo i propri familiari (che poi a loro volta potrebbero contagiare altri cittadini andando a fare la spesa), a meno di non disporre di abitazione abbastanza grandi da potersi isolare in una stanza con un bagno a disposizione. Queste persone devono essere isolate non in strutture ospedaliere ma in strutture di certo diverse dalle proprie case». Inoltre il sindacato chiede che agli operatori sanitari in remissione venga fatto il tampone prima di essere riammessi in servizio per evitare che possano essere ancora infetti e trasmettere il contagio.

ORGANIZZAZIONE
Su questo fronte il sindacato osserva che nella distinzione tra ospedali Covid e non Covid doveva essere mantenuta «almeno una struttura per Area Vasta nella quale accogliere i malati ordinari da sottoporre al tampone prima di disporne il ricovero. Diversamente si incorre nel contagio di tutti gli altri pazienti e dei medici come in effetti sta drammaticamente succedendo». Inoltre il sindacato osserva che si è registrata una diminuzione «del 50%» nel numero di ricoveri per infarto cardiaco, e questo porterà inevitabilmente ad un aumento dei decessi per le patologie “ordinarie” che non riescono più a essere trattate adeguatamente».

PROGRAMMAZIONE
Il sindacato chiede «una fotografia reale e trasparente del numero dei contagiati tra i medici e tutti gli operatori sanitari per verificare l’entità del fenomeno» anche per capire se gli ulteriori 100 posti di terapia intensiva che la Regione intende approntare «saranno sufficienti. Sarebbe opportuno che ci venisse detto in base a quali statistiche, studi, rilevazioni se ne sia definito il numero e con quale personale verrà gestito».

PREVENZIONE
Anaao Assomed denuncia la «forte carenza dei dispositivi di protezione»  (mascherine, tute, occhiali, ecc.) nelle strutture ospedaliere, territoriali e residenziali, dispositivi di cui chiede la dotazione anche nelle Rsa e residenza protette. Inoltre chiede di avere una stima precisa dei tamponi disponibili nelle Marche.

INTERLOCUZIONE
Il sindacato chiede alla Regione trasparenza e dialogo con i sindacati «perché sono direttamente coinvolti essendo operatori sanitari, ma hanno anche la competenza per poter affiancare la struttura regionale» nella gestione in tempi più celeri dell’emergenza.

REPERIMENTO RISORSE
Un altro punto cruciale per Anaao Assomed è sapere «se il personale richiesto per integrare i ranghi assottigliati dalla patologia e dagli isolamenti è effettivamente in arrivo, in che numero e di che professionalità sono dotati ma soprattutto quando arriveranno e come verranno distribuiti sul territorio».