ANCONA – La crisi climatica e l’incremento della popolazione a livello mondiale hanno reso ancora più pressante la necessità di garantire cibo sano e accessibile, evitando il sovrasfruttamento delle risorse naturali. In un simile contesto la conservazione e la valorizzazione dell’Agrobiodiversità e delle Risorse Fitogenetiche ricoprono un ruolo chiave per garantire a tutti cibo nutriente e una dieta sana. Temi centrali di Agrobiodiversità per diete sane e sostenibili: Legumi alimentari, Scienza Partecipativa, Sicurezza Alimentare e Cooperazione internazionale, l’evento dell’Università Politecnica delle Marche, che si tiene il 12 settembre alla Mole Vanvitelliana ad Ancona e che apre l’incontro annuale del progetto H2020 INCREASE – “Intelligent Collections of Food Legumes Genetic Resources for European Agrofood Systems” (www.pulsesincrease.eu).
Professor Roberto Papa, docente ordinario di Genetica Agraria presso l’Università Politecnica delle Marche e coordinatore del Progetto INCREASE, si stima che nel 2050 occorrerà nutrire oltre 9 miliardi di persone: è una sfida impegnativa. Come vincerla?
«Certo è una sfida che spesso può apparire anche troppo impegnativa. Per vincerla dobbiamo per prima cosa riconoscere la realtà, contrastare il negazionismo climatico e ambientale e non nascondere la testa sotto la sabbia. Dobbiamo raggiungere la consapevolezza che questa è, per tutti noi, la sfida in assoluto più importante e dobbiamo vincerla. Una sfida per contrastare i cambiamenti climatici ma anche per mitigarne gli effetti e adattarsi. È in gioco il destino di noi tutti ma soprattutto quello dei nostri figli e nipoti. Chiaramente dobbiamo fare pressione sul sistema politico per adottare politiche conseguenti, ma dobbiamo anche iniziare a modificare il nostro atteggiamento e le nostre abitudini. Ad esempio, una strada da percorrere è la transizione alimentare verso diete a base prevalentemente vegetale, che favoriscano la realizzazione di sistemi agroalimentari sostenibili, valorizzino i legumi alimentari e in grado di garantire la sicurezza alimentare ottimizzando l’uso del suolo. Una notizia positiva è che moltissimi cittadini italiani ed europei stanno già spingendo questa transizione anche in assenza di politiche conseguenti. Inoltre, molto spesso agire per la sostenibilità è anche piacevole e salutare come nel caso di adottare diete a base prevalentemente vegetale. La salute del pianeta è la nostra salute».
Come è possibile agevolare la conservazione e l’utilizzo sostenibile delle risorse fitogenetiche?
«Dobbiamo mettere al centro gli agricoltori e i cittadini e la parola chiave è “decentralizzazione”. Le banche del germoplasma hanno una funzione unica e insostituibile, il germoplasma che conservano è un tesoro enorme con enormi potenzialità per migliorare i sistemi agricoli ma è sottoutilizzato. Per questo, ad oggi, sono necessarie delle strategie di conservazione innovative che permettano di estendere l’accesso e la condivisone delle risorse genetiche. Le tecnologie a cui abbiamo accesso, come le scienze omiche come la genomica e i sistemi informatici d’avanguardia, tra cui l’intelligenza artificiale e la blockchain, ci permettono di realizzare più facilmente una decentralizzazione delle risorse fitogenetiche, coinvolgendo non solo gli esperti del settore (ricercatori, breeder e agricoltori) ma anche tutti i cittadini interessati. Questo approccio, ad esempio, permette di valutare le varietà considerando condizioni ambientali e pratiche colturali molto diverse».
Con il progetto INCREASE avete coinvolto anche i cittadini, ci spiega come?
«Attraverso l’esperimenti di “Scienza dei Cittadini”, la cittadinanza europea è parte attiva del progetto INCREASE e della promozione di un sistema innovativo di conservazione e valorizzazione delle risorse fitogenetiche. Attraverso l’app “CSA INCREASE” (scaricabile da qualsiasi store), i cittadini interessati hanno potuto iscriversi all’esperimento, ed hanno ricevuto sei varietà diverse di semi di fagiolo da coltivare e caratterizzare. Dall’altro lato, noi abbiamo potuto raccogliere i dati e valutare più di mille varietà diverse di fagiolo in diversi ambienti europei, dai paesi scandinavi alle Canarie». (https://www.pulsesincrease.eu/news/registrations-now-closed-4-055-registered-participants-for-citizen-science-experiment).
