ANCONA – Sanità, lavoro, economia e post-sisma. A poco più di un mese dalle elezioni regionali che si svolgeranno il 20 e 21 settembre prossimi, abbiamo messo a confronto i 7 candidati in corsa per la poltrona da governatore. A competere per la presidenza della Regione sono Maurizio Mangialardi (centrosinistra), Francesco Acquaroli (centrodestra), Gian Mario Mercorelli (Movimento 5 Stelle), Roberto Mancini (Dipende da noi), Fabio Pasquinelli (Partito Comunista Italiano), Sabrina Banzato (Vox Italia – Marche) e Mario Canino (Ecologisti Confederati). Ecco le loro ricette per le Marche.
Maurizio Mangialardi
In corsa con la coalizione di centrosinistra, sindaco uscente di Senigallia e presidente Anci Marche, Maurizio Mangialardi (Pd) è appoggiato da Articolo Uno, Partito Socialista Italiano, Verdi, +Europa, Civici uniti per le Marche, Italia Viva, Demos, Lista Centro e Le Nostre Marche – Italia in Comune e Azione.
«Una sanità pubblica e di prossimità»
È questo l’imperativo di Mangialardi. «Il covid ci ha insegnato che dove la sanità pubblica è più forte la risposta è stata più efficace rispetto ad altri sistemi sanitari – spiega – .Dopo anni di contenimento della spesa è tempo di tornare a investire nella sanità pubblica. I fondi in arrivo dall’Europa ci consentiranno un balzo in avanti impensabile solo pochi mesi fa. La sanità delle Marche sarà diffusa sul territorio, recupererà strutture esistenti ripensate per più attuali esigenze dei territori. Le ingenti risorse consentiranno di dare uno sviluppo formidabile all’edilizia sanitaria, all’acquisizione di tecnologie elettromedicali, all’assunzione di nuovo personale, alla creazione di graduatorie più efficaci per i singoli territori, al più equo riconoscimento economico del personale in servizio».
«Patto per il lavoro, il fare impresa e la rigenerazione delle Marche»
Fondato sulla condivisione delle scelte e la partecipazione di tutti i protagonisti, il “Patto per il lavoro, il fare impresa e la rigenerazione delle Marche” verrà concretizzato nei primi 100 giorni di governo regionale. Linee guida principali: lavoro, innovazione, sostenibilità, Europa, internazionalizzazione e formazione. «Per dare piena attuazione ai progetti – dichiara – approveremo una nuova legge regionale sul lavoro e l’imprenditorialità, introducendo strumenti come l’Agenzia regionale per il lavoro e l’impresa delle Marche, con lo scopo di governare il settore attraverso le strutture territoriali dei rinnovati Centri per l’Impiego e i Centri di Imprenditorialità Diffusa (Cid)»
Economia: nuovo impulso da infrastrutture e accesso al credito
La ripresa economica, secondo Maurizio Mangialardi, passa innanzitutto dalla realizzazione di infrastrutture strategiche tradizionali, dalla migliore connessione tra i territori della regione e dalla realizzazione dell’Agenda Digitale Regionale «che porterà le Marche ai livelli delle aree più avanzate d’Europa entro il 2030». Fondamentali in questo senso i fondi europei che «consentiranno un balzo in avanti di tutta la regione nel terzo millennio. La ripresa passa anche da nuove possibilità di accesso al credito: un nuovo atteggiamento del sistema bancario più attento e più pronto a dare fiducia ai nostri imprenditori, dal rafforzamento del Confidi, dallo sviluppo del Credito di Filiera e del Microcredito. La trasformazione dei processi produttivi e la crescita di una nuova generazione di manager sarà il risultato diretto di investimenti in formazione e affiancamento della Regione all’impresa e alle associazioni di categoria».
