ANCONA – Nell’attesa che la crisi di Governo passi nelle mani del premier Conte e poi a quelle del capo dello Stato Mattarella, lo scontro tra 5Stelle e Lega, innescato dalla Tav, si fa sempre più duro con scambio di reciproche accuse.
Proprio questa mattina (12 agosto) ad andare in affondo è stato il senatore del Movimento 5Stelle Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici al Senato. «Le motivazioni più palesi che hanno indotto Salvini a interrompere il Governo Conte sono i risultati delle elezioni europee che hanno visto una forte crescita della Lega ed in generale della “destra italiana senso stretto” (Lega + FI + Fratelli d’Italia) con percentuali che sembrerebbero donare la maggioranza assoluta del Parlamento. Salvini avrebbe annusato la possibilità di divenire Presidente di un governo a trazione Lega» scrive il senatore pentastellato.
La critica mossa da Coltorti al leader della Lega Salvini punta il dito sulla Legge di Bilancio da realizzare, sull’aumento dell’Iva da scongiurare, oltre che «sulle decine di provvedimenti in corso di realizzazione che avrebbero dato slancio all’economia del Paese». Poi «Le decine di situazioni di crisi aziendale che il Ministro Di Maio stava risolvendo inclusa quella dell’Alitalia che coinvolge 12.000 persone e uno spread che in questi casi si impenna. Infrazioni UE da disinnescare il Documento di economia e Finanza da presentare alla Unione Europea in settembre con il quadro dei conti pubblici».
Per il senatore pentastellato, «malgrado gli slogan il numero di rimpatri è stato molto basso. Il leader massimo è bravissimo a lanciare strali da una spiaggia ma in quanto a visite politiche ed accordi internazionali è stato una frana».
«Il Movimento – prosegue Coltorti – osteggia la flat tax che vorrebbe Salvini, primo perché non ci sono le coperture, come Tria ha continuamente ripetuto, secondo perché la Costituzione vuole che ognuno contribuisca alle spese statali secondo le proprie possibilità».
Ma a far incrinare il rapporto tra le due forze politiche al Governo c’è anche l’autonomia voluta da Salvini e osteggiata dai 5Stelle perché «dividerebbe l’Italia in tanti regni pre-unitari. Mi meravigliano i meridionali che si sono dimenticati che sino a poco tempo fa la Lega si chiamava Lega Nord – osserva Coltorti -. Ora ha inserito nei propri ranghi quattro capi bastoni meridionali sperando che funzionino da specchietti per le allodole. L’Italia stava lentamente risollevandosi e la grande finanza, quella del neoliberismo, vede il Movimento attento all’ambiente ed al lavoro come il fumo negli occhi. La grande finanza vuole la ricchezza di pochi (basti vedere il caso Grecia) a scapito dei diritti sociali, dell’impoverimento del popolo e della sua precarizzazione sinora sempre difesi dal Movimento 5 Stelle».
Secca la replica del senatore della Lega Paolo Arrigoni, Questore a Palazzo Madama, che indica ottobre come data limite per andare alle urne e fare la Flat tax. «Occorre rilanciare l’economia attraverso investimenti, opere pubbliche e abbassamento delle tasse, per questo chiediamo di andare a votare subito – spiega Arrigoni – così non ci saranno ripercussioni sui tempi di approvazione della Legge di Bilancio».
Per quanto riguarda la Legge Spazzacorrotti il senatore della Lega spiega che «occorre una riforma della Giustizia che separi le carriere e riduca i tempi dei processi per avere una giustizia più efficiente non solo in ambito penale e civile, ma anche amministrativo». Sul fronte del taglio dei parlamentari invece evidenzia che «approvare quella legge avrebbe significato perdere un altro anno dilazionando ulteriormente il periodo di crisi in cui versa il Paese, mentre sono molti gli imprenditori che chiedono a gran voce le elezioni per arrivare alla Legge di Bilancio ed evitare l’aumento dell’Iva».
Intanto proprio oggi pomeriggio, 12 agosto, potrebbe essere la giornata decisiva per la crisi di Governo: si tiene infatti la conferenza dei capigruppo in Senato dove verrà deciso come e quando verrà discussa la sfiducia al premier Conte, «sfiduciato già la settimana scorsa dai 5Stelle sulla Tav» precisa Arrigoni.
La crisi di Governo era inevitabile ed è stata provocata dal Movimento 5Stelle con la mozione contro la Tav, quando una settimana prima Conte aveva detto che bisognava andare avanti anche perché l’Unione Europea aveva aumentato la percentuale di finanziamento.
«Di fronte a un ennesimo non era inevitabile aprire una crisi, la Lega è per il si e per l’autonomia che non spacca il Paese, ma che significa piuttosto attuare la sussidiarietà della Costituzione», inoltre, spiega Arrigoni anche sulla questione dell’economia circolare si era acceso lo scontro in seguito al no dei 5Stelle: L’economia circolare sottolinea il senatore «la si deve realizzare sul campo attraverso l’End of Waste», ovvero il riciclo dei rifiuti, ma anche con «gli impianti di compostaggio e i termovalorizzatori», tuttavia anche qui i pentastellati erano contrari.