ANCONA – «Ci sono molti motivi per essere ottimisti sulla direzione che sta prendendo l’infezione». A dirlo è il professor Guido Silvestri, virologo e studioso di vaccini senigalliese di fama internazionale, che dirige il Dipartimento di Patologia e Medicina dell’Emory University di Atlanta.
In collegamento video dagli Stati Uniti, il professor Silvestri è stato intervistato da Fabio Fazio sul Coronavirus nella puntata di “Che tempo che fa” andata in onda ieri sera, 5 aprile, sulla Rai.
In studio anche il virologo e amico di Senigallia Roberto Burioni che insieme a Silvestri e al professore jesino Massimo Clementi, primario di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, fanno parte del Patto Trasversale per la Scienza. Silvestri si è detto ottimista sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus che sta affliggendo il nostro Paese e che si è ormai diffusa in numerosi stati europei, oltre che negli Stati Uniti.
«Abbiamo un armamentario di risorse scientifiche e tecnologiche impressionante – ha dichiarato Silvestri – e lo stiamo veramente scatenando contro questo virus in un modo che non è mai stato fatto, con tanta sinergia e con tanta coordinazione con tutto il mondo e questo mi fa sperare estremamente bene». Insomma una fiducia sul fatto che come mai accaduto nella storia, in occasione di precedenti epidemia, come la Spagnola, questa volta l’uomo può contare sulle “armi” della ricerca scientifica e tecnologica.
Una tesi che aveva già illustrato in un post lanciato nella sua pagina Facebook il 4 aprile, dove aveva definito il Covid-19 come «un virus senza nessuna speranza contro la nostra scienza». Senza mezzi termini aveva annunciato che «sarà presto sconfitto dalla nostra capacità di studiarlo e neutralizzarlo» spiegando che «ogni giorno che passa aumenta la nostra conoscenza del virus, della malattia e dei meccanismi patogenetici». Insomma si stanno compiendo passi avanti, «progressi di cui sui media si parla poco e spesso in modo confuso».
Progressi sui quali il professor Silvestri ha fatto il punto spiegando che i farmaci «probabilmente arriveranno prima dei vaccini: abbiamo degli antivirali che sono in corso di sperimentazione – ha detto – e sono diretti specificamente contro la proteina chiave del Coronavirus». Sperimentazioni che il celebre virologo ha definito «abbastanza promettenti» e che «potrebbero veramente cambiare la prognosi di questi pazienti». Ma il professor Silvestri ha parlato anche di farmaci che combattono l’infiammazione aberrante che è associata ai casi più gravi di Covid-19 e tra questi c’è il Baricitinib (farmaco per il trattamento dell’artrite reumatoide), sperimentato anche in Italia e «che sta dando dei risultati interessanti», e poi gli anticorpi neutralizzanti, 15 dei quali sono in fase di studio pre-clinico.
Per quanto riguarda i vaccini, rispondendo a una domanda di Fazio sul fatto se fosse possibile accorciarne in qualche maniera i tempi di approvazione, Silvestri in accordo con Burioni che aveva proposto di testarli sui sanitari, ha dichiarato «non possiamo tagliare troppi angoli» ma «fare esperimenti mirati che consentono di andare il più veloce possibile».
Poi il professor Silvestri ha toccato il tema dell’influenza del clima sull’andamento dell’epidemia in chiave stagionale e sulla possibilità che l’infezione si riduca con l’arrivo delle temperature più alte: ha spiegato che «se si guarda come sta andando la pandemia nel mondo ci sono dei dati che sono difficili da spiegare se non si invoca il fattore climatico». Secondo il virologo però «è molto difficile pensare che andrà via completamente. Probabilmente questo virus si prenderà una vacanza d’estate, i casi diventeranno quasi assenti» e il Coronavirus potrebbe rimanere confinato «nell’emisfero meridionale» da dove potrebbe però «probabilmente tornare».
Fondamentale, ha detto, «sarà gestire, e spero che l’Italia si presenti preparata in questo, la transizione tra la pandemia e l’endemia» con test sierologici e virologici. Insomma si aprirà una fase di convivenza con il virus che potrebbe durare anche dei mesi nell’attesa che arrivi una cura o un vaccino. Per contrastare il virus, sarà importante diagnosticarlo e continuare ad isolare i contatti delle persone risultate positive, ma anche che tutti indossino le mascherine. Secondo Silvestri è necessario «scatenare tutto il potere di fuoco della scienza nei confronti di questo virus».
Nel corso della puntata il virologo Roberto Burioni ha posto l’accento sui dati positivi in termini di riduzione degli accessi in ospedale e in terapia intensiva: «Stiamo cominciando a vedere i primi risultati. I sacrifici che abbiamo fatto stanno dando i loro frutti, dobbiamo continuare perché questa è la strada per uscire da questa emergenza». Sull’ipotesi di riaprire le scuole prima della fine di maggio Burioni ha detto che bisogna vedere cosa dicono i dati, ma «è meglio sbagliare eccedendo in cautela piuttosto che nella direzione opposta».