Ancona-Osimo

Ritorno a scuola: anche nelle Marche levata di scudi dei presidi sulla responsabilità penale

Il punto sulla situazione con il presidente regionale dell'Anp Riccardo Rossini che dice: «Il virus è impalpabile e invisibile e non può esserci la certezza che il contagio sia avvenuto all'interno dell'istituto». E poi la questione mezzi di trasporto

ANCONA – Si preannuncia già un autunno rovente in vista della riapertura delle scuole. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal consulente del Ministero della Salute Walter Ricciardi che ha messo in dubbio le elezioni e il ritorno sui banchi in caso di un ulteriore impennata di contagi, non sono bastate le rassicurazioni della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a placare le polemiche: presidi e genitori sono in fibrillazione, anche se per ragioni molto diverse. Se infatti da un lato c’è schierato il plotone delle famiglie che rivendica una istruzione in presenza per la prole, dopo i mesi per molti devastanti di didattica a distanza, dall’altro ci sono i presidi in agitazione per una eventuale responsabilità penale in caso di contagio del personale docente e non docente, oppure di uno studente.

Insomma la situazione non è affatto semplice ed è già levata di scudi da parte dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp), con il presidente regionale Riccardo Rossini che mette i puntini sulle “i” e chiede al Ministero dell’Istruzione di «rivedere la responsabilità penale» per i dirigenti scolastici in caso di contagio.

«Equiparare il contagio da covid ad un incidente sul lavoro è surreale – spiega -. Il virus è impalpabile e invisibile, non possiamo dirgli di restare fuori, così si crea una situazione paradossale» spiega, evidenziando la necessità di creare «uno scudo da questo punto di vista per i dirigenti» visto che oltretutto «non può esserci la certezza che il contagio sia avvenuto necessariamente all’interno della scuola»

Riccardo Rossini, presidente regionale Anp

I presidi, tiene a precisare Rossini, stanno lavorando alacremente in questi giorni per predisporre le aule e gli altri ambienti scolastici in base ai protocolli di sicurezza previsti dal Comitato Nazionale per limitare la diffusione del virus: ecco allora banchi distanziati, percorsi differenziati, disinfettanti, e qualcuno si dota anche di termoscanner come evidenzia il presidente Anp che sta dotando il suo istituto (il Liceo Scientifico, Musicale e Coreutico Marconi di Pesaro) proprio con questo rilevatore di temperatura corporea.

«Una volta che il ragazzo entra a scuola deve sentirsi sicuro – chiarisce il presidente regionale Anp – e stiamo facendo il possibile per predisporre tutto per la riapertura del 14 settembre». Tanti i nodi da risolvere, uno su tutti le aule non idonee che nelle Marche toccano quota 5%, una questione di cui per competenza si stanno occupando gli enti locali per le scuole primarie e la provincia per quelle secondarie, ma nonostante la corsa contro il tempo «l’impressione è che gli interventi non possano essere terminati in tempo» spiega Rossini.

Altro nodo quello del trasporto pubblico, con le norme anti contagio varate dalla Regione che fissano un limite alla capienza dei mezzi al 60% per garantire il distanziamento necessario. «Questo significa che un 40% di studenti che prendevano il pullman per venire a scuola, ora dovranno dotarsi di mezzi propri o non riusciranno a venire a scuola – sottolinea -. Navighiamo a vista, vedremo dei primi giorni cosa fare, ma se dovessero essere in molti a non riuscire a raggiungere la scuola con mezzi propri per questi studenti attiveremo la didattica a distanza: nella nostra scuola ci siamo già attrezzati con la rete in fibra ottica e con un nuovo server per potenziare la rete».

Un quadro delicato al quale si aggiunge la gestione a scuola dei possibili nuovi contagi, in questo caso lo scenario, spiega Riccardo Rossini, vedrà l’isolamento e la quarantena per lo studente e i suoi contatti. Insomma la classe potrebbe finire in quarantena e i presidi dovranno anche tenere conto che un allievo che frequenta la scuola, non resta fermo solo in classe, ma si sposta anche in altri ambienti: il timore è quello che per limitare la diffusione del virus possa finire in quarantena l’intera scuola.

Intanto però a livello nazionale l’Anp ha stretto un accordo con l’Aimef, Associazione Italiana Medici di Famiglia, per una campagna di test sierologici gratuiti a tappeto nelle scuole in modo da verificare, fra il personale docente e non docente, quanti sono stati a contatto con il virus e quindi potrebbero aver sviluppato una immunità all’infezione, anche se resta sempre l’incognita su quanto tempo possa permanere questa immunità.

I test sierologici, volontari, partiranno dal 24 agosto.