ANCONA – Inizia a raffreddarsi la curva epidemiologica delle pandemia Covid nelle Marche, anche se gli effetti del calo a livello ospedaliero devono ancora farsi sentire. L’incidenza segna un lieve calo rispetto a sette giorni fa, così come la percentuale di occupazione ospedaliera nei reparti intensivi, mentre cresce ancora in area medica.
Rispetto ad una settimana fa l’incidenza è scesa lievemente passando da 1.183,64 a 1.008,44 casi su 100mila abitanti. L’occupazione di posti letto da parte dei malati Covid nei reparti di terapia intensiva scende e passa dal 2 all’1% (valore inferiore rispetto ad un anno fa quando era al 2%), un dato più basso rispetto a quello medio nazionale che si attesta al 4%.
In area medica la percentuale di saturazione dei pazienti Covid continua invece a crescere, pur se lievemente, passando dal 20 al 21% (un anno fa era al 2%), un dato più elevato di quello medio nazionale che si ferma al 17%.
«La situazione in reparto è stabile – spiega il direttore della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona, Andrea Giacometti – mediamente dal Pronto Soccorso riceviamo richiesta di ricovero per circa 6-7 pazienti positivi al Covid: generalmente una metà circa riusciamo a rimandarli a casa, prescrivendo gli antivirali, mentre gli altri sono da ricoverare. Per ora con la Divisione di Malattie Infettive riusciamo a tenere».
In Clinica di Malattie Infettive su 20 posti letto, 18 sono occupati da malati Covid, mentre gli altri due hanno la Tubercolosi e non possono essere trasferiti in altri reparti. «In ospedale non vediamo ancora gli effetti del calo dell’incidenza» dice Giacometti, che facendo una fotografia al quadro attuale presente nel reparto spiega «che dei 18 malati Sars-Cov-2, 16 hanno fra i 75 e i 92 anni, poi ci sono un paio di pazienti che hanno tra i 55 e i 60 anni. Due sono no-vax – aggiunge – , mentre gli altri hanno fatto tre dosi di vaccino ed uno solo la quarta dose: questo non significa che la quarta dose non funziona – precisa – , ma su mille persone che ricevono il secondo booster qualcuno si ricovera lo stesso anche perché affetto anche da altre patologie».
«Rispetto all’anno scorso – conclude – quando i ricoverati per polmonite erano quasi tutti in C-pap, adesso se la ‘cavano’ con gli occhialini nasali o con la maschera normale».