ANCONA – Prenderanno avvio da lunedì 24 ottobre nelle Marche le prenotazioni per la quinta dose del vaccino bivalente anti-Covid anche per chi ha ricevuto la quarta con vaccino monovalente. L’annuncio arriva dall’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, dopo la circolare ministeriale che ne «ha autorizzato la somministrazione».
A ricevere la quinta dose potranno essere le persone che hanno ricevuto la quarta da più di 120 giorni. «Nei prossimi giorni – ha detto l’assessore ai giornalisti, parlando a margine del consiglio regionale – conto a metà di questa settimana, Poste Italiane allestirà la piattaforma per la prenotazione».
Chi può ricevere la quinta dose?
La quinta dose, potrà essere somministrata agli over 80, agli ospiti delle Rsa e agli over 60 fragili per i quali il terzo booster è raccomandato a quanti soffrono di fibrosi polmonare idiopatica; malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia; scompenso cardiaco in classe avanzata; pazienti post-shock cardiogeno; sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone; sclerosi multipla; distrofia muscolare; paralisi cerebrali infantili; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni; diabete di tipo 1; diabete di tipo 2 in terapia con almeno 2 farmaci per il diabete o con complicanze; morbo di Addison; panipopituitarismo; cirrosi epatica; evento ischemico-emorragico cerebrale con compromissione dell’autonomia neurologica e cognitiva; stroke nel 2020-22; stroke antecedente al 2020 con ranking ≥ 3; talassemia major; anemia a cellule falciformi; altre anemie croniche gravi; fibrosi cistica; sindrome di Down; grave obesità (BMI >35); disabili gravi.
Su richiesta dell’interessato, anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni che hanno già ricevuto un secondo richiamo con vaccino a mRNA monovalente , potranno comunque vaccinarsi con un’ ulteriore dose di vaccino a mRNA bivalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dal secondo richiamo o dall’ultima infezione da SARS-CoV-2.
Il terzo booster può essere somministrato in concomitanza con altri vaccini (anti-Covid e anti-influenzale nella stessa seduta) eccetto il vaccino contro il vaiolo delle scimmie per il quale è richiesto una distanza di tempo di almeno 4 settimane.
Vaccino Covid e vaccino antinfluenzale
Dal 18 ottobre nelle Marche ha preso avvio la somministrazione della vaccinazione antinfluenzale che conta sulla disponibilità di 374mila dosi, numero «calcolato sulla base delle richieste degli anni precedenti» e che potranno essere inoculate anche dalle farmacie. Vaccinazione gratuita, ha ricordato Saltamartini e «caldamente consigliata alle persone con più di 60 anni».
I marchigiani potranno sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale presso gli ambulatori dei medici di famiglia, nei punti vaccinali di popolazione, oltre che nelle farmacie «con cui abbiamo fatto un accordo». «Gli esperti dicono che il progressivo superamento della mascherina determina una maggiore diffusione del virus influenzale – ha concluso l’assessore alla Sanità – e quindi ci dobbiamo preparare».
Polemica sull’impiego del personale di cooperative nei pronto soccorso
Parlando con i giornalisti sulle polemiche relative all’impiego del personale di cooperative nei pronto soccorso delle Marche, Saltamartini ha spiegato che «l’acquisto di servizi sanitari nella nostra regione, per la prima volta è stato avviato nel 2019, prima che arrivasse il Covid. Mi stupisce che molti giornali scoprano che anche noi facciamo ricorso alle cooperative». Il tema, secondo l’assessore, è la «mancata programmazione dei medici» con i pensionamenti e con i nuovi ingressi che non riescono a bilanciare le uscite.
«C’è stato un impegno nei tre anni di Covid notevole, per cui sono state sottratte risorse alle ordinarie attività sanitarie e quindi c’è un aumento delle liste d’attesa – ha detto – . Quindi per garantire al personale, che nei tre anni di Covid ha il diritto di fruire di ferie e riposi» e «per garantire una diminuzione delle liste d’attesa, per far sì che i nostri servizi siano adeguati dalla domanda, stiamo comprando dei servizi sul mercato. Questo è consentito».
«Se il tema della prestazione oraria comprata sul mercato va a remunerare i professionisti in misura maggiore rispetto al trattamento che i sanitari del servizio pubblico ricevono, è un tema contrattuale – ha osservato – che non riguarda la Regione. Questo scandalo sul trattamento dipende solamente dal fatto che la nostra è un’economia di mercato e sul mercato le prestazioni sono pagate secondo il prezzo che il mercato indica».
«Siamo una delle ultime regioni che ricorre all’acquisto di servizi sul mercato sanitario, con gli appalti – ha aggiunto -, ci sono regioni ben più importanti e blasonate del Nord Italia, che ricorrono a cooperative dall’inizio del Covid. Noi ci dovremmo chiedere quanto valgono la salute di una persona, un pronto soccorso che ti soccorre subito, un trattamento adeguato a un cittadino in materia sanitaria».
«Ci riempiamo sempre la bocca dicendo che il nostro sistema sanitario, il welfare europeo è il migliore al mondo perché si garantisce la professionalità e l’universalità di tutti – ha concluso -‘, poi quando noi cerchiamo di garantire l’universalità, abbattere le liste d’attesa, garantire riposo ai nostri professionisti che per tre anni non si sono neppure goduti ferie, emergono tutte queste critiche che penso siano molto ingiuste e infondate».