ANCONA – Momentaneamente sospeso il parere del Comitato etico regionale sulla sperimentazione del plasma iperimmune nelle Marche. La Regione aveva aderito insieme alla Toscana al protocollo per l’impiego del plasma delle persone guarite dall’infezione da coronavirus. Una sperimentazione, quella con il plasma dei pazienti guariti, che ha già mostrato risultati incoraggianti sia in altre malattie epidemiche, come Ebola e l’influenza A H1N1 con un miglioramento delle condizioni cliniche e una minore mortalità, sia nell’infezione da Covid-19.
Il plasma dei pazienti guariti è stato infatti sperimentato negli ospedali di Mantova e Pavia per i quali ci sono già dei primi dati di efficacia, ma la prova è stata estesa anche in Toscana, in alcune ospedali del Lazio e al Cardarelli di Napoli.
A bloccare l’iter per l’approvazione a quanto sembra sarebbero alcuni aspetti tecnici non ancora precisati. Un intoppo che potrebbe far allungare un po’ i tempi di approvazione, ma la sospensione sembra essere solo temporanea e la questione dovrebbe essere risolta a breve.
Una notizia che ha destato stupore nel primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette, Andrea Giacometti che ha seguito insieme ai colleghi
dei centri di malattie infettive e dei servizi trasfusionali l’iter del protocollo. «Mi meraviglia che il Comitato etico delle Marche abbia sollevato obiezioni su un protocollo approvato dalla Regione Toscana e da altri centri sanitari nazionali – spiega – . Ho chiesto di avere il verbale del Comitato così da poter modificare il protocollo sulla base delle osservazioni e dei suggerimenti sollevati. Ci auguriamo che il tutto possa essere risolto al più presto così da arrivare all’approvazione prima che la sperimentazione non sia più necessaria, visto che da giorni non stiamo più ricoverando pazienti con polmoniti. Inoltre abbiamo notizia che alcuni cittadini marchigiani hanno contattato il centro di Mantova per donare il proprio plasma».
Ad essere interessati dalla sperimentazione con il plasma iperimmune, secondo il protocollo stilato dalla Regione, dovrebbero essere circa un centinaio di pazienti selezionati tra quelli in fase di sviluppo della viremia, cioè che non hanno ancora raggiunto lo stadio più grave della malattia.