ANCONA – La campagna vaccinale ad Ancona si sposta e torna all‘impianto sportivo Paolinelli in via Schiavoni, da dove era partita nel 2021. Ne dà notizia l’assessore alla Protezione civile del Comune di Ancona, Stefano Foresi. L’impianto riapre i battenti per le somministrazioni dei vaccini anti-Covid, giovedì 8 settembre alle 15 ed eseguirà le vaccinazioni fino alle 19 di sera.
Durante il periodo estivo, la campagna vaccinale si era spostata al Crass di Ancona, dove sono in corso anche le vaccinazioni dei bambini, ad opera dei pediatri che si erano messi a disposizione nell’inverno scorso per immunizzate la popolazione scolastica. Al Paolinelli, spiega Foresi, «le vaccinazioni per ora si svolgeranno tre volte a settimana, due pomeriggi e una mattina. Come sempre – aggiunge – collaboriamo con l’Asur per fare in modo che la struttura sia accogliente per tutti i cittadini del distretto».
«Come pediatri stiamo facendo uno sforzo ingente su base volontaria per garantire che la vaccinazione nella popolazione pediatrica non si interrompesse, nonostante il periodo di ferie» spiega il pediatra Giuseppe Cicione. L’ultima seduta vaccinale si è tenuta il 10 agosto, quando sono state somministrate 15 dosi di vaccino anti-Covid.
La prossima seduta vaccinale è prevista, sempre al Crass di Ancona, il 7 settembre, mentre la successiva, con tutta probabilità si svolgerà ai primi di ottobre al Paolinelli, salvo cambiamenti. «Speriamo di definire meglio gli aspetti organizzativi – dice il dottor Cicione – In questa fase non riscontriamo molte richieste di vaccinazioni, vedremo con la riapertura delle scuole se la situazione muterà, ma dipenderà dalle ospedalizzazioni, più che dalle infezioni: questa estate infatti abbiamo avuto tantissime infezioni da Omicron 4 tra i bambini, ma le vaccinazioni sono state poche».
Il pediatra si dice d’accordo con l’eliminazione delle misure restrittive a scuola e con la riduzione dell’isolamento da 7 a 5 giorni, «Diversamente – spiega – avremmo avuto solo gli effetti negativi delle restrizioni per bambini, mentre è molto importante che la scuola riapra in presenza e che si “ragioni” più sui numeri delle ospedalizzazioni che delle infezioni».