Il professor Papa spiega che dati e risultati del progetto INCREASE possono essere considerati «un’enorme risorsa disponibile per tutta la comunità scientifica e per l’insieme del mondo agricolo. Abbiamo intenzione di sfruttare i risultati come input per progetti futuri. Inoltre, l’esperienza di scienza partecipativa potrà essere impiegata nella realizzazione di progetti di breeding partecipativo che prevede il coinvolgimento diretto degli agricoltori nella selezione. Uno di questi progetti si chiama inSiEME ed è stato appena approvato dal Mipaaf e si occupa di miglioramento genetico evolutivo e partecipativo in agricoltura biologica. inSiEME, che coinvolge ricercatori agricoltori e Istituti agrari si occupa di frumento duro, lenticchia e cece per promuovere pratiche come le rotazioni e la consociazione che sono alla base di pratiche sostenibili.
Il progetto INCREASE
Il Progetto INCREASE è finanziato dal programma dell’Unione Europea Horizon 2020 e coinvolge ventotto partners internazionali e si occupa della conservazione delle risorse genetiche di quattro diverse leguminose ad uso alimentare: fagiolo, cece, lenticchia e lupino. Il progetto mira a promuovere l’agrobiodiversità, in particolare la conservazione e l’utilizzo dei legumi alimentari per lo sviluppo di sistemi agricoli sostenibili che portino alla produzione di prodotti alimentari innovativi, con lo scopo di facilitare la transizione alimentare verso diete a base vegetale che è fondamentale per realizzare sistemi agroalimentari sostenibili, promuovere la salute e contrastare la crisi climatica e ambientale.
Per questo è necessario sviluppare sistemi alimentari che leghino la salute con la sostenibilità dell’agricoltura e valorizzando prodotti radicati nella tradizione agricola e alimentare dei paesi europei e mediterranei. Allo stesso tempo, INCREASE si occupa di studiare metodi innovativi per facilitare la conservazione e l’uso sostenibile di tutte le risorse genetiche, concentrandosi su strategie innovative e abilitanti che possano facilitare l’accesso e l’uso delle risorse genetiche, promuovendo al contempo la condivisione dei benefici che derivano dal loro utilizzo.
INCREASE sta sviluppando un’infrastruttura per la conservazione delle risorse genetiche delle leguminose alimentari, che potrà essere sfruttata in diversi ambiti e in progetti futuri. Questa infrastruttura si basa sulla caratterizzazione delle risorse genetiche grazie all’applicazione di tecnologie genomiche avanzate (tra cui l’assemblaggio di genomi ad alta qualità e la ricostruzione del pangenoma), l’uso di tecnologie abilitanti e per la valutazione di moltissime caratteristiche delle piante come quelle dell’adattamento ai diversi ambienti di coltivazione, le caratteristiche nutrizionali e organolettiche) di centinaia di varietà di leguminose (fagiolo, cece, lenticchia e lupino).
Ciò viene condotto in più località, ambienti e condizioni (es. pieno campo e ambienti controllati come serra e camere di crescita). Inoltre, INCREASE sfrutta molteplici approcci, dalla semplice caratterizzazione morfo-agronomica all’analisi del fenotipo molecolare mediante tecnologie multi-omiche (es. trascrittomica, metabolomica), allo scopo di individuare un ampio ventaglio di caratteristiche aventi rilevanza nutrizionale e qualitativa. INCREASE condividerà i risultati ottenuti con la rete degli stakeholder e dei cittadini, in modo che anch’essi possano contribuire attivamente alla valorizzazione delle risorse genetiche e allo sviluppo di nuove varietà.
INCREASE sta realizzando un database e strumenti intuitivi e di facile utilizzo per l’esplorazione e la visualizzazione dei dati. In parallelo, utilizza approcci innovativi per la raccolta e l’ analisi dei dati che sfruttano l’Intelligenza Artificiale (AI) e blockchain come quelli sviluppati per l’esperimento di Citizen Science.