ANCONA – Sono arrivate queste mattina – 26 gennaio – con un volo a Falconara Marittima altre 5.850 dosi di vaccino Pfizer, «la metà della provvista, ma questo ci consente di completare la doppia dose prevista per il personale sanitario», ha detto l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini a margine della seduta consiliare odierna.
Dopo i tagli alle forniture europee operate dalla casa farmaceutica americana, sono finalmente arrivati gli attesi flaconi, che rischiavano, in caso di ulteriore ritardo, di inficiare la campagna vaccinale messa in campo con grande impegno da parte di tutti gli attori coinvolti nell’operazione: la seconda dose va infatti somministrata dopo 21 giorni per garantire una corretta immunità.
In ogni caso su questo aspetto l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ha spiegato che la Regione ha tenuto un 30% di dosi di scorta per completare la procedura della seconda somministrazione in caso di slittamenti. L’assessore ha annunciato che nei prossimi giorni sono attesi ulteriori 1.700 flaconi di vaccino Moderna che permetteranno «di allargare la protezione nelle case di riposo e nelle Rsa».
Dopo la prima fase che sta interessando il personale della sanità pubblica, privata e delle Rsa, si procederà, in base al piano vaccinale, con gli ultraottantenni, le persone con fragilità e quelle con disabilità, a seguire il personale scolastico e quello dei servizi pubblici essenziali.
Entrando nel merito dell’organizzazione della campagna vaccinale nella fase in cui entrerà a regime fra la popolazione, l’assessore ha spiegato che gli over 80 e le persone con fragilità saranno contattate telefonicamente per l’appuntamento per le somministrazioni, attingendo agli elenchi delle persone con esenzione dal ticket: La Giunta ha approvato una specifica delibera sulla vaccinazione, ma poi «ogni area vasta e ogni distretto dovranno formulare il proprio piano in base ai pazienti a cui devono somministrare il vaccino» ha dichiarato.
«Abbiamo 40mila persone da vaccinare con due dosi, con il richiamo arriviamo a 80mila – ha spiegato l’assessore – finora abbiamo ricevuto 38mila vaccini più i 5.850 di oggi, quindi siamo a metà: innanzi tutto dobbiamo completare la vaccinazione di chi ha avuto la prima dose e poi procedere con le Rsa e le persone fragili perché quando abbiamo vaccinato queste persone abbiamo la possibilità di salvare vite». Saltamartini ha infatti spiegato che «il 95% dei decessi da covid-19 sono persone che hanno più di 80 anni con tre patologie».
Sollecitato dai giornalisti sulla possibilità per le Marche di tornare in zona dalla prossima settimana, l’assessore ha detto «penso proprio di sì» e ha aggiunto che «ci sono situazioni al limite della tolleranza, lo vedo dalle mail che mi scrivono i cittadini: è una situazione molto complicata per questo abbiamo chiesto al governo di produrre il vaccino in Italia. Dobbiamo venirne fuori con la vaccinazione più ampia perché le tensioni posso veramente aumentare e diventare pericolose a livello di ordine pubblico».
L’Rt è ancora sotto a 1, a 0,98, ha dichiarato l’assessore, spiegando che gli altri indici relativi al grado di occupazione delle terapie intensive e dell’area medica, sono lievemente sopra, ma «sostanzialmente siamo in zona gialla, anche se le valutazioni del governo sono un pò più complessive e generali».
L’assessore poi è entrato nel merito della polemica con il sindaco di Pesaro Matteo Ricci che ha annunciato di voler eseguire uno screening con tampone antigenico rapido nelle scuole: Saltamartini ha dichiarato «non è possibile il fai da te in materia sanitaria», visto che si tratta di una funzione affidata alla Regione. Inoltre ha aggiunto «abbiamo acquisito i pareri dei dirigenti sanitari che hanno la responsabilità della gestione» i quali hanno detto che «non potevamo consegnare i tamponi al Comune perché dobbiamo rendicontarne al ministero della Salute e dell’Economia il corretto uso». «Ci sono organismi che giudicano se l’impostazione è corretta, e sono la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica» ha concluso duramente.