Terremoto, parole d’ordine: semplificare e velocizzare
Semplificare e velocizzare sono le due parole d’ordine «per dare l’accelerata decisiva alla ricostruzione fisica degli abitati e dei nuclei urbani pesantemente colpiti dagli eventi sismici del 2016, senza rinunciare alle necessarie garanzie di legalità, sicurezza e qualità del lavoro». Secondo Mangialardi è necessario mettere in campo semplificazione normativa, maggiore e stabile dotazione di personale, incentivazione della responsabilità dei professionisti, rapporto più snello con gli istituti di credito e maggior potere d’intervento del Commissario Straordinario. «Tutte cose che in parte hanno cominciato a prendere forma grazie all’azione del nuovo Commissario Giovanni Legnini – osserva – L’istituzione di una zona vasta di economia speciale sarà condivisa con il governo nazionale. Non solo ricostruzione fisica, bisogna intervenire con convinzione e tempestività anche sul versante di un nuovo sviluppo tenendo conto dell’esperienza di concertazione del “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo” e dando traduzione concreta agli indirizzi programmatici elaborati dalle quattro Università marchigiane (Unicam, Unimc, Univpm, Uniurb)».
Francesco Acquaroli
Candidato della coalizione di centrodestra è il deputato di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Potenza Picena, Francesco Acquaroli è appoggiato da 8 liste: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc-Popolari per le Marche, Movimento per le Marche, Noi con l’Italia, Civici per il territorio, Partito Repubblicano Italiano.
«La sanità va restituita ai territori»
Per Francesco Acquaroli è necessario restituire la sanità ai territorio, «garantendo servizi efficienti in tempi accettabili». «Ci metteremo subito al lavoro per la stesura di un nuovo piano Socio-sanitario – spiega – , scritto insieme ai sindaci e agli operatori sanitari affinché le esigenze dei territori possano essere raggiunte tramite l’apporto determinante dell’esperienza, della professionalità degli operatori sanitari che sono un grande patrimonio che va valorizzato e meglio organizzato in una logica di merito e di competenza. La politica deve dare l’indirizzo ma non deve condizionare l’organizzazione della sanità sul territorio. Il modello della sanità deve essere adeguato al territorio».
Lavoro: puntare su filiere e start-up
«Entro dieci anni si prevede che la nostra regione perderà 100 mila residenti perché i giovani stanno scappando – sottolinea il candidato governatore del centrodestra – . È un dato drammatico che va contrastato con una visione di sviluppo complessivo. Basta con i finanziamenti a pioggia, bisogna puntare su internazionalizzazione, digitalizzazione, innovazione, sulla interconnessione tra piccole, medie e grandi aziende». Per Acquaroli bisogna puntare anche alla «semplificazione dell’accesso ai bandi e dell’accesso alla pubblica amministrazione. Bisogna premiare le migliori idee sostenendo le start up sia innovative sia quelle legate al tessuto economico esistente».
Infrastrutture ed economia, binomio inscindibile
«La nostra regione – osserva – vive un ritardo infrastrutturale che oltre ad isolarci rispetto a tutte le grandi traiettorie di sviluppo nazionali ed estere ci penalizza dal punto di vista delle potenzialità economiche, soprattutto rispetto a quelle turistiche, e per tutte le attività produttive e professionali».
Ecco perché Acquaroli evidenzia la necessità di «dare priorità alla realizzazione delle infrastrutture necessarie al rilancio dei nostri territori. L’uscita dal porto di Ancona, la realizzazione della Fano Grosseto, l’ampliamento della Pedemontana da Cagli fino a Teramo, il potenziamento delle linee ferroviarie sono prioritarie e non più rimandabili. Insieme a queste attrettanto prioritario è il rilancio per l’Aeroporto delle Marche. La nostra regione non può avere un futuro se non supera il ritardo infrastrutturale in termini logistici ma anche in termini digitali».
Post- sisma, servono poteri straordinari
«La ricostruzione è un obiettivo prioritario per tutta la comunità marchigiana e le istituzioni regionali devono farsi carico di rappresentare in maniera chiara al legislatore e al governo centrale le istanze necessarie per velocizzare i tempi – sottolinea – semplificando le procedure, sanando così una discriminazione inaccettabile nei confronti del dramma che ha colpito il nostro territorio rispetto ad altre tragedie, anche con il conferimento di poteri straordinari. Insieme a questo impegno di carattere politico, urge anche un progetto di rilancio per il cratere e le aree interne con la Regione che si renda protagonista e regista e che si faccia promotore di provvedimenti come la Zes» (ndr Zona Economica Speciale).
