ANCONA – «Siamo arrivati già all’84% e valutiamo che un 10% di persone hanno già acquisito gli anticorpi per effetto della patologia, quindi viaggiamo ben oltre il 90%» di marchigiani immunizzati contro il virus. È la riflessione sull’andamento della pandemia dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini.
Nelle Marche ha ricevuto la prima dose di vaccino l’84% della popolazione, una quota che secondo l’assessore, insieme a quella dei guariti dall’infezione lascerebbe ritenere che «la copertura di gregge sia in corso di completamento», come dimostrerebbe anche il fatto che dal monitoraggio nelle scuole sentinella delle Marche sui primi 1.000 studenti testati con i salivari molecolari è emerso 1 solo positivo.
Tuttavia secondo Saltamartini non si arriverà ad una copertura totale contro il virus: «L’obiettivo del governo è di arrivare al 100% ovviamente, ma non ci possiamo arrivare per le valutazioni che tanti cittadini, legittimamente o sbagliando, fanno. Io credo che nella nostra regione ci sia stato un grande sforzo per arrivare a questo risultato, dopodiché dobbiamo anche essere consapevoli che le misure che abbiamo adottato, come le cure domiciliari e l’uso degli anticorpi monoclonali, con la possibilità di curare nelle prime fasi la patologia, sono un segnale molto positivo dell’efficienza del sistema sanitario.
Secondo Saltamartini, «il tema vero è che le possibili varianti potrebbero non essere coperte dai vaccini». Ai giornalisti che gli chiedevano se intendesse fare un appello alla vaccinazione, ha risposto «non faccio appelli alla vaccinazione perché sembra che ci sia l’obbligo o una coartazione anche indiretta nei riguardi dei cittadini. Siamo un Paese avanzato dove i cittadini spesso hanno informazioni maggiori anche degli stessi tecnici o scienziati – afferma . Io mi sono vaccinato e ritengo che la vaccinazione sia la strada migliore, ritengo che i prodotti che somministriamo non ingenerano altre problematiche, tuttavia dobbiamo rispettare la valutazione di chi ritiene di non vaccinarsi».
Per l’assessore con i test salivari antigenici, attualmente non riconosciuti per l’ottenimento del Green pass dal momento che solo i molecolari salivari lo sono, «a 1,50 l’uno potremmo controllare tutti, senza coartare nessuno».