ANCONA – Sicurezza nei luoghi di lavoro, maggiori protezioni, aiuti economici per famiglie e imprese, e non dimenticare la ricostruzione. Sono le priorità emerse nel vertice avvenuto ieri, 12 marzo, in video conferenza tra il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli e i segretari regionali dem delle zone più colpite dal virus. Se la campagna elettorale ha subito una brusca battuta d’arresto a causa dell’emergenza Coronavirus, la politica però non si ferma. «Insieme abbiamo fatto il punto della situazione riguardante l’emergenza sanitaria Covid19 e i provvedimenti in preparazione sulle misure economiche da parte del Governo – spiega Gostoli -. Il Partito democratico è impegnato in prima linea al governo del Paese e della Regione Marche, in tanti comuni marchigiani, per combattere il Coronavirus, prendersi cura della salute delle persone e proteggere il lavoro, le imprese e le famiglie».
Gostoli pone l’accento sulla crescita nel numero dei contagi che registra un incremento giornaliero del 23%: «Se non diminuisce avremo un raddoppio dei contagi ed è probabile arrivare nella giornata di lunedì a 1000 persone».
«Sarà una settimana molto impegnativa e la Regione Marche è al lavoro affinché il sistema sanitario sia pronto a “tenere botta” alla situazione e affrontare questa difficile emergenza», osserva Gostoli dal momento che «le Marche sono tra le regioni più colpite».
Il segretario dei dem ha sottolineato il lavoro svolto da medici, infermieri, farmacisti, volontari e operatori sanitari, ma anche quello dei sindaci e degli amministratori locali. «Sempre di più sono le iniziative nelle città e nei comuni marchigiani per dare assistenza alle persone anziane, con servizi casa per casa, attraverso la collaborazione di associazioni di volontariato, Protezione civile e Croce Rossa».
Per quanto riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, tema “caldo” in questi giorni Gostoli ha rivolto un appello alle imprese del territorio regionale affinché garantiscano «la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori».
«Troppe aziende non rispettano le norme anticontagio – prosegue – e non possiamo lasciare soli i lavoratori. Occorre dare un segnale preciso alle aziende e chiedere con forza di sospendere le attività, accedendo agli ammortizzatori sociali, qualora per tante ragioni nei luoghi di lavoro non si riescano a rispettare le misure per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori».
Un’altra necessità importante evidenziata dal segretario dei dem è quella di avere «in ogni regione un budget adeguato di mascherine e dispositivi per prevenire il contagio nei luoghi di lavoro pubblici e privati, nel sistema sanitario, nelle farmacie e quelle a disposizione dei liberi cittadini».
Una emergenza, quella sanitaria, che potrebbe avere effetti importanti sull’economica e di conseguenza un forte impatto sociale. «Servono subito aiuti economici, liquidità e ammortizzatori sociali», per le famiglie, i lavoratori, le piccole e medie imprese, per le partite iva, i commercianti, i professionisti, i bar e i ristoranti, il turismo, i servizi e le cooperative.
«La strada è lunga, ma un primo passo è stato fatto – spiega -. Il Governo italiano, con il via libera dell’Unione europea, ha stanziato 25 miliardi per reagire all’emergenza». Tra le misure previste, attrezzature e personale per sanità e protezione civile, cassa integrazione, fondo di solidarietà, aiuti agli autonomi, ma anche liquidità per famiglie e imprese e il posticipo degli adempimenti fiscali.
Le Marche si trovano a vivere una emergenza nell’emergenza, visto che sono ancora vivi gli effetti del sisma del 2016. «Qualche giorno fa il Presidente Conte ha spiegato che in situazioni straordinarie occorrono misure straordinarie e ha citato il modello della ricostruzione del “Ponte Morandi” di Genova come modello per l’Italia. È quello che serve per sbloccare la ricostruzione post sisma nelle Marche – sottolinea Gostoli -: procedure snelle e forte semplificazione, un piano straordinario di infrastrutture e investimenti. Il Centro Italia colpito dal sisma può diventare il più grande cantiere d’Europa e sbloccare la ricostruzione può servire, soprattutto dopo l’emergenza coronavirus, a far ripartire il Paese».
Ma secondo il segretario dei dem una volta superata questa difficile fase Governo e parlamento dovranno lavorare ad un “Piano nazionale di gestione delle emergenze” che includa sia quelle sanitarie a quelle del sisma per evitare ogni volta di partire da zero.