Gian Mario Mercorelli
Il Movimento 5 Stelle lancia il consigliere comunale del Comune di Tolentino, Gian Mario Mercorelli. Fra i primi punti programmatici di Mercorelli ci sono la ricostruzione post sisma, la sanità e le infrastrutture.
Sanità, ricostruire e riaprire quanto è stato chiuso
«Prima di tutto dobbiamo potenziare la sanità territoriale, poi investire in centri diagnostici d’eccellenza pubblici e in telemedicina – dichiara Mercorelli – per portare le terapie per i malati cronici il più possibile vicino ai cittadini. Dobbiamo tornare a investire in un sistema sanitario pubblico efficace e utilizzare i fondi del covid per ricostruire e riaprire quanto è stato smontato o chiuso negli ultimi anni. Sono i pazienti e il personale sanitario a dover essere i protagonisti assoluti del mondo della medicina, e non più i grandi gruppi della sanità privata».
Lavoro, un incubatore di startup
Il rilancio dell’occupazione secondo Mercorelli passa attraverso lo sviluppo economico. «Incentiveremo l’impresa, soprattutto nell’area del cratere, e creeremo in Regione un vero e proprio incubatore di startup. Inoltre – spiega – , dovremo lavorare sui distretti e sulla capacità delle nostre aziende di essere attrattive per i talenti migliori. Infine, investiremo in formazione: le maestranze che hanno fatto grandi alcuni settori della nostra industria stanno invecchiando e i giovani non sono pronti a prendere il loro posto. Dovremo trasformare la nostra terra in una grande scuola professionale a cielo aperto, aperta all’innovazione, ma rispettosa delle tradizioni marchigiane».
Economia, sviluppo sostenibile
«Economia significa ripresa, ripresa significa investimenti, gli investimenti devono portare sviluppo, ma che sia sostenibile, sotto tutti i punti di vista». È questa la ricetta di Mercorelli che annuncia già di voler presentare a settembre «una proposta economica completa, che cominci dal sostegno alle imprese, passando per digitalizzazione e internazionalizzazione, e finisca alle infrastrutture, che devono essere potenziate. Sarà un vero e proprio piano di bilancio, a partire dalle risorse disponibili, perché è inutile farsi illusioni e promettere quello che non c’è. Dobbiamo tornare a investire, pianificare e realizzare».
Post-sisma, «sburocratizzare»
«Sburocratizzazione totale, subito. Ce n’è bisogno, perché non è possibile che dopo quattro anni ci siano cittadini e aziende ancora alle prese con pratiche e faldoni – spiega -. Ma serve anche un controllo stringente, perché sburocratizzare non significhi deregulation. Per questo rilancio una proposta che ho fatto al Governo e che porterò avanti: una Procura dedicata con Pm e forze di polizia che hanno come unico obiettivo vigilare nell’ambito della ricostruzione».
Roberto Mancini
Docente dell’Università di Macerata, Roberto Mancini è il candidato alla presidenza della Regione con la lista civica Dipende da Noi, la nuova compagine politica nata sei mesi fa per dare una alternativa di sinistra alla coalizione guidata da Mangialardi.
Sanità, rivedere il Piano Sanitario Regionale
Nella sanità bisogna invertire nettamente la politica seguita dalla Giunta passata e «smettere di accentrare gli ospedali in mega strutture sempre più distanti dalla popolazione e smettere di incentivare la privatizzazione dei servizi». Ne è convinto l’aspirante governatore Roberto Mancini che sottolinea la necessità di rivedere il Piano Sanitario Regionale «garantendo almeno due ospedali ben funzionanti in ogni provincia, rigenerando la rete dei presidi sanitari diffusi per la medicina preventiva e territoriale, riorganizzando il servizio delle prestazioni sanitarie e la rete del pronto soccorso».
Lavoro ed Economia, formazione mirata
«La Regione – spiega – deve diventare il soggetto promotore di un’alleanza per generare posti di lavoro tra tutti i soggetti dell’economia marchigiana: imprese, banche radicate nel territorio, sindacati, organismi di categoria, università. Si tratta di valorizzare competenze e risorse marchigiane senza essere preda di multinazionali». Secondo Mancini è necessario riattivare i percorsi della formazione professionale mirata alle potenzialità di lavoro presenti nella regione. Una azione che va svolta all’insegna dell’ecologia sistematica «generando lavoro nei mestieri legati alla tutela del territorio, alla gestione dei beni comuni, all’agricoltura biologica».
