ANCONA – Fialetta e cartella clinica di Francesco Restolfer sequestrate all’ospedale di Torrette. È quanto disposto dalla Procura per chiarire le cause della morte del 66enne, avvenuta il 15 maggio scorso, nel reparto di Allergologia, durante le prove allergiche. La fialetta, parte del contenuto è stato somministrato al paziente, sarebbe stata di ceftriaxone, il principio attivo di un noto antibiotico, di cui il paziente sapeva già di essere allergico da due anni. Il sequestro sarebbe stato fatto dopo l’autopsia di venerdì scorso. Il giorno della morte erano già stati fatti dei sequestri, da parte dei carabinieri, e relativi a tutto quello trovato dove il paziente era stato tratto.
Prima dell’operazione di dicembre, fatta all’Inrca il giorno 12, il 66enne aveva avuto una somministrazione intramuscolare a casa, dello stesso antibiotico ricco di quel principio attivo che gli causò una reazione allergica in diverse parti del corpo. Fu in quella occasione che capì di esserne allergico. L’intervento all’Inrca confermò questa intolleranza tanto che nel foglio di dimissioni era stato indicato. Il 20 marzo il paziente era stato già al reparto di Allergologia di Torrette, per una prima visita che ha preceduto poi i test. La dottoressa che lo aveva visitato si era appuntata il pregresso clinico relativo anche al ricovero all’Inrca. A seguito della visita era stato richiamato in reparto, sempre ad Allergologia, per effettuare i test, due prove di cui una era la somministrazione di ceftriaxone di cui sapeva di essere già allergico. Doveva essere una assunzione orale.
La Procura ha sequestrato la cartella clinica del paziente che aveva Torrette e quella relativa alle dimissioni dall’Inrca dove c’era scritto l’allergia al farmaco che invece gli sarebbe stato iniettato prima di morire. L’indagine, aperta per omicidio colposo e dopo la denuncia dei familiari attraverso l’avvocato Alessandro Marrino, attende l’esito dell’autopsia. I primi risultati dell’esame autoptico non hanno rivelato con chiarezza se la morte è stata per shock anafilattico, subentrato per l’iniezione di una farmaco di cui l’uomo era allergico. Il sequestro servirà a chiarire che sostanza è stata iniettata al 66enne che poco dopo ha perso la vita, nel reparto di Allergologia, dove è arrivato alle 8.30 per sottoporsi ai test allergici, e se combacia con quella trovata in corpo.
Durante l’autopsia non sono emersi segni chiari, come per altri casi di morti per shock anafilattico, ma questa causa non è stata esclusa. Il medico legale, Matteo Tudini, arrivato da Bologna, si è preso tutto il tempo necessario per avere gli esiti degli accertamenti tossicologici, prima di trarre una conclusione definitiva. Ha 90 giorni. Nei primi riscontri dall’esame è stato evidenziato che la morte di Restolfer è sopraggiunta per un arresto cardio-respiratorio successivo alla somministrazione del contenuto della fiala, circa metà dose.