ANCONA – Pincio cuore della città. Mentre a pochi metri dal parco urbano e dai giochi dei bimbi gli automobilisti di Ancona sfidano i lavori in corso in via Rodi, tra gimkane di bus, code e improvvise inversioni di marcia per evitare imbottigliamenti, il polmone verde e panoramico soffre di una carenza d’affetto e d’attenzione che viene svelata al frequentatore della zona dai bagni pubblici chiusi, dalle aiuole prive della necessaria manutenzione, da un cancello monumentale tutto arrugginito, da panchine rotte, ma anche da un cantiere con recinzioni sollevate, o rotte anch’esse, che delimitano non si capisce bene che cosa. E poi scalini rotti sulla zona attrezzata per i bimbi, sgorbi d’improvvisati street artist sui giochi stessi, ma anche poco più in là, lungo il campo da calcio su cui si sono confrontati migliaia di anconetani. CentroPagina s’era occupata del Pincio anche in passato, perché negli scorsi anni i bagni pubblici prima erano diventati l’orrore del parco e poi avevano ospitato anche dei senzatetto. Adesso è tutto più facile: sono semplicemente chiusi, nessuno può accedervi, anche i bimbi se la tengono stretta, meglio così che entrare nella raccapricciante casetta, ora chiusa, appunto, che pure alle sue spalle cela uno dei più bei murales di Ancona.
E così, mentre AnconAmbiente provvede alla sostituzione dei sacchetti di plastica per l’immondizia nei cestini, basta fare un giro nel parco per imbattersi in rami e tronchi lasciati lì, come abbandonati, ma sicuramente in attesa di qualcuno che li smaltisca, in una panchina con un angolo rotto e con i ferri che ne fuoriescono pericolosamente. Mentre sul versante giochi dei bimbi ecco il cantiere per i lavori di VivaServizi al complesso acquedottistico, cantiere ben delimitato, anche se poi a destra e a sinistra, lungo le antiche mura che circoscrivono l’area si trovano delle reti da cantiere rotte che probabilmente stanno lì da molto tempo e che sembrano più un’installazione d’arte contemporanea non particolarmente riuscita che un recinto per delimitare non si sa bene cosa. A pochi passi da lì i bimbi sulle altalene e sugli scivoli, con nonni, o genitori, o baby sitter: anche gli stessi giochi lasciano piuttosto a desiderare, ma i piccoli non se ne curano. Manutenzione cercasi disperatamente, insomma. E per le urgenze, rivolgersi altrove.