Post-sisma, confronto con i comitati
«La Regione può velocizzare e snellire la sua parte di impianto burocratico relativo ai progetti di ricostruzione, può destinare personale stabile e competente alle pratiche relative, può attingere in modo mirato ai Fondi Europei per promuovere la rinascita sociale oltre che edilizia delle comunità colpite dal terremoto» chiarisce. Interventi da attuare «armonizzando zone costiere, collinari e appenniniche» in un percorso che «deve ascoltare i comitati dei cittadini che sono sorti per far sì che la ricostruzione risponda alle vere esigenze delle persone e non cali dall’alto snaturando la vita di queste comunità».
Fabio Pasquinelli
Avvocato osimano, Fabio Pasquinelli è il candidato del Partito Comunista Italiano del quale è anche segretario regionale e componente nazionale della Direzione. Il candidato ha raccolto l’appello popolare lanciato online da un gruppo di marchigiani, fra i quali spiccano lavoratori, precari, operatori culturali, imprenditori e giovani che chiedono di essere rappresentati nei loro diritti.
Sanità, «rivedere il sistema di prenotazione delle prestazioni»
«Il governo regionale di centrosinistra, al pari della destra in altre regioni, ha iniziato un’opera di riduzione della sanità pubblica a vantaggio di quella privata: ai tagli inflitti alla prima sono corrisposti ingenti finanziamenti pubblici ai privati convenzionati». Una politica che secondo Pasquinelli ha portato alla riduzione dei servizi socio-sanitari in favore dei cittadini, «danneggiando in particolar modo le fasce più deboli di utenza, ed allungato le liste di attesa per prestazioni diagnostiche e terapeutiche. Inoltre sono state chiuse strutture sanitarie e reparti ospedalieri del territorio, ed altri sono in via di progressivo smantellamento, mentre in poche settimane sono state sperperate ingenti risorse per realizzare l’inutile Covid Hospital privato di Civitanova». Per il candidato del Partito Comunista Italiano «occorre recuperare tutti i fondi per finanziare la sanità pubblica, riaprire e potenziare le strutture sanitarie territoriali, abbattere le liste d’attesa, rivedere il sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie, ridurre il costo delle stesse e ampliare le fasce di esenzione dal pagamento del ticket».
Economia, nuovo modello di sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile
«La crisi economica del capitalismo è strutturale e progressiv», spiega Pasquinelli. «È necessario mettere in campo misure straordinarie e costruire un nuovo modello di sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile. E’ necessario ripristinare la sovranità popolare mediante un processo democratico di rottura su base nazionale con i trattati dell’UE, a partire dall’Euro, dal Fiscal Compact e dal Mes. Al tempo stesso bisogna superare, anche a livello locale, i vincoli del pareggio di bilancio e del patto di stabilità – prosegue – , per rilanciare l’intervento pubblico nell’economia strategica». Secondo l’aspirante governatore «va attuata la volontà popolare espressa con il referendum del 2011, ripubblicizzando tutti i servizi fondamentali: acqua, energia elettrica, gas metano, telecomunicazioni, trasporti e gestione dei rifiuti. Va ricostruito un settore bancario pubblico per la gestione dei risparmi e l’erogazione di credito agevolato ad imprese del territorio, partite iva e famiglie».
Lavoro, « subito ammortizzatori sociali legati alla riqualificazione ed al ricollocamento professionale»
La crisi economica, aggravata dall’emergenza sanitaria, sta producendo una «desertificazione industriale del territorio con conseguente aumento della disoccupazione – spiega – . È necessario prevedere subito ammortizzatori sociali legati alla riqualificazione ed al ricollocamento professionale». Al tempo stesso Stato e Regione «devono intervenire direttamente nei settori industriali strategici e mettere in campo un piano di lavori pubblici per la manutenzione straordinaria ed il potenziamento delle infrastrutture, oltre alla messa in sicurezza idrogeologica del territorio». Servono anche finanziamenti pubblici per l’agricoltura e «ridurre la tassazione per le imprese artigiane (rimborso Irap) e per le partite iva».
Post-sisma, consorzio a direzione pubblica e controllo dei cittadini
Secondo Pasquinelli il terremoto riguarda tutta la comunità regionale, non solo i comuni devastati dal sisma. «È molto grave che il governo regionale si sia disimpegnato dalla ricostruzione delegando ad un commissariamento statale che ha prodotto solo passerelle politiche». Per l’aspirante presidente, bisogna riprendere subito in mano la ricostruzione in sicurezza dei territori colpiti, mediante la «creazione di un consorzio a direzione pubblica e controllo dei cittadini, e contemporaneamente riportare tutti i servizi ed incentivare le attività produttive nelle aree del cratere sismico». «La nostra regione – prosegue – è costretta a convivere con i fenomeni sismici, ma non con le macerie e la paura, pertanto alla ricostruzione dei comuni danneggiati dal terremoto dovrà affiancarsi la messa in sicurezza di tutto il territorio regionale, una nuova legge urbanistica regionale ed un nuovo piano regionale di prevenzione ed emergenza sismica».
Sabrina Banzato
In corsa con Vox Italia-Marche, il nuovo movimento politico nato sulle ideologie del filosofo Diego Fusaro, l’obiettivo di Sabrina Banzato è quello di porsi come alternativa a centrodestra e centrosinistra.
Sanità: puntare su Sostenibilità, Integrazione, Prevenzione e Serenità
Per l’aspirante governatrice la sanità pubblica va messa al primo posto, attivando con urgenza «la rete diffusa ospedaliera, cancellata dai governi precedenti e dall’ultimo in particolare con 13 ospedali chiusi» spiega. Occorre ristrutturare e ripristinare la sanità territoriale «depotenziata e inefficace» e pensare alla progettazione e costruzione in maniera condivisa «con le diverse discipline in campo, nel segno di un nuovo sistema di salute, aperto alla integrazione di diversi saperi e diversi approcci alla cura, secondo il principio della libertà di scelta, nonché centrato sulla cura preventiva degli stili di vita e dell’alimentazione». Quella sostenuta da Vox Italia-Marche è una nuova idea di Salute, riassunta nell’acronimo Sips, ovvero «Sostenibilità Integrazione Prevenzione Serenità».
Lavoro ed economia, tavolo regionale e nazionale per l’autonomia della Regione
«Proponiamo un tavolo regionale e nazionale costituente per la sovranità economica del territorio, obiettivi – spiega – : l’autonomia economica, alimentare, energetica della regione, attraverso la generazione e rigenerazione delle risorse», umane con meritocrazia e ambientali con permacultura e programmi di energia green per tutti, senza sprechi e con rigenerazione delle risorse, artigianato e agricoltura bio, tutela delle riserve naturali, del suolo e del territorio, acqua pubblica, tutela dell’aria. Poi occorre puntare sull’innovazione, secondo il paradigma della sussidiarietà circolare che fa dialogare pubblico (Stato, Regioni, Enti locali, soggetti interessati), imprese, terzo e quarto settore. Ma servono anche piani specifici di inclusione alla vita sociale e lavorativa partendo dalla fragilità umana e ambientale.
Post-sisma, serve una indagine
«La gestione del sisma 2016 nelle Marche è un’altra importante dimostrazione di come il piano emergenze e ricostruzione sia stato disatteso, ignorato, e di quanto un sistema politico bloccato da interessi trasversali finisca per mortificare le esigenze di uomini, donne, famiglie, già duramente colpite dal terremoto – dichiara Sabrina Banzato – . Una seria indagine regionale sugli accadimenti e le azioni compiute, sarà necessaria da subito, per chiudere questa incresciosa gestione, con responsabili che hanno nomi e cognomi». Urgente anche ripensare e riavviare su basi nuove il sistema di gestione delle emergenze regionali, «con declinazione e articolazione comunale, come da normativa. Garantendo un continuo e articolato flusso di informazioni tra istituzioni e cittadini».
Mario Canino
Candidato governatore degli Ecologisti Confederati, Mario Canino è docente di “Formazione Professionale’” nella Cooperazione Internazionale, docente nelle “Applicazioni e nella Protezionistica delle Radiazioni Nucleari” ed esperto di scienza e ingegneria civile e militare del ducato di Urbino.
Tra i suoi punti programmatici lo stop al 5G.
