ANCONA – L’amicizia data su Facebook ad un 18enne sfocia in un ricatto a luci rossi dove una 15enne sarebbe stata costretta a girare filmini spinti e farsi foto osé, inviandole al giovane. «Se non continui giro tutto sul web», le avrebbe detto lui, una ragazzo di origine turca ma residente in Abruzzo. La denuncia della mamma della minorenne ha portato il 18enne davanti al gip che, nei giorni scorsi, lo ha rinviato a giudizio per violenza sessuale e diffusione di materiale pedopornografico. Per il ragazzo si aprirà il processo ad ottobre.
I due si sono conosciuti a fine 2015, chattando su Facebook. È nata una amicizia sfociata poi nello scambio reciproco di filmini spinti e foto osé, di loro stessi. Ad un certo punto però la 15enne avrebbe chiesto di smettere. È qui che sarebbe scattato il ricatto del 18enne che invece voleva altre foto e altri filmini della giovane. «Se non continui giro tutto sul web», le avrebbe scritto. Per paura la ragazzina ha continuato. La vicenda è durata due mesi, fino a quando la mamma si è accorta che c’era qualcosa di diverso nella figlia. La vedeva preoccupata, triste. È stato controllando il telefonino della figlia che il genitore ha trovato le foto e i filmini, capendo che la minore era finita in un ricatto. La mamma ha denunciato subito il 18enne. La minore, assistita dall’avvocato Federica Battistoni, era stata già sentita con la formula dell’incidente probatorio davanti al pm Valentina Bavai e al gip Carlo Cimini, in sede di indagini preliminari. Con il sostegno di uno psicologo aveva ricostruito la vicenda. Il giovane, che oggi ha 20 anni, ha sempre respinto le accuse. Ora dovrà dimostrare la sua innocenza nel processo.