ANCONA – Nelle Marche non ci sarà stop ai nuovi contagi da Coronavirus prima del 27 giugno. A dirlo è l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha stilato una proiezione sulla possibile data in cui inizieranno ad azzerarsi i nuovi casi di positività nelle diverse Regioni italiane. La fine dell’emergenza sanitaria, infatti, potrebbe avere tempistiche diverse a seconda delle diverse zone italiane dal momento che i contagi sono partiti in momenti differenti.
Secondo l’Osservatorio le Marche così come la Lombardia, non ne usciranno prima della fine di giugno, mentre Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Tra le prime regioni a liberarsi del virus, potrebbero esserci, stando al report, Basilicata, Molise e Sardegna.
Insomma le ultime regioni ad uscire dall’epidemia sarebbero quelle del Centro-Nord dove il virus è arrivato prima: in Lombardia, in cui si
è verificato il primo contagio, «non è lecito attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno – si legge nella proiezione -, nelle Marche non prima del 27 giugno. Infatti, per entrambe le Regioni il trend in
diminuzione è particolarmente lento».
«Sono sorpreso da questa stima così tardiva, mi aspettavo di uscirne prima – commenta il primario della Clinica di Terapia Intensiva di Torrette, Abele Donati – . Speriamo non sia reale, ma ne prendo atto». Il primario osserva che agli Ospedali Riuniti di Ancona i casi gravi si stanno riducendo, un trend che si riscontra anche nel resto degli ospedali marchigiani dove i ricoveri in terapia intensiva diminuiscono ogni giorno, e ad oggi si attestano a quota 80. Il Coronavirus ha finora provocato oltre 22 mila e 700 decessi in Italia, dove si contano circa 172 mila e 400 contagiati, mentre nelle Marche i contagi sono a quota 5.826 e i decessi a 822.
Una proiezione che non va né giù né su al presidente regionale Luca Ceriscioli che l’ha subito contestata sulla base di uno studio redatto dalla Regione secondo il quale le Marche arriverebbero a zero contagi tra il 25 e il 30 maggio, cioè un mese prima rispetto alle previsioni dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Regioni Italiane. In pratica, Ascoli-Piceno e Fermo hanno già raggiunto zero contagi, Macerata dovrebbe raggiungerli fra il 10 e il 13 maggio, Ancona tra il 15-20 maggio, mentre Pesaro-Urbino, ne uscirà non prima del 25-30 maggio.
«Abbiamo tenuto in costante monitoraggio i dati dichiara Ceriscioli – e questo ci consente di effettuare una stima abbastanza precisa e aderente alle dinamiche effettive della malattia nella nostra Regione. I numeri ci dicono che stiamo tendendo allo zero alternato dei positivi, già raggiunto ad Ascoli-Fermo, con velocità diverse, in relazione alle diverse intensità di contagio che si sono registrate nella nostra regione. Queste evidenze ci permetteranno di organizzare con molta precisione le riaperture, a partire dal 4 maggio, monitorano in modo particolare tutte le diverse situazioni. Ho già avuto modo di sottolineare che in nessun caso si potrà abbassare la guardia sulla sicurezza, soprattutto nei luoghi di lavoro, che dovranno garantirla nella massima misura».
In pratica sulla base dei dati registrati quotidianamente risulta che le province di Ascoli Piceno e Fermo sono a crescita zero/alternato da qualche giorno. La Provincia di Ascoli Piceno è a zero casi da 3 giorni e ha una crescita distribuita su 3 giorni dello 0,0%, la Provincia di Fermo ha toccato gli zero casi in modo alternato e ha una media di crescita di 2 casi al giorno.
Le province di Macerata e Ancona, invece, hanno una crescita strutturata dello 0,9%. Ancona ha una media mobile dello 0,75% (ultimi 5 giorni), una media di 16 casi al giorno, con una probabilità di trovare un positivo dello 0,04 (negli ultimi 30 giorni il numero dei tamponi è raddoppiato). Macerata ha una crescita di 9 casi al giorno con una media mobile dello 0,9%.
La provincia di Pesaro-Urbino ha una media negli ultimi 3 giorni di 18,6 casi al giorno, una mediana di 20 casi (valutazione ultima settimana), una crescita media (ultimi 5 giorni) dello 0,9% e una media mobile dello 0,8%. Pesaro Urbino è la provincia che ha registrato l’impatto maggiore, ma è anche la provincia che nell’ultimo mese ha registrato l’incremento maggiore del numero dei tamponi.