Ancona-Osimo

Crisi economica, Cesetti (Pd): «Marche siano inserite tra Regioni che beneficiano decontribuzione su costo lavoro»

Il consigliere regionale del Pd invoca per le Marche l'estensione della misura decontributiva, un tema che porteranno nel prossimo consiglio regionale del 14 giugno

Il gruppo consiliare del Pd. Da sinistra Cesetti, Carancini, Mastrovincenzo, Casini, Mangialardi, Vitri e Biancani

ANCONA – «Le Marche siano inserite tra le Regioni che beneficiano della decontribuzione sul costo del lavoro, misura più efficace della pur necessaria Zes che tarda ad arrivare, e si colga l’opportunità indicata dal Ministro Carfagna». A dirlo è il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti. Secondo il dem, la crisi economica causata dalla guerra in Ucraina avrà un ruolo decisivo nella proroga della misura decontributiva prevista dalla legge 104 del 2020 che l’Unione europea potrebbe concedere all’Italia a partire dal prossimo 1° luglio. Ad annunciarlo nei giorni scorsi è stata la ministra per il Sud Mara Carfagna, che parteciperà ai negoziati con Bruxelles.

La questione investe direttamente anche le Marche, ad  oggi escluse dal provvedimento, ma fortemente interessate a entrare nel novero delle regioni che beneficiano della misura. Una battaglia che, in particolar modo, sta da tempo conducendo il consigliere del Partito Democratico, che ha chiesto, attesa l’urgenza, di affrontare la questione nel prossimo Consiglio regionale di martedì 14.

«La riapertura della finestra dal 1° luglio – afferma Cesetti – offre nuovamente l’opportunità alla giunta regionale di chiedere l’estensione della misura decontributiva per il personale delle imprese che operano nelle Marche o, almeno, per quello delle aziende localizzate nel cratere del sisma 2016 e in tutte le aree di crisi industriale complessa della nostra regione. È evidente, infatti, che la congiuntura economica negativa che da tempo attraversa le Marche, oggi aggravata dalle conseguenze della pandemia, della crisi energetica e da ultimo dallo scoppio della guerra in Ucraina, fornisce alla nostra regione, e soprattutto alle aree terremotate e di crisi complessa, tutti i requisiti necessari per accedere agli sgravi contributivi del 30% sul costo del lavoro che la legge 104 prevede al momento solo per le aziende che operano in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Tra l’altro, l’esclusione dei nostri territori dal provvedimento rischia di creare una grave discriminazione ai danni dei lavoratori e delle imprese marchigiane. L’assenza di benefici fiscali analoghi a quelli vigenti nel confinante Abruzzo, infatti, porterebbe le aziende interessate a investire e insediare stabilimenti produttivi in quel territorio capace di offrire condizioni più vantaggiose sul costo della manodopera».

«É assolutamente urgente e necessario – conclude il consigliere dem – operare celermente per far sì che il provvedimento venga integrato con l’inserimento delle Marche nell’elenco delle regioni beneficiarie, anche per dare seguito alla Risoluzione approvata dal Consiglio regionale lo scorso dicembre, la quale dovrebbe costituire un impegno vincolante sempre, invece, disatteso dalla Giunta regionale».