ANCONA – La Croce Gialla di Ancona in prima linea per il Kenya. È in corso in questi giorni infatti la raccolta dei farmaci per l’ospedale North Kinagop. Questo dopo l’incontro di lunedi sera, 17 febbraio, nei locali della Croce Gialla di Ancona, con il giornalista anconetano Stefano Pagliarini reduce da un viaggio in Kenya dove ha avuto modo di vedere da vicino il North Kinagop, ospedale che si trova a circa 120 km da Nairobi.
«Un racconto senza dubbio interessante con lo stesso giornalista che ha parlato anche di una comune che si è sviluppata attorno a questo ospedale e di come si vive o meglio di come si sopravvive nelle baraccopoli di Nairobi. Un viaggio durato tre settimane assieme ad un gruppo di medici guidati dal professor Bruno Frea, uno dei luminari della urologia a livello internazionale», spiegano dalla Croce Gialla. E proprio uno di questi medici partiti per il Kenya, la dottoressa Erica Palagonia, era presente in sala a raccontare anche lei questa esperienza di viaggio. Personale medico che ripartirà per il Kenya alla fine di marzo per una nuova missione umanitaria.
Per questo motivo i volontari della Croce Gialla hanno allestito nella sede di via Ragusa ad Ancona un centro per la raccolta dei farmaci che partiranno assieme al personale medico. A spiegare quello che effettivamente occorre la dottoressa Erica Palagonia. «Servono antibiotici di qualsiasi natura, antidolorifici, farmaci per la febbre, disinfettanti e pomate ad uso topico. Questo ospedale assiste anche bambini: quindi occorrono pannolini e materiale per l’igiene. Si accettano anche dei peluche basta che siano di piccole dimensioni».
«Un vero e proprio appello alla città di Ancona per aiutare questa popolazione ma anche per dare supporto al personale medico che a fine marzo partirà per il Kenya», spiega la Croce Gialla. Tutti i farmaci raccolti nella sede della Croce Gialla di Ancona saranno portati a Milano da dove partirà questa nuova missione umanitaria. «Un aiuto concreto che verrà documentato con tanto di materiale fotografico per dimostrare come questi farmaci arrivino direttamente in Kenya», spiega l’ente.