ANCONA – «Le Marche non sono più l’isola felice di un tempo e, paradossalmente, sono state proprio le condizioni di tranquillità a farne un territorio-rifugio e una terra di conquista per la criminalità». È la riflessione del vicecapogruppo della Lega Mirko Bilò, referente per le Marche del Dipartimento Nazionale Antimafia del partito, posta al vertice romano del Dipartimento che si è tenuto nei giorni scorsi alla presenza del presidente nazionale Gianluca Cantalamessa, capogruppo in Commissione Antimafia della Camera.
Secondo Bilò «grazie alle politiche di rilancio, le previsioni disegnano le Marche come un crocevia di opportunità che possono, esporle ulteriormente al radicamento di fenomeni criminali: dai cantieri che si apriranno con il PNRR, a quelli per la ricostruzione post-sisma per cui la regione rappresenta il più grande cratere (85 Comuni terremotati) tra le quattro del centro Italia colpite dal sisma del 2016».
Una situazione, osserva «su cui si innesta la crisi generata dalla pandemia: condizioni che possono favorire il rischio di riciclaggio dei capitali illeciti tramite l’acquisizione di imprese e attività, e l’usura. Lo scenario, dunque, impone di mantenere attiva la cultura della legalità e di evitare che i fenomeni possano radicarsi e amplificarsi sul territorio». E in tal senso «l’attività del Dipartimento rappresenta per la regione una ulteriore opportunità d’intervento proattivo su questioni sempre più stringenti come sicurezza e legalità».
Nell’agenda del Dipartimento Antimafia, fa sapere, tra le priorità figura quella di «favorire le condizioni per contesti sociali armonici così che il territorio non sia terreno fertile per la devianza» un tema affrontato con le leggi regionali sulle politiche abitative e l’esdebitazione.
«Con la prima, già in vigore, abbiamo previsto quote di riserva per giovani coppie, famiglie monoparentali e rappresentanti delle forze dell’ordine finalizzata anche alla riqualificazione sociale dei condomìni e dei quartieri – spiega -. Un passo fondamentale per contrastare il fenomeno delle gang, della violenza urbana, dello spaccio sotto casa e della criminalità. Con la Pdl regionale sull’esdebitazione, in corso di deposito, vogliamo mitigare gli effetti della crisi da sovraindebitamento su piccole imprese, professionisti e consumatori: chi, non potendo pagare le rate dei prestiti, vede compromesso l’accesso al credito non deve ricorrere a soluzioni estreme».
L’altro fronte aperto è quello della «sensibilizzazione delle istituzioni puntando ad aprire sportelli territoriali sulla legalità, come strumento di prevenzione e monitoraggio – spiega Bilò, già vicedirigente della Digos, specializzato in sicurezza – . Siamo al lavoro con gli Ordini per mettere a disposizione una rete professionale a supporto degli operatori locali. Un progetto pilota è stato appena avviato su Fermo, dove ha prodotto buoni risultati».
Il tema della sicurezza è stato al centro anche di un altro vertice romano, quello con il sottosegretario all’interno Nicola Molteni, il commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti e i deputati marchigiani Luca Paolini, Mauro Lucentini, Tullio Patassini.
«Ho rappresentato al nostro sottosegretario Molteni le criticità della regione e di Ancona in particolare – spiega Bilò –. Nel capoluogo di regione le preoccupazioni di cittadini e negozianti per i crescenti episodi di criminalità e violenza urbana si sommano agli oggettivi problemi di operatività della Questura che ha organici ridotti per il declassamento e i pensionamenti. Va riconosciuto al nuovo questore Capocasa e ai suoi uomini il merito di aver già ottenuto ottimi risultati a seguito di un più strategico presidio del territorio».
«Faremo tutto quanto possibile – conclude – perché possa avere strumenti adeguati per garantire la sicurezza e la tranquillità di cittadini e attività commerciali. Abbiamo già concordato una prossima visita del sottosegretario Molteni ad Ancona e negli altri capoluoghi delle Marche per affrontare con prefetti e questori le problematiche specifiche dei territori».