ANCONA – La maggior parte delle persone positive al Covid-19 e ricoverate per il virus nei diversi ospedali delle Marche non è vaccinata. È quanto emerge da fonti sanitarie regionali. Il numero dei casi positivi con ciclo di vaccinazione completo (doppia dose o dose unica) nella nostra regione aggira attorno al 4%, mentre quello dei positivi che hanno ricevuto solo 1 dose (ciclo incompleto) si aggira attorno al 25-28%.
Sul fronte delle ospedalizzazioni i ricoverati per Covid-19 che hanno completato il ciclo vaccinale nelle Marche sono attorno all’1%, ovvero un solo caso in tutta la regione. In pratica il 99% dei ricoverati per Covid-19 degenti negli ospedali delle Marche sono persone non vaccinate (per vaccinati si intende chi ha avuto la doppia dose o il monodose). Se si guarda invece il dato relativo ai ricoverato che hanno ricevuto 1 sola dose di vaccino sono il 6%.
Agli Ospedali Riuniti di Ancona nella giornata di oggi – 4 agosto – sono 21 i ricoverati per Covid-19: 10 in Clinica di Malattie Infettive, 10 in Divisione di Malattie Infettive e 1 all’ospedale Salesi. Vuote invece le terapie intensive negli ospedali di Ancona.
«L’età media dei ricoverati si è abbassata», spiega il primario della Clinica di Malattie Infettive, Andrea Giacometti. Tra i degenti ci sono anche un ragazzo di 25 anni ed un 34enne, ma in linea generale l’età media dei degenti affetti dal virus si attesta tra i 45 e i 50 anni.
«Oggi abbiamo dimesso l’unico paziente ricoverato e vaccinato con doppia dose di AstraZeneca» spiega l’infettivologo, sottolineando che nei pochi casi di persone vaccinate con prima dose e ricoverate la malattia «è più leggera e nei grandi numeri solo 1 su 100 sviluppa una polmonite».
«Nei non vaccinati la malattia è severa come nelle prime ondate e fra i nostri ricoverati (tra Clinica e Divisione, ndr.) 8 sono in c-pap ovvero in ventilazione forzata».
Tra le comorbidità (altre patologie) presenti nei ricoverati a Torrette ci sono obesità, apnee notturne e bronchite cronica, ma trattandosi di pazienti più giovani rispetto al passato, Giacometti rileva che «le comorbidità sono meno frequenti».
Il primario spiega che i ricoverati sono soprattutto «no-vax dichiarati e persone che non si sono ancora vaccinate perché indecise e perplesse a causa delle notizie contrastanti sui vaccini. Volendo aspettare e rimandando la vaccinazione alla fine purtroppo hanno contratto l’infezione».
«Non bisogna abbassare la guardia – conclude il primario – non sappiamo come evolverà la situazione. Abbiamo già raggiunto i 20 posti letto occupati in Malattie Infettive, non vorremmo superare il 15% di letti occupati da malati Covid-19, è opportuno per questo coordinarsi bene a livello regionale e che anche gli altri ospedali si preparino ad un ad un possibile incremento».