Sanità, nuovi medici nelle aree periferiche
«Il covid 19 ha messo ancora di più in evidenza l’inadeguatezza della nostra sanità» spiega, ponendo l’accento sulla politica di austerity che «ha mortificato sviluppo, ricerca, occupazione del personale sanitario, mantenimento, rivisitazione, ristrutturazione e ammodernamento degli ospedali pubblici. Si è invece seguita la strada della chiusura totale o parziale di essi mettendo a repentaglio la salute dei cittadini per favorire, per ragioni politiche e di difesa di lobby, le strutture private». Ora, per l’aspirante governatore, occorre invertire la rotta con «investimenti mirati in accordo con le Asl locali per recuperare il modello e la funzionalità della Sanità Pubblica, accessibile a tutti», ma è necessario anche rivedere gli ospedali chiusi e puntare su una sanità territoriale, con nuovi medici nei presidi delle aree periferiche. «Lo Stato deve recuperare il ruolo centrale», conclude, «utilizziamo con intelligenza, parsimonia, serietà e trasparenza la parte del Recovery Fund»
Economia, nuovo modello di società basata su energie alternative
«Recuperare il ruolo del lavoro e delle imprese a conduzione familiare, quelle sopravvissute e spinte all’innovazione tecnologica, unite in associazioni e consorzi», ma anche favorire le esportazioni «con norme fiscali appropriate, con contributi regionali». Poi via libera al recupero di risorse finanziarie, alla lotta all’evasione fiscale e all’inserimento del lavoro nero «spesso di necessità, in un quadro normativo certo». Secondo Mario Canino è necessario «incentivare il rientro, colpire i capitali fuggiti nei paradisi fiscali ma prodotti del nostro onesto e spesso sottopagato lavoro. Investire nelle opere pubbliche e nel rispetto dell’ambiente», ma anche rilanciare il Welfare State, detassare i redditi più bassi e le tasse sul lavoro. Serve un nuovo modello di società, «fondata su nuove forme e fonti di energia alternative, rinnovabili e non inquinanti, per una svolta ecologica dei nostri consumi e della nostra vita». La sfida è quella del Piano di Rilancio Europeo e del Bilancio Quinquennale approvato dal Consiglio Europeo, «una grande opportunità per la ricostruzione economica delle Marche» a patto di avere progetti seri e affidabili. «Occorre una nuova classe politica. L’Europa, più di prima, ci controllerà».
Lavoro, puntare su verde e salario sociale
Anche su questo tema per l’aspirante governatore serve rinnovamento: un nuovo sistema di impresa «dove i lavoratori e le forze lavoro, partecipino alle responsabilità della gestione e della ripartizione degli utili pur nella gerarchia dei valori, delle funzioni e dei rischi». Al bando Ogm e glifosati, in favore di una economia verde, che veda nella gestione del patrimonio e del lavoro culturale e territoriale, l’occasione per creare nuovi posti di lavoro. Per il candidato governatore è necessario un nuovo patto sociale per combattere precariato e disoccupazione, incentivare lavori verdi e socialmente utili tramite un salario sociale. L’economia deve puntare alla solidarietà, incentivando il lavoro per i diversamente abili.
Post-sisma, puntare su edilizia antisismica e Recovery Fund
La concezione urbanistica dello sviluppo del territorio, il rispetto dell’ambiente, lo studio del territorio possono essere determinanti per attutire gli esiti di un terremoto. Per questo secondo Mario Canino servono «nuove leggi, e il loro severo rispetto, nel dare Concessioni edilizie comunali su aree vicine ai fiumi, costruire su versanti rocciosi, ai bordi di colline o di montagne». Fondamentale l’edilizia antisismica, con materiali bioenergetici, e proporre nelle aree distrutte «una edilizia sostitutiva, alternativa per cancellare la condizione di sfollati, di immigrati anomali, forzati». Popolazioni alle quali «va data certezza di una soluzione», pensando anche alle attività produttive e agricole «spesso di eccellenza nazionale e internazionale. Dobbiamo insistere sul Governo centrale per pretendere come Regione trasferimenti di risorse, utilizzando il Recovery Fund, al fine di ricostituire tutto ciò che produrrà lavoro e ricchezza in una area senza pace».