ANCONA – Si riaccendono i riflettori sul declassamento della Questura di Ancona. La Lega ha presentato in Consiglio regionale una mozione, di cui è promotore e primo firmatario il consigliere Mirko Bilò, sottoscritta da tutto il gruppo consiliare. L’obiettivo è quello di impegnare la Giunta regionale a sollecitare la revisione e il potenziamento del personale in dotazione della Questura di Ancona, ma anche un maggior coordinamento tra le forze dell’ordine.
Il declassamento, avvenuto nel febbraio 2020, in seguito ad un numero più basso di denunce e reati rispetto ad altri territori, ha comportato un ridimensionamento organico del personale e ha fatto venir meno la figura del dirigente generale, con il ruolo di questore ricoperto da un dirigente di secondo livello.
E gli effetti, secondo il vicepresidente consiliare della Lega, si stanno facendo sentire, tanto che nell’Anconetano, e nelle Marche più in generale, si registra una recrudescenza dei fenomeni criminali. Baby gang, incremento del consumo di sostanze stupefacenti e di alcuni reati predatori, sono fenomeni che richiedono attenzione per Bilò che sollecita una «azione forte per ripristinare i livelli di sicurezza sul territorio e sul capoluogo di regione», specie in una fase delicata come quella del post pandemia, che ha ingenerato una crisi economica e del lavoro, i cui primi impatti si stanno facendo sentire solo ora.
Secondo il consigliere regionale, ex vicedirigente della DIGOS di Ancona con alle spalle una carriera nella Polizia di Stato, «è ora di dare un giro di vite e ripristinare livelli di sicurezza adeguati sul territorio» garantendo continuità ai vertici apicali della Questura che in soli 30 mesi registra l’avvicendamento di 4 questori, visto che anche il questore Pallini è prossimo al trasferimento alla Questura di Bolzano dopo la promozione a dirigente generale.
Tra le proposte di Bilò c’è anche l’istituzione di una task force sul territorio, che veda una sinergia tra forze dell’ordine e servizi di vigilanza privata sulla scia del progetto “Estate tranquilla del Conero” di cui era stato l’ideatore, una iniziativa che aveva riscosso successo e apprezzamento anche tra gli operatori commerciali e turistici. Una sinergia, quella della vigilanza privata, non in sostituzione delle forze dell’ordine, ma in chiave di supporto.
«Ordine pubblico e sicurezza devono tornare a essere una priorità – dichiara Bilò -: le Marche sono state segnate negli ultimi anni da gravi fatti di cronaca, come l’omicidio di Pamela Mastropietro (Macerata) e di due giovani marocchini (nell’Osimano). Senza un adeguato controllo del territorio si rischia una ulteriore recrudescenza di reati e fenomeni criminali. La tenuta sociale è a rischio, non è più tempo di indugi, occorre intervenire».