Ancona-Osimo

Tra distanziamento e sanificazioni riaprono palestre e piscine. Primo giorno positivo

Nonostante le novità introdotte dalle norme anti contagio, è filato tutto liscio nei centri fitness e nelle piscine che hanno riaperto i battenti. E i frequentatori a quanto pare si sono adattati bene, Ecco come è andata

I tapis roulant della palestra Fitness Square di Camerano

ANCONA – Ingressi su prenotazione e accessi contingentati. È così che hanno riaperto i battenti da oggi palestre e piscine dopo oltre due mesi di lockdown. Una riapertura che ha il sapore del ritorno alla normalità per gli amanti dell’attività sportiva e del benessere psico fisico e che si è svolta nel migliore dei modi.

«Le persone si stanno comportando molto bene, mostrano rispetto per le regole e sono arrivate già bene informate in palestra». È il commento a caldo di Marco Gioia, uno dei due soci titolari della palestra Fitness Square in via Farfisa a Camerano. Una ripresa non semplice, quella della palestra, che solo per ripartire dopo l’epidemia di coronavirus ha dovuto investire più di 7 mila euro per mettersi a norma sulla base dei protocolli anti contagio, fra barriere, dispositivi di protezione, disinfettanti , «oltre naturalmente alla spesa continua che dovremo sostenere per le sanificazioni e l’acquisto dei dispositivi e al minor fatturato derivante sia dalla chiusura forzata sia dal fatto che per rispettare le nuove norme non potremo avere lo stesso numero di persone all’interno della palestra» osserva Gioia.

La sala allenamento alla Fitness Square

Il centro fitness ha creato dei percorsi contingentanti per l’ingresso in palestra che avviene solo su prenotazione: all’arrivo ai frequentatori viene misurata la temperatura corporea e fatta compilare una dichiarazione sullo stato di salute. Solo dopo potranno accedere alla struttura passando attraverso un tappeto umidificato con un apposito disinfettante che esegue una prima sanificazione delle scarpe. Negli spogliatoi le persone dovranno poi cambiarsi le scarpe che andranno messe insieme agli indumenti all’interno di buste separate prima di metterle dentro all’interno degli armadietti.

«In sala pesi – spiega – abbiamo distanziato ogni macchina di 2 metri e 20 e intorno al tapis roulant abbiamo creato una barriera in plexiglass alta 1 metro e 20 che lascia passare l’aria nelle gambe andando a coprire per 180 gradi la parte alta del corpo e della testa» per evitare che le particelle emesse con la respirazione possano disperdersi nell’aria scongiurando così il rischio di un eventuale contagio. All’interno della struttura di oltre 6 mila metri quadrati hanno dimezzato il numero delle persone che possono frequentare contemporaneamente la sala pesi da 60 a 30, mentre nell’area dove si utilizzano gli attrezzi sono stati posizionati dei dischi a terra per orientare i frequentatori su dove posizionarsi per mantenere le corrette distanze. Stessa cosa nelle sale dove si tengono i corsi e negli spogliatoi. Inoltre per chi arriva in palestra senza mascherina, necessaria nelle aree comuni dove ci si sposta prima di iniziare a fare attività fisica, il centro ha pensato bene di metterle a disposizione dei frequentatori al prezzo di costo così come gli asciugamani monouso perché come osserva «ci teniamo a non speculare in una situazione come quella attuale».

Al termine di ogni sessione di allenamento e fra un corso e l’altro passano circa 30 minuti nel corso dei quali le sale e gli spogliatoi vengono sanificati, mentre al momento del cambio gli istruttori si recano negli spogliatoi per verificare che i frequentatori dell’impianto rispettino le regole anti contagio. Insomma una riapertura che avviene all’insegna dell’organizzazione certosina ma che comporterà inevitabilmente una riduzione di fatturato perché per rispettare i protocolli in palestra non potranno più esserci contemporaneamente lo stesso numero di persone. E la preoccupazione ovviamente c’è come spiega Marco Gioia: «Con il conteggio delle presenze massime non riusciremo a coprire le spese e potremmo dover rinunciare a qualche collaboratore. Non nascondo che siamo preoccupati e speriamo di riuscire a mantenere in piedi la struttura, ma aiuti per ora non ci sono perché nonostante lo Stato garantisca i finanziamenti fino al 90%, nonostante abbiamo un ottimo rating, quando si va in banca tutto si complica».

Fitness Square

Intanto per far fronte alla inevitabile riduzione della clientela la palestra ha allungato gli orari di apertura, con inizio dalle 6,30 di mattina e chiusura alle 22,30, ma certo non sarà semplice, visto anche il periodo in cui i centri fitness si trovano a riaprire, cioè a ridosso dell’estate e con il periodo clou ormai alle spalle. Ma «l’ottimismo e la determinazione non mancano» come spiega Gioia. All’interno della struttura in previsione del caldo hanno fatto sanificare «l’impianto di condizionamento da una azienda specializzata, ma per ora cercheremo di tenerlo spento visto che è consigliato nel decreto, per fortuna abbiamo molte finestre e negli spogliatoi gli estrattori d’aria, per cui per ora non ci saranno problemi legati al caldo».

Norme rigide per garantire sicurezza anche nelle palestre del Club Happiness Sport & Fitness che ha sedi ad Ancona, Chiaravalle, Loreto e Castelfidardo, in due delle quali (Loreto e Castelfidardo) ci sono piscine per corsi di nuoto e attività acquatiche. Il bilancio di questa prima giornata è positivo spiega Claudia Principi titolare dei Club Happiness «vediamo che la clientela riesce ad orientarsi e ad adattarsi con una certa facilità alle nuove regole che comportano l’accesso contingentato a tutte le strutture». «Come prima giornata è andata bene – prosegue – , abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni, ma abbiamo anche già venduto i primi pacchetti, un segnale rincuorante». Insomma le premesse positive ci sono tutte.

Claudia Principi, titolare Club Happiness Sport  Fitness

Nelle piscine dei Club «si accede su prenotazione e consigliamo di arrivare se possibile già cambiati in modo da limitare il tempo trascorso per il cambio all’interno degli spogliatoi come previsto nel decreto». Per il resto prima di accedere in vasca i nuotatori devono fare una doccia saponata obbligatoria e una volta entrati in acqua sono tenuti a rispettare il distanziamento previsto che è di 7 metri quadrati. Questo tradotto in termini pratici significa che «nella piscina di Loreto possono nuotare contemporaneamente fino a 24 persone, mentre in quella di Castelfidardo che è più piccola c’è posto per 13 persone», spiega Claudia Principi.

Tra piscina e palestra, la titolare dei Club, evidenzia che «se le persone si ridistribuiscono in tutte le fasce orarie, evitando quelle di punta, teoricamente riusciamo a non lasciare a casa nessuno. Ad ogni abbonato abbiamo dato un planning di un’ora e un quarto per usare la struttura, compreso l’eventuale tempo per la doccia», in modo da garantire spazio a più persone possibili.

E i frequentatori che ne pensano? «Sono entusiasta che la palestra abbia finalmente riaperto – spiega Marica, 45 anni – , non si tratta solo di rimettersi in forma dopo due mesi di inattività, è un discorso di benessere generale che si ripercuote in maniera positiva su tanti aspetti della mia vita: facendo sport mi sento meglio fisicamente e mentalmente e questo mi fa rendere di più sul lavoro e mi fa stare meglio anche in famiglia».

Marco, 52 anni, spiega invece che in passato non aveva mai frequentato ne palestra ne piscina in estate, ma «quest’anno ne approfitterò perché ho bisogno di riprendere quella routine fatta di attività sportiva che mi è venuta a mancare moltissimo».