ANCONA – Arriva una boccata di ossigeno per i risparmiatori vittime del crac di Banca Marche. Sono arrivati i primi rimborsi agli azionisti azzerati che hanno ricevuto un acconto del 40% sul totale di quando loro spetta e che sarà liquidato attraverso il Fondo Indennizzo Risparmiatori gestito dalla Consap, la società deputata al controllo delle istanze di rimborso e alla loro liquidazione.
«Questi primi acconti sono la conclusione positiva di un lungo e complesso percorso iniziato due anni fa» commenta l’avvocato Corrado Canafoglia, che con Unione Nazionale Consumatori ha guidato la battaglia di giustizia per i risparmiatori che si sono visti azzerare quanto investito nell’istituto di credito marchigiano. Una brutta pagina sulla quale è stato avviato un processo per accertare le responsabilità dei vertici della banca.
Ma la lunga trattativa condotta presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’ambito della cabina di regia voluta dai sottosegretari Bitonci (Lega) e Villarosa (M5s) e della quale è stato membro tecnico anche il legale senigalliese (Canafoglia), in rappresentanza dei risparmiatori di Banca Marche, è finalmente culminata con l’accordo siglato con il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e l’ex Ministro dell’Economia e delle Finanze Tria.
Tra i beneficiari del Fondo, alimentato con i conti dormienti, che i risparmiatori italiani non reclamano e vengono quindi introitate dalla Cassa Depositi e Prestiti, sono stati inseriti gli azzerati di Banca Marche per l’operazione di rimborso.
«L’importo azzerato in base al Decreto “Salva banche” firmato dal Governo Renzi relativo ai soli risparmiatori di Banca Marche ammonta a circa un miliardo e 200 milioni di euro – spiega l’avvocato Canafoglia – Un importo enorme per l’intero tessuto socioeconomico delle Marche. Con il Fondo di indennizzo ritornano nelle tasche degli oltre 44mila risparmiatori marchigiani circa 350-400 milioni di euro, una somma importante per chi ha perso i propri risparmi, talora frutto dei sacrifici di una vita».
Risorse importanti, che oltretutto, come evidenzia il legale, «giungono in un momento di difficoltà economica dovuta alla crisi del covid. In questi anni abbiamo lavorato duramente per arrivare al risultato, che consideriamo comunque parziale, perché seguiremo l’iter sino al saldo integrale del Fondo, che nel suo totale va a coprire il 30% del valore delle azioni azzerate, ma anche perché il nostro impegno è diretto ora a recuperare il residuo 70% del maltolto».
L’avvocato rimarca infatti che l’intenzione, nell’ambito del filone processuale è quella di «agire contro altri soggetti che hanno avuto un ruolo in questo disastro economico per la nostra regione. Con le imprese ed i cittadini del territorio marchigiano, ed altri ci aspettiamo di conoscere questi nomi nelle prossime udienze del processo, quando sfileranno davanti al Tribunale coloro che ricoprono o hanno ricoperto ruoli di potere nel sistema bancario- finanziario anche nazionale».