ANCONA – Ha dedicato il suo intervento «alle persone palestinesi» morte nella notte a Rafah il rappresentante del Consiglio studentesco dell’Università Politecnica delle Marche, Gianluca Ferri, intervenuto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 dell’Ateneo dorico, che si è svolta nella mattinata di oggi, 7 maggio, al Teatro delle Muse di Ancona.
Ferri, prima di iniziare il suo intervento, ha aperto la bandiera palestinese e l’ha posta sopra il leggio, per poi annunciare che il consiglio studentesco «ha chiesto all’unanimità l’immediata interruzione dei rapporti con le università israeliane». «Come comunità accademica – ha detto – dobbiamo batterci per dare voce a quelle comunità accademiche che a Gaza non esistono più». Le università, ha aggiunto, «sono parte del motore che cambia il mondo, luoghi in cui le idee prendono vita e in cui si gettano le fondamenta per la realizzazione del futuro».
«È doloroso vedere una tale ferocia nei confronti di studentesse e studenti che vogliono ancora poter sognare in modo diverso – ha proseguito -, un mondo dove la vita i diritti umani, vengono salvaguardati, dove la giustizia sociale prevalga su interessi economici e politici, persone uccise ogni giorno da decenni, decine di migliaia di morti apartheid, occupazione, vite spezzate dall’ideologia sionista paesi interi, ciechi, sordi e muti di fronte al genocidio in corso».
«Di una Palestina libera non se ne parla – ha detto ancora -, di uno stop al genocidio non se ne parla, di una condanna allo Stato sionista di Israele non se ne parla e in una sede come questa sembra anche fuori luogo», poi ha fatto riferimento alla bandiera della Palestina, posta sul leggio, e ritratta sulla spilla nella giacca al petto di Ferri. «Tutto potrà sembrare davvero astratto – ha concluso – ma una Palestina libera è qualcosa di molto concreto». Al termine del suo intervento alcuni studenti in platea hanno sollevato in aria bandiere palestinesi. Tra i diversi temi toccati da Ferri nel suo discorso anche il problema degli alloggi per gli studenti fuori sede e poi l’appello alla Regione a reintegrare i fondi per il diritto allo studio.