Ancona-Osimo

Coronavirus, respiratori per terapia intensiva diretti in Grecia. Maxi sequestro al porto di Ancona

A sequestrare i 1840 kit necessari a collegare i pazienti critici al respiratore le fiamme gialle di Ancona in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

I militari delle fiamme gialle durante le operazioni di sequestro

ANCONA – Erano nascosti in un camion in coda, pronto per salire a bordo di una motonave diretta in Grecia, i kit respiratori sequestrati nella tarda serata di domenica dalla Guardia di Finanza di Ancona in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

Si tratta di 1840 circuiti respiratori da adulti e bambini completi di tubo, mascherina, pallone e valvole, fondamentali per collegare i pazienti in gravi condizioni alla ventilazione nelle terapie intensive. Dispositivi medici fondamentali nell’emergenza Coronavirus.

Un sequestro, quello messo a segno, in linea con l’ordinanza del Dipartimento di Protezione civile nazionale tesa a scongiurare l’esportazione di dispositivi medici necessari a fronteggiare l’emergenza sanitaria che sta tenendo in scacco il Paese. Il carico, proveniente da una azienda milanese, è stato intercettato al porto di Ancona dopo aver già fatto i controlli all’ingresso dello scalo, nell’autoarticolato pronto per imbarcarsi a bordo della motonave.

Ad insospettire i militari delle fiamme gialle, la documentazione commerciale, che li ha spinti a bloccare il camion e ad eseguire controlli approfonditi al carico. Lì l’amara sorpresa.

«L’attività – spiega il comandante della Compagnia di Ancona, Francesca Campanaro – rientra in un piano di controlli predisposto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli sul rispetto dell’ordinanza del Dipartimento di Protezione civile che fa divieto alle imprese di cedere all’estero determinati dispositivi medici tra i quali, in particolare, quelli di ventilazione utilizzati in terapia intensiva».

I militari della Guardia di Finanza di Ancona

I dispositivi verranno consegnati  alla Protezione civile per essere consegnati nei presidi ospedalieri del Paese. Il rappresentante legale della società che ha tentato l’esportazione verso la Grecia è stato denunciato per  inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Rischia l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro.